Devo dire che i topi che abitano nella lunga siepe di pitosforo della passeggiata di ponente sono molto educati. Durante le mie camminate mattutine spesso ne incontro qualcuno che con molta circospezione si affaccia dalla siepe, guarda a destra e a sinistra e poi, con passo topesco, attraversa la passeggiata e si dirige verso la spiaggia. Però, se si accorge che sto arrivando si ferma, non scappa e mi cede il passo, forse perché ha notato che ho i capelli bianchi. Notevole.
Qualche giorno fa, mentre il sole cercava di uscire da dietro un banco di nuvole molto bizzarre, ne incontro uno e invece di andare oltre mi fermo e gli dico:
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“Buon giorno signor Topo”
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“Buon giorno anche a lei” , mi risponde.
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“Come va?”
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“Abbastanza bene, grazie”
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“Mi chiedevo come si trova in questa parte di Borghetto, affacciata alla spiaggia, con vista mare e sul Castello Borelli”
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“Una meraviglia. Al mattino, se non piove, alba con sole sfolgorante, poi affaccio sulla spiaggia e sul mare. Inoltre la passeggiata è ben frequentata da gente locale e bagnanti in pieno rilassamento. Sono proprio soddisfatto, anche se il costo al metro quadro è piuttosto alto.”
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Beh, posso immaginarlo. Anch’io, in gioventù, ho abitato alla “Marina” per più di vent’anni e ne ho un bellissimo ricordo oltre che ad una grandissima nostalgia. Mi sono permesso di fermarla per darle una notizia che riguarda proprio questa parte della passeggiata: ad ottobre inizieranno i lavori per la costruzione di una pista ciclabile”
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“Lo so, mi ha fatto vedere il progetto un mio cugino che abita nel Comune. Non male, almeno sulla carta. Certo qualche modifica si poteva fare. Forse l’Amministrazione avrebbe dovuto consultare un po’ di più i borghettini, le associazioni e noi topi, che magari qualche idea originale, fra tutti, sarebbe uscita fuori. Spero solo una cosa: che la nuova passeggiata non faccia la fine di Piazza Caduti sul Lavoro. Un’occasione sprecata, mi creda. Si poteva creare una nuova Agorà, un nuovo luogo di ritrovo per la cittadinanza, in mezzo al verde, all’ombra di molti alberi e seduti su molte panchine. Invece ne hanno fatto solamente un parcheggio che, tra le altre cose, nella parte a levante si allaga sempre quando piove. Per non parlare delle strisce pedonali che finiscono nelle aiuole o nel nulla, dell’incrocio pericolosissimo tra via Dante, Piazza Indipendenza e via Giardini con una curva a 90 gradi per raggiungere l’Aurelia, dalla quale un grosso automezzo non può passare se non con mille manovre. Un altro mio cugino, che abita nell’ex Oleificio Roveraro, si lamenta di questi fatti ogni volta che ci incontriamo e dice che hanno fatto un gran pasticcio”.
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“Vedrà che qui faranno un buon lavoro. Nel frattempo però dovrebbero potare e mettere in ordine la siepe di pitosforo dove abitate, che ne ha proprio bisogno”.
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“Su questo non sono assolutamente d’accordo con lei. Per noi topi residenti meno vengono a tagliare, potare e pulire, meglio è, in quanto ogni volta dobbiamo trasferirci per due o tre giorni, se non di più. No, no. Per me, per la mia famiglia e per tutti gli altri condomini va benissimo così. Mi scusi, ma dove la trova un’Amministrazione che sta anche più di un anno senza far potere le siepi? Solamente per questo, se alle prossime elezioni si ripresentano, darò loro il voto”.
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“Vede Sig. Topo, io preferirei un paese un po’ più curato, un’Amministrazione un po’ più attenta. Purtroppo ci stiamo abituando ad accettare il brutto ed il degrado e ciò, da un punto di vista umano, non va bene per niente”.
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“Ma da un punto di vista topesco va benissimo. Mio cugino, nell’ex Oleificio abbandonato da decenni, ci sta da dio. Pensi che addirittura i suoi vicini hanno aperto una Fabbrica-Vacanza e ogni settimana arrivano dieci pulman pieni zeppi di topi tedeschi e olandesi, mica uno”.
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“Questione di punti di vista. Comunque ora devo andare. Mi ha fatto piacere conoscerla e parlare con lei e spero che ci saranno altre occasioni in cui discutere del nostro paese. Mi dica solo un’ultima cosa: lei come si chiama?”.
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“Io mi chiamo Alberto –Topo molto esperto e mia moglie si chiama Giacinta –Topina sempre incinta. E lei?”.
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“Io?….Io non ho nome; io sono un cittadino qualunque che non conta niente”.
Silvestro Pampolini