L’ingegner Gian Luigi Canavese si è fatto promotore di “OGGI NE ABBIAMO IL TEMPO!”Leggi il comunicato inviato a tutti gli operatori dell’informazione web e cartacea.
Il 15 aprile 2013 dovemmo ammettere di non essere stati capaci di realizzare per i cittadini un’alleanza tra chi condivideva il giudizio negativo sulle amministrazioni alassine degli ultimi vent’anni. Così il 27 maggio 2013 vinse la lista di ENZO CANEPA con un consenso inferiore al 30% dei cittadini elettori. Sono passati due anni e mezzo e abbiamo elementi più che sufficienti per dare un giudizio molto negativo, sia per il metodo sia nel merito, anche dell’amministrazione Canepa. Ora è il momento di rilanciare l’appello agli alassini di buona volontà: MAI PIU’ DIVISI DA PERSONALISMI E RECIPROCHE DIFFIDENZE. QUESTO NON DEVE PIU’ ACCADERE! VOGLIAMO PROVARE A COSTRUIRE INSIEME QUALCOSA DI GRANDE? OGGI NE ABBIAMO IL TEMPO. CIO’ CHE LA CITTA’ DI ALASSIO HA RAPPRENTATO NEL PASSATO LO RICHIEDE E OGGI ANCORA LO MERITA! Proviamo a costruire insieme un grande “Movimento civico per Alassio”, politicamente trasversale, ma unitario sul piano amministrativo, per arrivare magari a una lista civica da candidare alla guida della nostra città. Per affrontare le difficoltà dell’eccezionale situazione economica, sociale e politica, è necessario uno sforzo unitario. Devono dare il loro contributo semplici cittadini, gruppi civici organizzati, associazioni culturali e categorie economiche. Lasciamo da parte personalismi e reciproche diffidenze. Mettiamoci al servizio della città, del bene comune della nostra piccola comunità, dove tutti viviamo interdipendenti, direttamente o indirettamente, traendo reddito dall’unica fonte che è il “turismo”. Congiuntamente stiliamo il “Programma”; nel tempo che abbiamo a disposizione, facciamo in modo che le donne e gli uomini disponibili imparino a conoscersi e a lavorare insieme; diamoci le regole per selezionare consiglieri, amministratori e il candidato Sindaco.Blog “Alassio2011” Gian Luigi Canavese
IL RINNOVAMENTO MA SENZA ANONIMI O AMMUCCHIATE
Da un’attenta lettura dell’appello diramato dal blog “Alassio2011” emerge chiara la voglia dell’esercito degli “anonimi” di entrare nel mondo dei “palesi” ? Avevamo già avuto occasione di interessarci di alcuni scritti apparsi sul “coraggioso” mezzo di comunicazione dell’ing. Gianluigi Canavese dove i senza nome spadroneggiano – non c’è libertà di stampa se viene meno il coraggio di metterci la faccia -, denunciando, accusando, magari offendendo, all’insegna del “lanciare la pietra nascondendo la mano”. La storia docet: non si va da nessuna parte. Ora emerge una sorta di chiamata alle armi per combattere un’amministrazione civica, quella della città del Muretto, che secondo “Alassio 2011” non può che essere giudicata negativa. Torna alla memoria, in questo frangente, il generale Charles De Gaulle quando nel 1951, dopo un calo di voti registrato dal suo partito, tuonò: <Solo la paura riesce a tenere uniti i francesi. Non si può mantenere compatto, a freddo, un Paese che conta 265 diverse specialità di formaggio>. Ecco che al leggere <mai più divisi da personalismi e da reciproche diffidenze…> viene quasi da sorridere. Ecco non solo De Gaulle, ma anche i tanti gestori di cabine, ombrelloni, tavolini e dehors che al Palazzo si interessano solo quando gli spazi pubblici vengono messi in discussione. Sono attività paragonabili ai formaggi d’Oltralpe sicuramente difficili da omologare. Tra i tanti anonimi che il blog “Alassio 2011” pubblica ( in barba alla corretta informazione ?) si sono palesati possibili novelli amministratori di alto profilo? Pescare nel mucchio, senza selezionare la classe dirigente e il lavoro di squadra, porta il rischio di ammucchiate di incapaci, intrallazzatori, senza anima e cultura, pronti a fare soprattutto i fatti e gli interessi loro. Per governare una città come Alassio, che non è una metropoli, occorrono persone capaci e oneste, meglio se l’hanno dimostrato nella vita quotidiana. Sottolineiamo capaci, coloro che non confondono la cultura solo con la presentazione di libri. Il turismo come spettacoli in piazza. L’arredo urbano e il verde pubblico con qualche panchina e aiuole realizzate a suon dei tappeti di plastica. I lavori pubblici con qualche “tappullo” e una pennellata di bianco. La nettezza urbana con l’acquisto di tanti costosi cestini portarifiuti. Il bilancio come strumento per tagli insensati al solo scopo di risparmiare. I programmi non stilano congiuntamente, ma si programmano e si propongono da pochi per coinvolgere i molti. Ma quali molti? I tanti che partecipano al dibattito pubblico senza avere neppure il coraggio di porre la loro firma? Caro ingegner Canavese, anima e braccio di “Alassio 2011”, basta anonimato e paura. Fuori dai denti, permetta di ricordare che lei è stato consigliere comunale e che soltanto per un soffio non è tornato a Palazzo in compagnia dell’ex leghista Roberto Avogadro. Ci consenta di rammentare una delle differenza che caratterizzano democrazia e dittatura prendendo a prestito parole di Georges Bernanos che sottolineava: <Le democrazie non possono esimersi dall’ipocrisia più di quanto le dittature non possono esimersi dal cinismo>. Noi mandiamo un messaggio, attraverso trucioli.it , di memoria, ricordando che il “politicamente trasversale” come le “liste civiche” non sono altro che retaggio del passato di chi in maniera disinvolta ha votato e voterà ancora per i tanti anonimi, gente senza storia pronta a improvvisare e a creare i ‘disastri alassini’. Abbiamo presente il Razzi nazionale? La caricatura più riuscita di Maurizio Crozza? Pensiamoci, “Oggi ne abbiamo il tempo”.
PERCHE’ HO PAURA DI FIRMARMI : spettabile trucioli.it, a seguito della vs richiesta di indicare nome e recapito telefonico per non dare voce agli anonimi che anche ad Alassio non mancano, confermo di essere ….. e questo è il mio indirizzo di posta elettronica….telefono 329…..La scelta dell’anonimato deriva solo dai precari equilibri che come saprete bene regnano in un piccolo paese come il nostro. Essendo la lettera polemica per il momento non voglio comparire….. Comunico che l’ho trasmessa a diversi indirizzi ma siete gli unici ad avere preteso la mia identità per procedere alla pubblicazione.
Buongiorno, la presente per trasmettervi una lettera scritta da un commerciante di Alassio e approvata da molti altri. Nonostante gli eventi che hanno colpito di recente tutta l’Europa, in un piccolo paesino come Alassio la vita continua a scorrere, questa lettera esprime “di petto” il sentimento comune di molte persone. Ho aspettato qualche giorno per inviarla ma penso sia mio dovere trasmetterla e lascio a voi la decisione se divulgarla o meno. Chiedo gentilmente di mantenere l’anonimato. Grazie per l’attenzione dedicata, resto in attesa di un gentile riscontro. Buona giornata.
Alassio la nobile “decaduta”, costretta alla miseria e all’abbandono. Della fama di un tempo sono rimasti solo i prezzi delle case, degli affitti e degli alberghi, ma ormai è lontano il tempo in cui quel prezzo, paragonabile a località di lusso e prestigio come St. Tropez o Forte dei Marmi, era giustificato dalla movida notturna, dagli spettacoli famosi a titolo nazionale e dai marchi di lusso che popolavano la via dello shopping all’aperto più lunga d’Italia, il famoso Budello. Ad oggi la movida è abolita, gli spettacoli estivi inesistenti e di pessima scelta, il turismo che popola la città del muretto arriva in autobus da Milano o Torino con la borsa frigo senza neanche sapere cos’è il “Muretto di Alassio”. Gli affitti dei locali alle stelle, costringono la maggior parte dei commercianti a chiudere i battenti e il risultato è una città, alla vigilia del ponte dell’Immaccolata e delle festività di Natale, deserta, serrande abbassate e strade vuote. anche la Via Dantefamosa per essere la via commerciale di Alassio e a due passi dal famosissimo budello ormai è di serie B, AFFITTASI CEDESI VENDESI hanno sostituito le insegne dei negozi un tempo frequentati tutto l’anno. Non è più meta del divertimento estivo, non è più meta di shopping, tra poco non ci saranno neanche più le spiagge, vogliamo mettere una bella fabbrica e via? Vogliamo lasciare al degrado e alla miseria quella che un tempo e tuttora è una delle località più belle della Liguria? L’unica certezza è il menefreghismo. In primo luogo, l’amministrazione non dovrebbe permettere alle attività in centro di rimanere chiuse, locali sfitti e in vendita con prezzi inaccessibili per l’ottusità dei proprietari che credono ancora di meritare “la buona uscita”. Se viviamo di commercio e di turismo è dovere di tutti dare il massimo per promuovere il valore aggiunto di Alassio, sfruttare le sue potenzialità e pubblicizzarla, non solo due volte all’anno ma continuamente. Di Inglesi e Tedeschi, una volta turisti abituali non c’è più neanche l’ombra, l’ultimo sprint pubblicitario è stato nei confronti dei Russi che si è dimostrato in pochissimo tempo un abbaglio. Non viviamo più nel periodo d’oro in cui bastava aspettare, tanto 5/6 mesi all’anno si lavorava bene e bastava anche per “coprire” l’inverno, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per ricostruire l’immagine di questa splendida Città, partendo dalle basi, stimolando e incentivando il commercio, linfa vitale degli alassini, lasciando perdere per un attimo il “mugugno” e facendo azioni rapide e concrete per ristabilire una qualità di vita almeno paragonabile a quella di 20 anni fa.
Nota di redazione: il dibattito, il confronto, la civile divulgazione di idee, lo stimolo, è utile soprattutto nell’incrostazione che pervade, da troppi, anni la ‘regina del turismo’ nel ponente ligure. E con la giunta di Enzo Canepa e della inossidabile ‘braccio destro’ Monica Zioni, si sarebbe accentuato nonostante lo sforzo di potenziare l’immagine esterna delle iniziative promozionali, con il valido apporto dell’ufficio stampa. Attenti però a non piangersi addosso oltre il limite della realtà oggettiva. Si possono condividere alcuni rilievi- dati di fatto, purchè costruttivi, ma se rileghiamo Alassio nella città ‘povere e decadute, costrette alla miseria’, pur con la vitalità del centro commerciale definito il ‘più lungo d’Europa’, dove si trovano attività aperte in giorni ed orari che in altre località sono chiuse, non rendiamo giustizia alla verità. Alassio, rispetto a molte altre località della Riviera, resta pur sempre un fiore all’occhiello, la prediletta e la più conosciuta oltre i confini, soprattutto dalle nuove generazioni. Purtroppo capita di frequente che le buone notizie finiscano nel dimenticatoio. Un esempio importante e qualificante. La proprietà del Grand Hotel, molto saggiamente, ha rinunciato ai mesi di chiusura, con una funzionalità completa e non parziale. Vedi il servizio di cucina. Anzi sta mettendo in atto nuove strategie per migliorare il servizio. Uno stimolo per gli albergatori, ultimi resistenti in un panorama del ponente ligure che resta pieno di macerie. Colpa anche delle Associazioni di categoria.