Pubblichiamo un interessante articolo, subito dimenticato, del 15 agosto 2013, ripreso dalla rivista Anthia, a firma di Alce Galotta- L’idea di waterfront si lega, culturalmente al concetto di limite fisico: la città e l’acqua. Negli ultimi anni si è consolidato il concetto di waterfront/risorsa, che ha rappresentato un importante salto in avanti nella statica e classica concezione di affaccio sul mare, predomi nante è l’idea di limite, di elementi differenti che interagiscono tra loro.
Il concept del progetto è tutto sviluppato attorno al tema della relazione con il territorio, partendo dalle peculiarità culturali di Ceriale e dalla stessa specialità di un borgo marino affacciato sul mare. Il progetto è il risultato di un approccio strategico mirato alla messa a sistema delle risor se locali già presenti nella zona. L’obiettivo è la riqualificazione e configurazione di nuovi spazi pubblici del waterfront e del centro storico di Ceriale. Il progetto mira a produrre uno spazio efficiente, abitabile, aperto e sostenibile che si co struisce come pezzo di città dotato di un paesaggio e di funzioni con una forte identità, capace di mettere in comunicazione i flussi del nuovo porto in previsione con quelli del turismo; la vita della città con quella dei visitatori; le consuetudini urbane con quelle più strettamente turistiche e marittime. I principi ordinatori del progetto sono tre e si possono individuare: razionalizzazione della viabilità pedonale e veicolare, costruzione di un nuovo spazio tra la città e il mare, riqualificare e quindi migliorare la qualità ambientale, in rapporto soprattutto con le strutture e connessioni in gioco nel settore turistico, valorizzando le opzioni del turismo presenti per un utilizzo del waterfront per l’intero periodo annuale, il tutto nel pieno rispetto del sedime dell’impianto storico della città. L’area di lavoro è definita nella fascia compresa fra statale e ferrovia, fra centro storico e lungomare.
Attualmente la ferrovia e l’ Aurelia, oltre alla strada litoranea che costeggia la passeggiata a mare, esistente da nord a sud, si presenta come una netta cesura tipicamente infrastrutturale, tra la passeggiata e il retrostante edificato. La riorganizzazione di questo spazio si configura a partire dalla possibilità di costruire una nuova relazione tra la passeggiata, il nuovo porto e il fronte urbano: dunque risulta necessario ridurre al minimo l’impatto della carreggiata, ragionando, in primo luogo sulla possibilità di dirottare buona parte del traffico sulla strada parallela più interna, ovvero l’Aurelia. La scelta è di rendere omogenea tutta la linea del waterfront sia per tenere insieme e inte grare nel progetto in maniera coerente situazioni e ambiti diversi, sia dal punto di vista dei materiali che contribuiscono a creare un nuovo suolo. Si è scelto infatti di trattare il lungo mare nella sua interezza come un’unica piazza longitudinale affacciata sul mare, un grande spazio pubblico, il cui centro sono il porto, i percorsi e il mare, caratterizzato da un unico tipo di pavimen tazione e da alberature disposte secondo uno schema regolare, conservando l’elemento vegetale già piantumato e ricollocandolo in modo più opportuno e omogeneo. Il masterplan, di configurazione lineare, identifica gli elementi di ricucitura dei tessuti, prevedendo la definizione di una membrana riconnettiva: longitudinalmente tramite tracciato fly metro, ciclabile e passeggiata pedonale, trasversalmente tramite le strade pedonali e carrabili che si prolungano in modo uniforme verso il mare, tramite passerelle che svolgono anche la funzione di ac cesso alle spiagge, per fornire nuove aree attraverso la realizzazione di un sistema organico di percorsi e spazi pubblici lungo il waterfront urbano. Territorio 36 Anthia Tutta l’area di progetto, attualmente frammentata in spazi indipendenti e con connessioni limitate, diviene sutura tra le varie parti.
Lo studio effettuato ridisegna i flussi dei pedoni e delle automobili razionalizzandoli e delimitando l’ambito di influenza dei rispettivi movi menti evitando contrapposizioni ed eccessivi incroci dei percorsi. Il nuovo waterfront diventa il filo conduttore del centro storico, sul quale sono organizzati il sistema dei servizi, le attrezzature, il verde, ricuciti in modo da dare maggiore continuità e relazione alle aree pubbliche e/o collettive: in particolare esso assume un doppio valore consolidatosi storicamente, ovvero l’essere infrastruttura funzionale-organizzativa e og getto architettonico, luogo di passaggio e di funzioni privilegiate dell’ambiente costruito. Migliorando l’accessibilità e attivando una politica di minimizzazione del traffico veicolare si lavora sulla qualità ambientale per innalzare l’offerta di servizi oppure per crearla. La proposta di progetto è di rendere pedonale l’attuale carrabile di lungomare Armando Diaz nell’area compresa dalla pineta fino alla zona del molo in piazza G. Marconi; inoltre di rendere carrabile a senso unico la zona compresa dalla suddetta piazza, sino all’ultimo sot topasso della ferrovia, attualmente privo di percorrenza riservata ai pedoni. La nuova viabilità si struttura nell’ottica di conferire il maggior flusso di traffico sull’asse esi stente dell’Aurelia e sulla carrabile a senso unico affiancata alla ciclabile verso ponente per limitare il flusso di traffico sul lungomare Armando Diaz, così da creare, su quest’ultimo, un passaggio a carattere maggiormente pedonale, riservando il traffico quasi esclusivamente ai soli residenti.
La problematica più evidente di Ceriale è la mancanza di passaggio nel centro cittadino, nel centro storico e nelle zone con più valenza turistica; questo è dovuto alla presenza di una grande arteria, l’Aurelia, e del tracciato ferroviario che taglia la città in due parti ben distinte, la zona verso il mare, che comprende il centro storico, attrezzature ricettive e arenile, e la zona a monte, dove si trova l’abitato più recente e con le sue attività poco legate al turismo (attività non valorizzata) e più legate all’aspetto agricolo e cittadino. Per cercare di risolvere questa problematica, la ferrovia deve diventare una cerniera di connessione trasversale tra le due parti di città, ma anche connessione longitudinale con le città adiacenti, Albenga e Borghetto Santo Spirito. Il progetto per Ceriale, considerando lo spostamento dell’attuale tracciato ferroviario a monte dell’autostrada, prevede il riutilizzo del tratto ferroviario, composto da 2 binari e il complesso della stazione in stato di degrado e abbandono poiché non più funzionante e con un numero limitato al giorno di treni esclusivamente regionali che fermano in città.
La stazione deve diventare di nuovo il centro di connessione per eccellenza, che colleghi Ceriale a tutta la costa e alla città stessa con vari sistemi, non solo tramite rotaia, ma anche tramite altri mezzi come biciclette o addirittura percorsi pedonali, in modo da soddisfare le varie esigenze turistiche in tutte le stagioni dell’anno e non solo nella stagione estiva. Si prevede di mantenere un binario funzionante da adibire a percorso della metropolitana leggera: quindi sistema di trasporto rapido di massa che mantiene le caratteristiche della metropolitana classica, ad eccezione della portata oraria, che risulta ridotta a causa della limitata capacità dei convogli. Questi treni saranno disposti a raso suolo, in modo da non avere differenze di quote con le strutture adiacenti ed essere facilmente fruibili da tutti: inoltre ci sarà la possibilità di far crescere manti erbosi per integrare al meglio la struttura rotabile. A fianco della strada e del suo equipaggia mento ambientale e paesistico (i filari di palme e pitosfori), si sviluppa un percorso ciclabile bidirezionale su un solo lato della strada, con flussi ciclistici indipendenti dagli autoveicoli a pari livello della carreggiata, caratterizzato da un andamento planimetricamente sinuoso, ma anche mosso altimetricamente, al fine di dare alla passeggiata varietà, piacevolezza e scorci visuali e prospettici differenti.
Una specie di filo rosso del lungomare, che forma una connessione tra Borghetto S. Spirito e Albenga, attraversando Ceriale completamente e da 2 punti di vista differenti. La ciclabile è stata studiata in modo da avere un percorso completo che copra tutta la fascia di connessione longitudinale tra Ceriale e le città limitrofe: connessione parallela alla passeggiata a mare, che permette di penetrare nel cen tro storico e di attraversare tutta Ceriale; connessione rialzata sul tracciato del ponte ferroviario, dove si può sperimentare un nuovo punto di vista L’esasperazione della velocità ha spinto le strade ad evitare i centri abitati, ad avere dimensioni spropositate, a proteggersi entro muraglie di cemento, a chiudersi in lunghe e tenebrose gallerie. Non si tratta più di strade, ma di rotte o forse di flussi cui solo la materialità dei veicoli le distingue da altri tipi di flussi, ottici o elettrici.
Accanto alla metropolitana leggera, che collegherà Ceriale sia ad Albenga che a Borghetto, con una linea ad alta frequenza in modo da avere una connessione costante con tutta la costa, si avrà anche la pista ciclabile: essa sarà distinguibile tramite la diversa pavimentazione, che deve innanitutto garantire condizioni di agevole transito ai ciclisti. Il percorso ciclabile, oltre a continuare rettilineo sull’attuale tracciato ferroviario, si con netterà al centro storico tramite un doppio tracciato, percorribile in entrambi i sensi, che affiancherà l’intera passeggiata a mare, rimanendo in sede separata da essa in modo da ottenere una maggior sicurezza sia per i pedoni che per i ciclisti. Il percorso pedonale si affiancherà alla metro e alla pista ciclabile solo nel tratto verso Al benga dove inizia l’attuale massicciata di protezione dal mare della tratta ferroviaria e dei campi retrostanti. Il percorso pedonale avrà un linguaggio conforme alla passeggiata a mare, in modo da ave re un unico filo continuo che connetta Borghetto S.S. ad Albenga, attraversando in modo uniforme Ceriale sia a livello del mare che al livello sopraelevato del tracciato ferroviario, in modo da ottenere diversi coni visuali, esaltati anche da punti di ristoro e di relax collocati su tutto il percorso. Verso Borghetto S.Spirito invece, il percorso pedonale rimarrà indipendente dal tracciato ferro viario: la passeggiata a mare viene connessa a un nuovo percorso che passerà dal porto nuovo e si snoderà lungo Capo S. Spirito costeggiando la roccia in posizione sopraelevata dal mare, in modo di connettersi alla passeggiata già esistente di Borghetto S. Spirito.
L’obiettivo è quello di utilizzare uno stesso materiale trattato in maniera differente a seconda delle fasce longitudinali, con l’obiettivo di ottenere una maggiore compattezza nella zone carrabile e gradualmente più naturale e minerale verso la spiaggia, fino ad arrivare all’utilizzo del legno nella passeggiata e nelle passerelle/ pontili che si prolungano in mare. L’utilizzo del materiale naturale ed elegante quale il legno per la promenade permette di mettere in evidenza l’unicità di questo lungomare, garantendo una fruibilità della costa nell’ottica di uno sviluppo sostenibile che riduca i processi di degrado. Recependo le indicazioni del PRG nuove aree parcheggio sono predisposte nei punti strategici e di maggior confluenza di persone: sarà previsto un ampliamento del parcheggio della stazione, posizionato sotto il corpo della stazione stessa; un nuovo parcheggio verrà inseri to nel nodo della zona della nuova piazza urbana, all’incrocio tra piazza Marconi e il lungo mare Armando Diaz, e sarà predisposto come parcheggio sotterraneo con piattaforme ed elevatori, in modo da non togliere spazio e visuale alla piazza urbana. Un terzo parcheggio a cielo aperto sarà previsto nella zona a ponete, coincidente con la fine della carrabile lun gomare, in modo da rendere accessibile e soprattutto completamente pedonale/ciclabile, il nuovo polo naturalistico che diventerà un nuovo nodo di con- 39 Anthia nessione verso Albenga. La riqualificazione della passeggiata a mare è un punto fondamentale per rispondere alle esigenze dell’amministrazione comunale, poiché il concetto di piazza longitudinale permette di raccogliere in un unico percorso le piazze già esistenti, che sono tutt’ora punti focali di aggregazione della cittadinanza. Per estendere la connessione in tutta la città di Ceriale, si vogliono anche riconsegnare alla comunità alcuni luoghi in posizione prettamente centrale, che attualmente vengono usa ti come parcheggio all’aperto, ovvero piazza Marconi, e l’edificio antistante la piazza, una scuola elementare non più funzionante che si frappone tra un passaggio pedonale molto frequentato e il waterfront. Eliminando l’edificio si vuole creare un nuovo cono ottico, che parte dall’Aurelia, passa sotto le arcate del ponte ferroviario e attraversa il parcheggio per arrivare direttamente sulla passeggiata, davanti all’area occupata dal Cantiere Patrone.
In conseguenza di questa modifica si avranno due cambi di destinazione d’uso, il primo dato appunto dalla conversione edificio/nuovo spazio aperto, il secondo dato dalla conversione cantiere/museo. La nuova piazza: l’idea è di riattivare attraverso il verde pubblico, dinamiche sociali indi spensabili per trasformare la piazza in un punto di riferimento per l’intera comunità. Questo spazio che si crea racchiuso tra gli edifici abitativi, vuole diventare un’importante punto di aggregazione, non solo per la posizione centrale tra i principali assi, carrabile, pedonale, ciclabile, ma anche per la presenza della localizzazione del mercato di prodotti agricoli autoctoni, i quali attualmente rimangono limitati alla via pedonale parallela al pon te ferroviario. Questo piccolo mercato è di grande importanza per i commercianti del luo go, perché permette un’interazione tra l’attività agricola prevalente del territorio e l’attività turistica. La piazza è pensata per diventare un punto di unione di queste due sfere, e diventa connes sione anche tra le due parti di città tramite le passerelle in legno circondate dall’elemento naturale, passerelle che si prolungano verso il mare creando assi all’infinito e un collega mento diretto verso il nuovo Museo Oceanografico. La piazza è caratterizzata dalla presenza di una serie di elementi di arredo che concorrono a definire un nuovo ordine per lo spazio pubblico. Si è pensato di posizionare sedute in c.a alternate ad un sistema di alberature in modo tale da garantire ai cittadini la sosta e l’om breggiamento nel periodo estivo. La connessione dell’esistente con la spiaggia e il mare viene rafforzata nel concept di progetto attraverso l’inserimento di passerelle pedonali in legno in continuità con la passeggiata e con i coni visivi provenienti dal tessuto urbano posto verso monte, che consentono l’accesso alla spiaggia. Le passerelle non consentono solo la fruizione della spiaggia per tutti i frequentatori (compresi i disabili) ma si propongono come aree attrezzate per i servizi necessari ai bagnanti: esse hanno diverse lunghezze e larghezze a seconda della funzione che svolgono, ovvero di circa 3 metri di larghezza se hanno la funzione di prolungamento e passaggio, di circa 6 metri di larghezza se hanno la funzione di pontile attrezzato: sia come piccolo approdo per attività sportive d’acqua (windsurf, kit surf, canoa) che come una sorta di spiaggia prolungata in mare, con la possibilità di sostare e prendere il sole.
Alice Galotta