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Liguria e Basso Piemonte

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La massoneria verso la loggia unica ? ‘ Falso e diffamatorio ‘. Intanto c’è già chi emigra


Due articoli de Il Sole 24 Ore: ‘La massoneria marcia verso la loggia unica’. Smentita del maestro venerabile della Gran Loggia Regolare d’Italia: ‘Non ci sono trattative per unificare la massoneria’. Cosa sta accadendo tra i fratelli massoni italiani ( poco meno di 300 nel Ponente Ligure e Basso Piemonte) al di là  della diversa identità ? Non mancano valori comuni: comunitarismo, beneficenza, lotta al materialismo. Ma prevale attorno ai ‘fratelli muratori’ l’aurea di segretezza e di mistero che, più o meno a ragione,  avvolge in una sorta di nebula le varie obbedienze e riti massonici. Anche nella nostra realtà territoriale operano un arcipelago di logge, ‘orienti’, ‘arti’,  ‘affiliazioni’ e denominazione.

Il cardinale scrittore Gianfranco Ravasi

Ogni loggia può annoverare le sue ‘pecore nere’, i galantuomini, rivalità e inimicizie sotterranee.  Con esponenti della società civile e della cultura, delle professioni. Con tradizione massonica che si tramanda di padre in figlio, di zio e nipote ed in qualche caso coinvolge il gentil sesso. Interessante quanto fa osservare Gianfranco Ravasi, scrittore (nato a Merate il 18 ottobre 1942, cardinale, arcivescovo cattolico, biblista italiano, teologo ed ebraista; dal 207 presidente del  Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontifica Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie):’ “…E’ arduo anche assegnare una mappa dell’ideologia che regge un universo così frammentario” (massoneria, obbedienze, logge, riti)…”Si incontrano alcuni crocivia abbastanza delineati, come un’antropologia basata sulla libertà di coscineza e di un intelletto e sull’uguaglianza dei diritti, ed un deismo che riconosce  l’esistenza di Dio lasciando però mobili le definizioni della sua identità”.

Qual è oggi il rapporto tra massoneria e Chiesa Cattolica ? Il prelato  rifugge dall’analisi storica (chiesa e massoneria), con eventuali contaminazioni.  “E’ evidente – sostiene-  che la massoneria ha assunto modelli cristiani persino liturgici.  Nel seicento alcune logge inglesi reclutavano membri e maestri tra il clero anglicano…tanto è vero che  una delle prime e fondamentali ‘costituzioni’ massoniche fu  redatta dal pastore presbiteriano James Anderson nel 1739. Si affermava, tra l’altro,  che un adepto non sarà mai  un ateo stupido, nè un libertino irreligioso. ” C’è stato il periodo di contrasti tra Chiesa cattolica e massoneria, con palesi ostilità. Anticlericalismo da una parte e scomuniche dall’altra.  Papa Clemente XII, il fiorentino Lorenzo Corsini,  promulgava il primo documento  esplicito sulla massoneria in cui dichiarava ” doversi condannare e proibire, le predette Società, Unioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori e des Francs Maçon  con qualunque altro nome chiamate“.  Condanna reiterata da Benedetto XIV fino al Pio IX e Leone  XIII che affermava l’incompatibilità  tra l’appartenenza alla Chiesa cattolica e l’obbedienza massonica.  Il nuovo codice di Diritto Canonico, osserva il cardinale Ravasi, ha mitigato la formula di divieto contenuta nel vecchio codice  canonico del 1917.  Tuttavia  il testo ecclesiale più articolato sull’inconciliabilità tra l’adesione alla Chiesa cattolica e alla massoneria è stato emanato dalla Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede il 26 novembre 1983, a firma del prefetto di allora il cardinale  Joseph Ratzinger.

Si ribadisce che resta “immutato il giudizio della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, perché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili  con la Dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione ad esse rimane proibita”.  Ci sono inoltre due documenti  delle Conferenza episcopale tedesca del 1980 e quella  delle Filippe del 2003. I testi affrontano  le ragioni teoriche e pratiche dell’inconciliabilità tra massoneria e cattolicesimo come i concetti di verità, di religione, di Dio, dell’uomo e del mondo, la spiritualità, l’etica, la ritualità, la tolleranza.  Si fa riferimento a ben 47 domande e risposte. Tra esse emerge la cerimonia massonica di iniziazione dei ‘neo fratelli’, i simboli, l’uso della Bibbia,  il rapporto con le altri religioni,  il giuramento di fratellanza, i gradi gerarchici, il divieto di rivelare la propria appartenenza alla loggia.  Comunque i vescovi tedeschi mettevano anche in risalto come “bisogna andare oltre le ostilità, oltraggi, pregiudizi reciproci perchè rispetto a secoli passati sono migliorati e mutati il tono, il livello ed il modo di manifestare le differenze, che pure continuano a permanere in modo netto”.

Roberto Galullo giornalista e scrittore

LA MASSONERIA MARCIA VERSO LA LOGGIA UNICA –  Il giornalista e scrittore Roberto Galullo, nell’edizione del 9 febbraio de Il Sole 24 Ore, ha scritto che “la massoneria italiana è ad un passo dalla rivoluzione. Le due maggiori obbedienze italiane, Il Grande Oriente d’Italia (GOI) e la Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI) sono attraversate da scosse che produrranno effetti anche  sul mondo politico e finanziario nazionale e internazionale. … Il Consiglio delle proposte generali della Gran loggia regolare d’Italia, sabato 19 dicembre 2015, ha approvato la raccomandazione per instaurare un rapporto di amicizia con il Grande oriente d’Italia. La delibera sarà presentata alla Glri per l’approvazione definitiva.  Qualche settimana prima Leslie Hichs, rappresentante dell’Inghilterra, aveva consegnato al GLRI, a nome dei vertici della Ugle – la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, fondata nel 1717 e che rappresenta la più antica loggia del mondo –  un lettera formata dal Gran cancelliere Darek Dismore, con la richiesta di sottoscrivere un trattato di amicizia con il Goi….. La massoneria inglese intende così dare inizio ad un periodo di transizione che dovrà consentire ai Gran maestri venerabili Stefano Bisi e Fabio Venzi di trovare un accordo sdulle condizione da attuare per una storica unificazione, visto che la Gran Loggia  d’Inghilterra un paio d’anni fa ed in gran segreto aveva deciso il riconoscimento del GOI ed aveva avviato trattative tra l’allora Gran maestro Gustavo Raffi ed il suo collega Venzi.  Non si ottenne però il risultato sperato a causa di alcune  dichiarazioni del GOI su politica e religione, che irrigirono i vertici inglesi.”

“La prima conseguenza – è ancora riportato nell’articolo di Galullo –  sarà il passaggio  dei fratelli del Glri verso il GOI, o viceversa, anche se appare più improbabile.  E questo vorrebbe significare non solo sottomettersi ad un altro vertice di governo, cambiare il colore dei grembiulini,  seguire un rituale diverso dall’elulation (le lezioni), ma condividere una visione della massoneria totalmente differente.  La  seconda conseguenza – però- è quella  che scuote le due obbedienze.  L’unificazione porterà a nuovi scacchieri di potere ramificato, non solo interno alle logge, ma – soprattutto – esterno.  Non sarà un caso se non mancano in questi ultimi mesi denunce e controdenunce tra massoni  su vari  aspetti della vita interna.  Insomma molti fratelli stanno alzando le barricate al trattato che tutto pare tranne che amicizia.  Così puo accadere che la Gran Loggia unita d’Inghilterra, stanza delle guerre tra ‘fratelli’, potrebbe decidere di non riconoscere né l’una, né l’altra obbedienza, formando eventualmente un suo distretto d’oltremare.  Del resto già oggi moltissimi massoni italiani non si affiliano nel proprio Paese ma volano a Londra dove la discrezione è una garanzia assoluta“. E per il Ponente Ligure ed il Basso Piemonte sono numerosi i casi di migrazione nella vicina Francia, principato di Monaco e Costa Azzurra.

LA SMENTITA DEL GRAN MAESTRO  DELLA GRAN LOGGIA  REGOLARE D’ITALIA – Il Sole 24 Ore, a sei colonne così come era stato l’articolo precedente, ha pubblicato il 14 febbraio, giorno di San Valentino, una lettera a firma dell’avvocato Giuseppe Bentivegna, per conto del gran maestro Fabio Venzi. ” E’ falsa l’affermazione che il Consiglio delle Proposte Generali della GLRI avrebbe approvato una raccomandazione per instaurare un rapporto di amicizia con il Grande Oriente d’Italia, mai votata e mai discussa in seno all’organismo direttivo.  E’ falsa la circostanza che la Gran Loggia Unita d’Inghilterra  avrebbe richiesto la stipula di un trattato di amicizia tra  tra le due istituzioni massoniche.  Non è vero che la Gran Loggia d’Inghilterra, secondo i suoi regolamenti generali, non può riconoscere le due obbedienze massonichge… E’ del tutto fantasiosa la circostanza secondo cui il succitato trattato di amicizia dovrebbe costituire un mero espediente di transizione, tale da consentire alle due istituzioni massoniche italiane di trovare un accordo sulle condizioni da attuare per una storica riunificazione.  Affermazione falsa e lesiva  dell’immagine e della onorabilità del GLRI.” La lettera del legale conclude: “Non esiste alcuna trattatibva per pervenire ad una unificazione tra le due istituzioni massoniche e tantomeno risulta pianificato un passaggio di fratelli dall’ula all’altra struttura”.

Il giornalista replica che le notizie pubblicate derivano “da fonti ed atti interni alle obbedienze massoniche”.


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