Questa volta Belfagor si è ribellato al suo ricco editore – nababbo. Mi ha chiesto un servizio da Savona, dopo aver ricevuto una bellissima e significativa immagine. Il presidente del Consiglio comunale, massimo organo elettivo democratico di Savona, raggiunge abitualmente palazzo Sisto IV in sella alla bicicletta e dotato di antifurto la lega al portone principale di palazzo civico. Non solo. Tutti parlano del ‘modello Savona’. I candidati a sindaco, al parlamentino, hanno deciso che con l’apertura ufficiale della campagna elettorale devolveranno ai poveri quanto avevano messo in budget. Taglio netto ai pranzi, cene, rinfreschi. Al massimo fanno eccezione i ‘santini’.
Notizie da prima pagina ? Neanche per sogno. Belfagor che vive in una delle più favolose dimore della Baia del Sole, non lontano dallo splendido complesso dell’amico Antonio Ricci, ha ubbidito mettendo in atto uno ‘sciopero bianco’. Di che si tratta ? Ha chiesto all’editore ricco sfondato di trucioli.it di mettergli prima a disposizione tutti i 730 dei candidati a sindaco, poi al consiglio comunale. Non vuole che accada, come nel recente passato, di consiglieri eletti che non presentavano la dichiarazione, infischiandosene di tutto e di tutti. O altri che si fingevano poveri con poche migliaia di euro all’anno. Cose da credere, ma non scandalizzare. Chi è quel fesso, nel Bel Paese dei conti segreti in quel di Panama, che mette in piazza le sue fatiche, i risparmi di una vita, le proprietà ? Chi è quel ‘tonno’ che vuol far sapere i redditi della moglie o dei genitori conviventi nel nucleo famigliare ? Chi è quel pesce che attesta quali erano le sue proprietà ed i redditi dal momento in cui è entrato in politica ad oggi ? Non avendo ricevuto, dall’editore, quanto richiesto, non ho difficoltà ad attestare che intanto ho una grande ammirazione per Giuseppino Casalinuovo, classe 1954, natali in quel di Monterosso Calabro. Appartiene al gruppo consiliare Casini Udc- Rutelli Api, in compagnia di Giampiero Aschiero.
Mentre in troppi si riempiono la bocca insultando la classe politica, io difendo quella di Savona città. Primo, nessuno è finito in galera, ma neanche indagato per corruzione? Non si dica, per favore, che c’è chi non vede e non sente. A Palazzo di giustizia hanno antenne in ogni direzione. Eppure mai ‘uscito’ un avviso di reato ? Era un sacrosanto dovere dell’ottimo Pier Camillo Davigo, tra i tre magistrati più quotati ed apprezzati d’Italia, neo presidente dell’associazione, di indicare ad esempio Savona Medaglia d’Oro della Resistenza, quale fulgido esempio anticorruzione. “Altro che i politici rubano più di prima”. Savona, a parte il periodo nero delle bombe e quello buio di ‘San Teardo e soci’, è un’isola felice. E allora, non si danneggino gli amministratori onesti ‘certificati’ che si prodigano per il bene comune, privandosi persino dell’auto. Qui ci sono, come può testimoniare Belfagor, “uomini che non hanno prezzi e pagano un prezzo”. Qui non c’è nessuno o quasi, contrariamente ai 250 deputati della Repubblica, che ha tradito il mandato elettorale. Qui non esiste che i corruttori mandino in consiglio, nelle municipalizzate, negli enti pubblici che contano (porto, Usl, fondazioni bancarie) i loro uomini. Non è vero ciò che ha detto in Tv, la nubile Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia. “Da ex democristiana posso dire che i corrotti si annidano di più negli enti locali”.
Sarà così se lo dice la candida Bindi, già ministro della salute e del funerale alla ‘sanità privata’ almeno in Liguria. Ma si dica chiaro e forte che Savona non c’entra. Perchè non si fanno delle doverose distinzioni ? La stessa Bindi in tv ha aggiunto: “Ci vuole la massima attenzione a come si svolge la campagna elettorale”.
E allora Belfagor può annunciare in anteprima assoluta che Savona è la prima a mettere in pratica il buon esempio. Al bando tutte le spese elettorali, al bando le disparità tra chi ha più soldi e chi in bolletta. Tutti uguali davanti a Iddio e agli uomini. Anzi alle elettrici ed elettori. Quando i mass media italiani daranno notizia dei virtuosi candidati di Savona sarà, per il diavolo Belfagor, giorno di festa e champagne. I poveri potranno dire finalmente, ecco non siamo più soli, abbandonati. Oltre alla Caritas, ai volontari che si prodigano senza suonare la tromba, ci sono le pecorelle politicanti di casa nostra. I nostri candidati sindaci, i nostri aspiranti consiglieri. Grazie Savona, a sorpresa hai dato un commovente messaggio evangelico, mettendo in pratica la vera beneficenza. Sono straconvinto che non resterai sola. C’è tanta brava gente in giro, anche nel mondo della politica, della comunicazione. Scusate, ricordate quanti anni sono passati dall’ultimo arresto di un politico savonese preso con le mani nel sacco o nella marmellata nella città del Torretta o nel suo circondario ? Perchè non aggiungere anche la provincia di Savona.
Ma di che parliamo amici indiavolati di Belfagor ? Qui di corrotti e corruttori proprio non se ne vedono in giro, annidarsi quà e là. Se c’erano sono morti o si sono estinti. Intanto godiamoci la bella notizia dei candidati che anzichè lo ‘sciopero della fame’ hanno deciso quello, assai più significativo e condivisibile, dello ‘sciopero dalle spese elettorali’. Destinando le somme ai diseredati. Facciamolo sapere a Papa Francesco, ci onorerà di un viaggio al Santuario, ricevendo in udienza pubblica i nostri ‘eroi’ della buona politica. Grazie, grazie. Stupirete l’antipolitica !
Belfagor