Inutilmente, la sera del 22 agosto 2015, la statua della Madonna della Guardia ha atteso sulla riva del mare l’arrivo della barca che avrebbe dovuto trasferitala al confine del Paese da dove, in seguito, sarebbe stata trasportata via terra fino alla parrocchia di San Antonio. Questo era il programma, ma ciò non è avvenuto.
Per un ineluttabile destino l’imbarcazione preposta a tale scopo ha urtato uno scoglio sommerso ed ha rotto il timone.
Fatalità? Sfortuna? Imprevedibilità della vita? Può darsi tutte queste cose assieme.
Ma il “prediletto popolo di Borghetto” la pensa diversamente.
Si dice che quanto è avvenuto quella sera è un segno, chiaro, preciso, inequivocabile, sul quale dobbiamo riflettere molto seriamente e che potrebbe sembrare quasi un “rifiuto” della statua della Madonna a partecipare ad una kermesse che, oggi, somiglia più ad un evento per turisti che ad una ricorrenza profondamente religiosa. Ma non solo.
Questo “rifiuto” assumerebbe anche un significato più profondo, forse un rimprovero nei confronti di tutti noi che abbiamo diviso le persone anziché unirle, che non siamo stati all’altezza del compito assegnatoci, che abbiamo perso il senso dei valori etici, che abbiamo dimenticato il più elementare senso civico e che ci siamo chiusi nel nostro egoismo.
Se abbiamo sorriso alle battute che sono state fatte ora dobbiamo smetterla e meditare su questo “incidente”, che solo apparentemente è avvenuto per caso.
“Il patrio suolo
difendi dai nemici,
prega, intercedi,
pei mesti e gl’infelici…”
Silvestro Pampolini