La ricchezza toponomastica di Albenga deriva da una serie di tesori archivistici unici, tra cui i registri catastali che partono dal 1420 circa, per quanto ne sappiamo, i più antichi della Liguria.
Basato anche su altre preziose testimonianze scritte, tra cui gli Statuti del 1288, pubblicati da Josepha Costa Restagno, ed i principali catasti del XVI secolo, quelli del 1553, è appena stato pubblicato il fascicolo 30 del Progetto Toponomastica Storica, curato dal responsabile del Progetto, con il concorso di Mauro Bico e Furio Ciciliot, per la localizzazione dei toponimi, e di Stefano Roascio, per la stesura di una sintetica nota storica che aggiorna sulle più recenti ricerche albenganesi.
Alcuni nomi geografici e di insediamento albenganesi (grafia attuale) con date di comparsa
Il migliaio di toponimi schedati rivelano realtà storiche interessanti, tra cui la presenza di nomi di luogo come Lusignano, Veirano (presso Campochiesa) e Leiçanum (in comune di Ortovero) che troviamo ripetuti nei dintorni di Savona. Veirano e Lusignano sono nominati alla fine del secolo XII nei pressi di Legino (Savona), che compare nel 1214 come Leçanum, termine pressochè uguale a quello in territorio ingauno. Quelle che oggi possiamo solamente definire come coincidenze toponomastiche tra Albenga e Savona meriteranno sicuramente ulteriori studi.
La copertina del fascicolo è una elaborazione della statua di destra (secolo XIII) sulla facciata della cattedrale di San Michele di Albenga (foto fc).