Non si può dire che il ‘pio assessore’ faccia le cose di nascosto. Dalle dichiarazioni stampa, all’auto promozione, aiuti ai nuclei famigliari residenti più bisognosi, ispirandosi alla scuola dei professionisti della politica. Niente manifestini sui muri della città, solo gigantografie. Loano stravede, da anni, per i ‘faccioni’ sorridenti. Benemeriti con 20 anni di servizio e spirito di esemplare abnegazione per Palazzo Doria. C’è anche chi si avvicina al traguardo della trentina (sempre in servizio attivo). E non si dica, per favore, che non ci sia rinnovamento. E’ tutta meritocrazia fondata sulla competenza, efficienza, capacità manageriali, lungimiranza.
Anteprima doveroso. Nello scorso numero di trucioli.it la solita corsa alla chiusura del blog si è trasformata in un errore di persone. Abbiamo scritto (e solo qualche giorno dopo corretto) di neo candidati nel centro destra del sindaco Luigi Pignocca facendo il nome di Francesco Cacace. Sbagliato, si tratta invece del figlio Giacomo, classe dei ventenni, stretto collaboratore nello studio di papà, nipote di Orazio Cacace. Lo descrivono serio, preparato, umile quanto basta, senza grilli in testa o manie di strafare. Un palese involontario scambio di persone, seppure in famiglia. Ci scusiamo con gli interessati (che comunque non ce l’hanno richiesto) e i lettori.
Torniamo alle tappe di avvicinamento della tranquilla tornata elettorale. Previsioni e sondaggi assegnano la riconferma di Luigi Pignocca. La squadra della giunta uscente, almeno nella lista dei candidati, dovrebbe restare in toto. Con l’esclusione del passo indietro dell’ex presidente dei Bagni Marini, Ino Tassara. “Lascio senza polemiche – aveva anticipato alla libera stampa locale il 25 gennaio – e con un bilancio molto positivo. Qualche esempio. Rinnovata l’illuminazione pubblica con 1200 nuovi corpi luminosi, sistemato le concessioni dei (‘poveri’ ndr) Bagni Marini, inaugurata la Casetta dell’acqua per far risparmiare le famiglie, portato l’alta pressione del gas in Corso Europa (la strada più vivibile di Loano, resa graziosa dalla seria programmazione urbanistica della città, iniziata già dagli anni ’70 nrd).” Ancora Bernardino, detto Ino : ” Come ultimo atto del mio assessorato ho dato avvio al nuovo sistema di raccolta differenziata”.
Manco a dirlo non bisogna avere fretta, non tutte le date possono essere rispettate. A Loano, è risaputo, la pazienza di Giobbe è una virtù diffusa. E il tema ambiente, qualità della vita, polveri sottili da traffico intenso e caotico ? Tempo perso sull’auto o sul bus, danni alla salute di grandi e piccini respirando il biossido di azoto e inquinanti tossici? Che dire della fuliggine. Nonostante il cielo azzurro e l’aria di mare. Niente autolesionismo comunque o cattiva promozione. Ci pensano, a volte, alcune locandine esposte davanti alle edicole. L’ultima: “Allarme chiazza al largo della costa di Loano”, proprio nel periodo del mega ponte del 25 aprile. Per fortuna sono sempre numerose le famiglie del Nord Italia che portano i bimbi al mare per ‘cambiare aria’. Dopo aver letto le puntuali e precise informazioni sulle nano particelle di particolato e fuliggine (solo dai motori diesel). Con un traffico 12 ore su 24 cosa respiriamo ? Sarà per queste ragioni che dopo averla promessa e inserita nel primo e secondo piano regolatore è stata cancellata l’Aurelia bis. A che serve, se non sacrificare aree edificabili che rappresentano da sempre la ricchezza di Loano: oneri di urbanizzazione, Imu seconde case che ha raggiunto la bella quota del 10, 6 per mille. Sono ‘turisti’ che consentono, con il loro ‘gran cuore’ e portafogli, di non far pagare la Tasi alle prime case dei residenti- elettori. Loano orgogliosa del suo bilancio pari a 22 milioni di entrate annue. Gli albergatori, ormai fanalino di coda rispetto alle agenzie immobiliari, bagni marini, bar, pizzerie, panetterie, gelaterie, hanno di recente chiesto che la Tari sia fatta pagare solo nel periodo di effettiva apertura, cioè quando producono rifiuti. Albergatori tradizionali, categoria che pure a livello provinciale ha perso peso e numeri, ridotta al lumicino, grazie alla linfa vitale e vincente della ‘casa al mare‘. Erano gli unici ad offrire posti di lavoro non solo stagionali. Oggi, sul mercato alberghiero e dei residence, prevale la scelta di affidare alcuni servizi alle cooperative. I cui lavoratori ricevono una paga oraria lorda di euro 6,50, ferie, riposi, Tfr inclusi. Se ci sia ammala niente soldi. E’ il progresso, giustizia civile e sociale, come invoca papa Francesco ? Tutti zitti, libera stampa inclusa. Manco a dirlo il ‘lavoro nobilita‘.
Torniamo a ‘mister’manifesti’. Il solo del futuro parlamentino ad aver anticipato tutti. E’ lui o non è lui, ma certo che è lui. Luca Lettieri anche questa volta ha sorpreso, da primo della classe. Brillante, mediatico, modesto, mite, per nulla presuntuoso, men che meno permaloso o vendicativo. Non ama il rancore come il suo ‘grande fratello‘ e neppure il giornalismo compiacente. Lo testimonia la rassegna stampa del suo ultimo mandato. Qualche centinaio di titoli, dichiarazioni, foto, preceduto nella classifica solo dal sindaco. Ovviamente mai un’autocritica, ma l’esaltazione dell’efficienza, dell’oculatezza, dei risultati raggiunti, In particolare l’aiuto, anche in denaro, ai meno abbienti, alle famiglie disagiate, a chi soffre e ha difficoltà a pagare l’affitto. Più cristiano di così cosa si può volere da un uomo di fede, di chiesa e da sempre ricco di ideali della destra (da non confondere con l’estrema destra xenofoba che lui detesta e combatte).
Il personaggio del giorno. Luca Lettieri che ‘confessa’. Solo dal 1997 sono consigliere comunale, dal 2001 assessore nella ‘pulizia’, pardon polizia urbana tra le migliori di Liguria e d’Italia. Sempre con pattuglie sulle strade, impegnate nella viabilità, nella legalità, nella prevenzione. Il corpo municipale capace di scoprire e smascherare i ‘sign0ri’ delle villette di Verzi, i finti agricoltori. Per altri, forse invidiosi, si trattava di un illuminato gruppo d’ affari con vocazione alla beneficenza. E’ giusto che restino impuniti ? Tra assoluzioni, insufficienza di prove, prescrizioni, silenzio dei media. Lui, Luca, è estraneo, faceva parte della giunta che a Verzi aveva per obiettivo il rilancio agricolo, il recupero di aree incolte, soprattutto in zone boschive. Tanto chiasso per nulla, dunque. Per la serie come è andata a finire. Senza ignorare Luca promosso a consigliere provinciale dal 2009 al 2014. Lo volevano assessore, pare abbia cortesemente rifiutato. Troppo impegnato a Loano, apprezzato e strategico dipendente negli uffici del Comune di Ceriale. Per concludere: le apparenze non ingannino. La sua corazza di mingherlino in realtà racchiude tutte le doti del buon e previdente, saggio amministratore pubblico. Se non fosse per quel messaggio pieno di veleno via Facebook che qualche ammiratore- ammiratrice conserva come reliquia… I manifesti sono più che meritati. “Viandante che passi per questa via, guarda Luca e recita per lui un’Ave Maria”.
Certa anche la riconferma, nella futura giunta, di Vittorio Burastero, geometra verzino, capo all’ufficio tecnico del Comune di Pietra Ligure, schivo e riservato quanto basta. Da sempre figlioccio sponsorizzato, apprezzato, come merita da un big dell’imprenditoria locale, quale l’estimatore Renzo Vaccarezza, fidatissimo zio dell’umile Angelo, politico di razza elevato a leader della provincia, ora capogruppo di FI in Regione. Non ama i ‘falchi’, tanto meno parolai e presenzialisti; di recente si è battuto da leone contro i ‘rossi’ per il ritorno del crocifisso nell’aula del consiglio regionale. La stessa popolata, nella precedente giunta di centro sinistra di Claudio Burlando, da un esercito di inquisiti per ‘spese pazze’. Intreccio politica- affari. Oggi grazie a Gesù crocifisso la giunta del presidente Toti rispetterà prima di tutto i dieci comandamenti, ad iniziare da non rubare e non desiderare la donna d’altri.
Vittorio Burastero si è trovato di fronte al dilemma se varare o no il PUC come era stato promesso nel programma elettorale del sindaco Pignocca. Ha prevalso la linea del rinvio perseguita da Burastero. Il Puc rinviamolo alla prossima giunta, intanto abbelliamo ed arricchiamo la città di qualche palazzetto, dove già esiste cemento. Qualche stanza in più, palazzi multipiano verso il cielo, solo recupero e valorizzazione dell’esistente. Garage della Provincia che dal cilindro del ‘piano casa’(?) diventano immobili per sede di banca. E la stragrande maggioranza dei loanesi sono entusiasti. Meglio un bel palazzone oggi che le catapecchie di ieri. Chi può dargli torto, quelli che storcono il naso del resto restano silenti. Anche Loano – come Borghetto e Pietra Ligure, tanto per restare vicini – è molto sensibile alla sirena immobiliare. Porta benessere diffuso e i voti della vittoria. Fanno bene i candidati di destra, di sinistra, di centro, i Cittadini (In) Attivi, a ignorare l’intramontabile e formidabile ‘Partito del cemento’ che, a sua volta, opera in silenzio sulla falsariga delle scuole di clausura. Non si tratta solo due gatti ed in aggiunta neri. C’è chi garantisce che il Partito di ‘calce e mattone‘ si sia convertito all’agricoltura, biologica in particolare, assistita da sani professionisti. Un ritorno alla terra, grazie al km zero, al mercatino, alla cultura diffusa della frutta e verdura di stagione, al marchio Dop ‘prodotto a Loano‘. Massaie e turisti stravedono, fanno ressa ai banchi di vendita e faranno la fortuna dei candidati ambientalisti moderati.
Nel listino Pignocca – assessori certa la riconferma, questa volta a vice sindaco papabile, del silenzioso Mauro Averame, geometra con studio tecnico in via Alfieri, tra i meno produttivi nel campo dei progetti edilizi. Le sue forze, da anima leghista, le ha riservate al settore bilancio e finanze. Un settore strategico per far quadrare i conti, colpire gli evasori delle tasse comunali, collaborare con lo Stato nella lotta antievasione che prevede un premio per i Comuni. Non conosciamo finora la ‘produttività di Loano’. L’apparato comunale competente si è trovato, suo malgrado, ridotto ai mini termini come mai era accaduto. L’organico sempre in attesa di rinforzi. La Lega pare non si sia detta entusiasta del suo rappresentante, forse ex, a seconda di quale piega prenderanno le scelte finali del partito di Salvini. Il sindaco, comunque, in una dichiarazione alla libera stampa, ha dato atto del ruolo prezioso e fondamentale svolto con serietà e impegno da Averame. La dirigenza leghista, piuttosto annebbiata in sede locale, è avvertita. Mauro Averame, volontario milite della Croce Bianca di Borghetto S. Spirito, è una pedina fondamentale nello scacchiere del futuro governo loanese. Il Carroccio ne tenga conto, incluso il Gavioli loanese.
Infine Remo Zaccaria, vice sindaco uscente. C’è chi mette la mano sul fuoco. Da assessore si è sempre fatto in quattro per il Comune e non lasciare inevase segnalazioni, richieste di intervento e di aiuto. Il suo impegno si è fatto ancora più pressante dopo le nozze e la nascita di un maschietto. Anche se contrariamente al collega Lettieri non ha mai detto “Se non mi ricandido cosa dico a mio figlio?“. Per Zaccaria lo scambio di fedi nuziali è avvenuto senza squillo di trombe con la figlia del primario ospedaliero- Asl 2 Brunello Brunetto. Pure lui pizzicato dalla giustizia in quel di Verzi. Il curriculum di Zaccaria lo vede impegnato nel mondo delle cooperative bianche e pare rappresenti una garanzia. Purtroppo è stato colpito dalla tegola dell’inchiesta (e processo) per le ‘villette agricole’ di Verzi, in eccellente compagnia di coimputati. Non si dia troppa importanza all’aspetto penale. Remo non è accusato di corruzione, né di essersi arricchito. E’ finito nel tritacarne dell’inflazione degli ‘abusi d’ufficio’. Preoccupato, ma sereno. Uscirà a testa alta. E ancora, Zaccaria campione di preferenze come testimoniano le elezioni del 2011, in tandem con Lettieri. Mentre Robertina Gasco si è trovata fuori gioco per colpa di ‘spese pazze‘ in Regione ed IL Secolo XIX, autorevole e diffuso quotidiano ligure, non le ha risparmiato frecce e titoloni indicandola a nuora del più famoso, in Patria, Clemente Mastella. Non è una colpa !
Non abbiamo parlato delle presenze femminili nella lista Pignocca: con la legge 23 novembre 2013 nei comuni con più di 5 mila abitanti, gli elettori possono esprimere la doppia preferenza di genere, cioè votare sulla stessa scheda sia per un uomo, sia una donna appartenenti alla stessa lista. E a Loano le quote rosa finora sono state poco valorizzate. Finita l’era di Nicoletta Marconi, è tempo che siano adeguatamente rimpiazzata. Con la fortuna (o sfortuna) di non essere più in prima fila alle cerimonie con il mitico cav. Salvatore Ligresti, patron perduto del mega porto turistico di Loano. Tutto sommato senza di lui chi avrebbe avuto il coraggio di costruire un’opera da 110 milioni di euro, peraltro premiata con una concessione demaniale di 80 anni ? Un porto che avrebbe dovuto garantire almeno 350 posti di lavoro, un diffuso indotto. Non è colpa di nessuno se da sette anni combattiamo con la crisi e la stagnazione economica. Le promesse allora, raccolte a ripetizione sui titoli di giornali, furono fatte in perfetta buona fede e non a scopi elettorali. C’era la fila di giovani loanesi in attesa di un ‘posto’. Non devono disperare, ci vuole fiducia e ottimismo. Loano non delude. Al massimo bisogna mettere in conto qualche piccola promessa da marinaio. Benemeriti esclusi, ( L.Cor.)