Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Io sto con gli ippopotami…
galline e bidoni nuovi


TEMPI DURI, a Firenze, scrivevano i giornali, per chi si ostina a non fare la raccolta differenziata dei rifiuti. Da metà febbraio sono comparsi nel quartiere di San Jacopino i nuovi cassonetti con chiavetta elettronica personalizzata. Nella zona compresa tra viale Redi, piazza Puccini, via Paisiello e via del Ponte alle Mosse — che comprende circa 14mila utenti — Quadrifoglio sta sostituendo i 526 vecchi contenitori con quelli nuovi, meno ingombranti e più decorosi. Che succede oggi a Noli, Spotorno e Vezzi Portio ?

Ogni postazione ha 5 campane: un contenitore per il vetro, uno per carta e cartone, uno per multimateriale leggero (plastica, alluminio, acciaio e tetrapak), uno per l’organico e uno per l’indifferenziata. La grande novità sta in quest’ultimo: mentre i primi quattro si aprono normalmente, per gettare l’indifferenziata nel suo contenitore serve una chiavetta (guarda il video su www.lanazione.it/firenze), fornita dal Quadrifoglio agli iscritti alla Tia, che identifica gli utenti.

Il nuovo sistema di controllo volumetrico dei rifiuti indifferenziati permette ai Servizi Ambientali d’analizzare i rifiuti che ogni famiglia butta nel cassonetto e di verificare la raccolta è fatta in modo corretto. Si stima che un nucleo familiare dovrebbe buttare gli ‘indifferenziati’ una  volta al giorno: chi ne butterà troppi verrà contattato dai tecnici Quadrifoglio e istruito su come migliorare la selezione dei rifiuti.

«L’obiettivo è di passare nell’area da una raccolta differenziata del 37% a oltre il 65% — ha spiegato l’Ad di Quadrifoglio Livio Giannotti, andato nel quartiere con gli ispettori ambientali per informare i cittadini —. Siamo consapevoli che molte cose non funzionano, ma i colleghi di Incisa e di Pontassieve, che l’hanno sperimentato, ci hanno detto che ci vuole un mese perché la gente impari a usare la chiave elettronica. Siamo fiduciosi e, se funzionerà, i nuovi cassonetti verranno estesi ad altre zone».


Cassonetto raccolta umido con chiave elettronica

 

Raccolta differenziata, arriva la chiavetta per i nuovi bidoni:  Noli,  Spotorno, Vezzi Portio.

Il sistema, detto “Up loader” (dall’inglese: a caricamento dall’alto) vede sempre affiancati 5 contenitori di colori diversi destinati a frazioni diverse: giallo per carta e cartone; marrone per l’ organico; verde per il vetro; azzurro per il multimateriale leggero (imballaggi in plastica-metalli-tetrapak).

L’ultimo contenitore, di colore grigio, destinato alla frazione residua non riciclabile, può essere utilizzato solo aprendo con la chiavetta personale la calotta a controllo volumetrico di accesso,un deterrente per gli utenti a disfarsi del rifiuto indifferenziato, obbligando a porre più attenzione nella separazione dei rifiuti.

 Il Comune di Vezzi Portio con il motto “Più separi, più risparmi“, ha predisposto due serate informative, una mercoledì 10 e l’altra giovedì 11 febbraio 2016, per informare ed illustrare ai cittadini i cambiamenti nel breve e medio termine, che modificheranno le attuali abitudini dei Vezzesi e non, per potere raggiungere apprezzabili risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

Nelle due serate, oltre che “dare fiato alle trombe” puntando il dito, prevalentemente, sulle penali “se non ci organizziamo velocemente rischiamo di dover pagare la nuova sanzione, prevista dalla L.R. no° 20/2015, pari a € 25,00 a tonnellata per il quantitativo corrispondente al mancato raggiungimento
delle nuove percentuali di legge”.

Ed ancora “Il tema dei rifiuti, evidenzia il primo cittadino, è molto delicato, spesso viene percepito come un fastidio e una perdita di tempo ma, continuando così, rischiamo di subire anche un corposo aumento della Tassa Rifiuti (TARI) dovuto ad un naturale aumento del costo del servizio di raccolta”
Dovremmo giungere ad una “tariffa puntuale calcolata tenendo in considerazione il quantitativo di rifiuto residuo effettivamente conferito e non la metratura dell’immobile, come avviene invece oggi”.

Si sarebbe dovuto fare un breve “escursus” sul come si è giunti a questa situazione estrema.

La L.R. n° 20/2016 è la diretta conseguenza del Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati (di seguito chiamato Piano Provinciale)  predisposto in adempimento a quanto previsto dall’ articolo 32 della legge regionale n° 18/1999 e, ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 267/2000, costituisce specificazione territoriale della pianificazione regionale di cui all’art. 199 del D.Lgs. 152/2006. Esso persegue il conseguimento degli obiettivi generali di cui all’art. 205 e s.m.i. e di quelli specifici fissati dalle norme comunitarie comunque applicabili. La presente normativa si applica alla gestione dei rifiuti urbani ed assimilati agli urbani, così come classificati all’art. 184 del decreto legislativo n° 152/2006 [vedi A.T.O.].

Nel corso di queste due serate ha illustrato il progetto di trasformazione di raccolta lo Studio Di Ingegneria  del  Dr. Ing. Corrado Giacomelli – con sede operativa in Bolzano, esperto del settore, il medesimo a cui  il Comune di Noli ha affidato l’incarico alla modica cifra di  € 7.549,36. = oneri previdenziali ed IVA 22% comprese. [Vedi Albo Pretorio Comune di Noli n. 62/N.R.G. 102 Copia – Determinazione Area Lavori Pubblici n. 102 Del 12 Febbraio 2016]

Ritornando sullo smaltimento dei rifiuti organici, dunque, se ne butti più di uno al giorno, prima verrai contattato da operatori della ditta incaricata allo smaltimento e successivamente, se non si ottiene un apprezzabile risultato, interverranno le “penali” predisposte dalla L.R. N° 20/2016 a discapito dei Comuni.

Onde ovviare a tale stillicidio di euri, sarebbe opportuno che le Amministrazioni comunali prendessero spunto da una iniziativa  adottata nella zona “Val d’Arno” della Regione Toscana nel 2014 , anno dell’agricoltura familiare della Fao, curata da Mauro Bonini, responsabile del servizio attività agricole dell’Unione – dal titolo “Adotta du’ galline” al fine di abbattere i rifiuti delle mense familiari, cibo non più da buttare, ma sostentamento degli animali acquistati allo scopo [Famiglie adottano galline ovaiole per smaltire rifiuti organici… in cambio di uova]

Il progetto del  Dr. Ing. Corrado Giacomelli ha previsto, per il Comune di Vezzi Portio in comune accordo con l’Amministrazione locale,  un numero di sei isole ecologiche, onde “piazzare” i vari contenitori.

I problemi che rimangono aperti, riguardano il comportamento dell’umana razza: anziani ed “ĕxtra muros”.

I primi alle prese con l’utilizzazione della chiave elettronica e il sistema, detto “Up loader”; se ci vuole un mese perché la gente impari a usare la chiave elettronica, per gli anziani, abituati da lustri all’utilizzo della “vecchia pattumiera”, quanti mesi ci vorranno?

Se poi, la persona incaricata allo smaltimento, fosse per “natura” bassa, si spera che il contenitore per “l’umido” sia convenientemente accessoriato da una “pedana” di servizio.

I secondi, quelli che danno più “filo da torcere” in quanto sono campioni di maleducazione extra-extra larga [i più pericolosi sono coloro che giocano a fare gli artigiani, edili soprattutto], dove li mettiamo?

Il sindaco Germano Barbano, sollecitato da numerosi interlocutori, ha affermato che a ridosso delle “isole ecologiche” verranno piazzate delle telecamere, allo scopo di individuare i comportamenti non propri di costoro.

Fatica e soldi, in parte, sprecati. I maleducati li puoi contattare e rimetterli in “riga”, ma chi abbandona rifiuti di ogni sorta quali: mobili, materassi, lettiere, scarti di lavorazioni più svariate, ect, [al di fuori degli spazi creati appositamente] di fronte alla deterrente “telecamera”, si ha la certezza che rimangono tali e che accanto alle strade sia provinciali che comunali, sorgano isole ecologiche abusive che danneggiano tutti i cittadini.

Chi ne è esce sconfitto in questi paesi è il turismo. Cosi non sarebbe la situazione, se si fossero  infra- strutturato il territorio, adeguato i servizi, sviluppato l’azienda alberghiera, controllato il fenomeno delle seconde case. Ma la battaglia va continuata; anzi, oggi, l’attacco al territorio si presenta in forme nuove e con collegamenti trasversali tutti da analizzare.

Comunque è troppo comodo da parte di troppi esponenti politici e di enti economici predicare bene in ogni tipo di convegno (contro le seconde case, contro la speculazione…) e non intervenire mai, ma proprio mai, nelle situazioni concrete di cattivo uso del territorio, per prendere posizione [1].

Alesben B.

[1].Mario Lorenzo Paggi,  Garessio,12 agosto 1988.

 

 

 

 

 

 

 

Alesben B.


Avatar

Alesben B

Torna in alto