Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Piano casa, Pietra L. non protegge le zone protette: Monte Grosso, Trabocchetto, Ranzi. Cemento maledetto!? Mozione in consiglio.


Nell’uovo di Pasqua di Pietra Ligure il ‘partito del cemento’ può gioire. Nulla di cui lamentarsi. Una mozione del Polo di centro destra rivela aspetti sorprendenti. Diciamo nuove colate in deroga alle previsioni dei piani regolatori. C’è chi si ribella e chi applaude. Che dire, ad esempio, del premio di volume del 35% che può raggiungere il 50 % ? I Comuni avevano tempo fino al 7 marzo per imporre almeno un limite ad ampliamenti indiscriminati su tutte le costruzioni (escluso centri storici e zone agricole)  del 20%, in larghezza o altezza. La giunta del sindaco Valeriani e dell’assessore all’urbanistica Amandola, geologo, non è intervenuta, ha lasciato correre. La città, la qualità di vita, turismo, commercio, alberghi, hanno bisogno di altre case per uscire dalla crisi e puntare al rilancio? Leggi anche la recente delibera di rinuncia della giunta comunale….

Una rara cartolina di Pietra Ligure, fine anni ’60, dell’area del S.Corona, della frazione Verzi, del Trabocchetto e Monte Grosso. Utile fare un confronto con un’immagine più recente e riflettere sul futuro urbanistico

Il consigliere Mario Carrara non appartiene ai talebani ambientalisti. Non è tra i pietresi che hanno praticato il massimalismo e l’estremismo nella politica, nell’amministrazione della cosa pubblica. Il suo grido d’allarme, meglio sarebbe dire di dolore, può lasciare indifferenti ? Non è un linguaggio politiche, burocratese, populista. Fa degli esempi pratici a cui ogni cittadino può trarre conclusioni di buon senso prima di tutto, di amministrazione che si preoccupa di tutelare il superiore interesse della comunità. Osserva Carrara: ” Se decido di ‘trasferire un volume’ per usufruire di un ‘premio’ in una nuova volumetria, lo posso fare demolendo una vecchia casa  e trasferendone il volume demolito in un’area libera nel territorio comunale, usufruendo del 35 % di ‘premio di volume’ in più, rispetto a quello effettivamente trasferito. La cosa aberrante – incalza il consigliere comunale di minoranza –  è che lo posso fare anche nelle zone ‘sature’, che di per se stesse, essendo ‘sature’ sono prive di indice urbanistico. ” Le sorprese del Piano casa 2016 non sono finite. Carrara: ” Se poi ‘trasferisco’ la cubatura da una zona sondabile o franosa il premio sale al 50% in più. Si tratta di norme operative su cui i Comuni  non possono intervenire. Ma possono, o meglio ‘potevano’ farlo (in quanto il termine scadeva il 7 marzo) per quel che riguarda l’articolo 3 delle legge regionale  che stabilisce la possibilità di fare ampliamenti  indiscriminati su tutte le costruzioni del 20% in allargamento o innalzamento, dappertutto (esclusi i centri storici e zone agricole), dovendosi solo rispettare le norme sulle distanze e sui rischi sismici. E basta ! E’ doveroso e realistico aggiungere  che zone di Pietra Ligure, già urbanisticamente martoriate ( Monte Grosso, Trabocchetto, Ranzi)  subirebbero una più che probabile  nuova ondata di ampliamenti di questo tipo e che, quindi, sarebbe stato necessario intervenire per vietarli, come era facoltà del Comune fare.  Tuttavia, l’assessore all’edilizia Francesco Amandolaha detto ai capigruppo  d’opposizione che non era intenzione  della giunta prendere nessun provvedimento in merito”.

Francesco Amandola, assessore comunale all’Urbantisca e geologo

Mario Carrara conclude la sua disarmante analisi sugli effetti  pratici del Piano caso ricordando: “Abbiamo presentato una mozione, poi una seconda sul cantiere navale, inserendole in una richiesta  del consiglio comunale già il 26 gennaio, ma siamo al 15 marzo e non sono state volutamente  discusse. Lo saranno martedì 22  marzo, dopo l’abbandono dell’aula il 26 gennaio da parte della maggioranza e la revoca  dell’ultimo consiglio comunale del 9 marzo disposta la mattina del giorno prima”.

 

POLO DI CENTRODESTRA PER PIETRA

MOZIONE CONSILIARE

 

OGGETTO: Nuovo “piano casa Regionale”

Al Presidente del Consiglio Comunale

PREMESSO CHE

  1. in data 19 ottobre 2015, la Giunta regionale, deliberava il nuovo Piano Casa della Regione Liguria.
  2. Tale delibera, composta da 11 punti, introduce significative e preoccupanti novità normative in materia urbanistica, tra le quali:
    1. la percentuale di ampliamento degli edifici da ricostruire è elevata dal 35% al 50% per quelli che si trovano in aree esondabili o in zona di frana e che sono ricostruiti in zone sicure;

      2. il piano consente il frazionamento fino ad una dimensione minima degli appartamenti di 28mq.;

      3. la possibilità di ampliamento o cambio di destinazione d’uso è estesa anche alle pertinenze degli edifici esistenti che non superino 200 metri cubi;

      4. la demolizione di edifici esistenti da riqualificare e la loro ricostruzione è resa più agevole ed estesa al territorio comunale eliminando i vincoli di localizzazione e le condizioni per la ricostruzione presenti nella vigente legge regionale;

      5. il Piano casa diventa permanente;

      6. i Comuni dovranno inserire nei loro piani urbanistici norme per la riqualificazione del patrimonio edilizio in conformità ai principi e alle misure di premialità previste nella vigente legge regionale: è stata altresì cancellata la possibilità per i Comuni, entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge, di individuare aree nelle quali il Piano Casa non si applica per particolari e determinate condizioni;

      7. il Piano Casa è altresì applicabile anche agli edifici condonati;

      8. l’ampliamento degli edifici esistenti è aumentato da 170 metri cubi a 200 metri cubi in proporzione all’edificio esistente.

ATTESO ALTRESI’ CHE,

  • gli eventi drammatici succedutisi in Liguria negli ultimi anni, legati al dissesto idrogeologico nonché ad una errata pianificazione urbanistica da parte degli Enti a ciò preposti, dimostrano come la strada della deregulation autorizzativa da un lato e la previsione di ulteriore aumento delle volumetrie dall’altro sia profondamente contraria alle reali esigenze della nostra terra.
  • Appare illogica ed irrazionale la previsione da parte della normativa in oggetto di limitare ulteriormente, senza deroga alcuna, la potestà pianificatoria dei Comuni, gli Enti maggiormente vicini alle esigenze locali anche in materia urbanistica.
  • La Regione Liguria è saldamente ai primi posti nazionali per numero di unità immobiliari invendute (la Provincia di Savona si colloca sopra la media nazionale, con 19,97 abitazione invendute ogni mille).
  • L’edilizia e l’economia in genere non si aiutano con nuove cementificazioni selvagge né con l’azzeramento dei controlli e delle autorizzazioni da parte dei Comuni.

 

Tutto ciò premesso

IL CONSIGLIO COMUNALE di PIETRA LIGURE

DICHIARA

La propria ferma contrarietà alla delibera della Giunta della Regione Liguria del 19 ottobre 2015 denominata “Piano Casa”, e si impegna a porre in essere ogni atto, nelle sue potestà, nonché attivare ogni strumento che ne inibisca l’applicazione nell’ambito del proprio Comune.

IL CONSIGLIO COMUNALE di PIETRA LIGURE,

inoltre,

IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE

a dare indicazione agli Uffici comunali competenti affinché la presente mozione
sia inoltrata
senza ritardo, e comunque non oltre il giorno lavorativo successivo alla sua approvazione, presso:

  • la Presidenza della Giunta regionale Liguria;
  • la Commissione Ambiente presso la Regione Liguria affinché la medesima presente mozione sia portata al contributo della discussione all’interno della stessa;
  • la Presidenza del Consiglio regionale della Regione Liguria affinché la medesima presente mozione sia portata al contributo della discussione della seduta consiliare all’uopo convocata.

Pietra Ligure, 19 febbraio 2016-  Mario Carrara (Consigliere capogruppo del Polo di Centrodestra per Pietra)



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