Fino al 2 dicembre mostra “Vite Violate” che l’AMMI di Savona, con l’Associazione “R.Aiolfi” no profit ed il patrocinio della Consulta Provinciale Femminile di Savona, ha organizzato per ricordare la data del 25 novembre quale ricorrenza contro la violenza.
L’iniziativa: mostra di fotografie dal titolo “Vite Violate”. Fotografe: Tiziana Cau e Marina Rossi. Organizzatori: Polo della Fotografia di Genova, AMMI di Savona, Associazione culturale “Renzo Aiolfi” no profit, Savona, col patrocinio della Consulta Provinciale Femminile di Savona. Durata: fino 2 dicembre 2015. Inaugurazione: 25 novembre 2015, ore 16; ingresso libero. Presentazione: Giancarlo Pinto e Silvia Bottaro. Apertura: chiuso domenica e lunedì, negli altri giorni ore 16-18.
Motivazione-
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.
Per tale significativa ricorrenza l’Associazione culturale di Volontariato “Renzo Aiolfi” no profit di Savona, la Sezione di Savona dell’AMMI, la Consulta Provinciale Femminile di Savona, con la preziosa collaborazione del Polo della Fotografia di Genova nella persona del Prof. Giancarlo Pinto, dell’Università di Genova, organizza la mostra “Vite Violate” attraverso le immagini scattate da Tiziana Cau e Marina Rossi. Due sensibilità al femminile che, grazie al loro talento nell’’arte della fotografia, ci presentano alcuni aspetti dell’universo femminile: la donna allo specchio con le sue ansie, le certezze, i sogni, le fragilità, il rovescio della medaglia quando la donna diventa oggetto di amori malati, incivili, offensivi della sua dignità di persona e subisce maltrattamenti anche fisici, fino, purtroppo, la perdita della propria vita.
Una mostra forte nel messaggio, elegante, incisiva che speriamo serva a far riflettere sullo stato attuale della nostra società civile che nei riguardi della Donna ancora molto deve fare per arrivare ad una vera parità di diritti e rispetto della Persona.