Assieme al libretto marrone con la scritta “Felicita” ho trovato anche un libretto verde dello stesso tipo che ha destato il mio interesse. All’inizio delle paginette sono scritti i nomi dei clienti e la data in cui sono stati consegnati i manufatti. È un libretto che “resiste alla lettura”, mi è difficile decifrare la minuscola scrittura che specifica il tipo di lavoro fatto da un fabbro, anche se potrebbe essere della moglie.
Dico questo perché mi son fatto l’idea che la fucina sia quella che funzionava nell’allora piazza Garibaldi, oggi piazza della Vittoria. e la donna che scriveva fosse Filomena Sattamino, moglie di Antonio Gallo.
Nella fucina lavoravano i fratelli Gallo, Antonio e Giovanni detto Nani documentati ad arte in un realistico acquerello datato 1899, dal noto pittore Carlo Leone Gallo, figlio del fabbro Antonio, che ho avuto modo di osservare in una casa di via Buffa, quella dell’avv. Angelo Bormioli. Mentre continuo nella decifrazione del testo in queste paginette gialline, allego le opere di cui ho parlato come documentazione visiva per i miei 150 fedeli lettori su Trucioli blog.
Bruno Chiarlone Debenedetti