Passeggiata di ponente a Savona. Vorrei commentare la lettera da Savona pubblicata da trucioli.it (a firma ing. Claudio Maineri, vedi… ndr)…’La punta alle matite di Di Tullio’. Dico subito credo che sia stata buona cosa che il Comune di Savona abbia indetto il concorso per la passeggiata ciclo – pedonale di via Nizza.
Personalmente sono un poco in imbarazzo poiché ho fatto parte del team vincitore del secondo premio; tuttavia penso che sarebbe opportuno che venisse organizzata una mostra o una presentazione pubblica dei progetti presentati, che sono stati 10 o almeno dei tre progetti premiati.
Il progetto vincitore, come tutti gli altri, era un progetto preliminare ed è legittimo che nelle fasi successive di progettazione definitiva ed esecutiva si possano apportare delle modifiche . Tuttavia, è possibile che,visto che sono stati previsti stralci diversi di realizzazione dell’opera, pure considerare un’ipotesi alternativa . Non sarebbe male si potesse ipotizzare anche di tenere conto delle progettazioni che, magari, in una certa zona, hanno fatto una proposta migliore , maggiormente fattibile.
C’è poi da precisare che il fatto che, al momento dell’elaborazione dei progetti, non si conoscevano le proposte avanzate dai privati su aree importanti come quelle del Famila o degli ex Solimano, forse in fase definitiva si potrebbero cogliere diverse opportunità. Noi del team dello Studio De Ferrari & c. siamo disponibili ad ogni confronto.
Arch. Elena Fedi
RISPONDE L’AUTORE ING. CLAUDIO MAINERI
Ho letto con molto interesse le Sue osservazioni e La ringrazio per l’opportunità offertami per alcune delucidazioni e riflessioni.
Nella Sua Lei scrive “… al momento dell’elaborazione dei progetti ,non si conoscevano le proposte avanzate dai privati su aree importanti come quelle del Famila o degli ex Solimano..” ; questa è la fondamentale motivazioni del perché lo studio che rappresento abbia deciso di non partecipare: a noi piace progettare per poi poter realizzare ed il fatto che l’Amministrazione non avesse operato per definire “i contenuti, i limiti e le modalità operative” ci aveva fatto pensare che ci saremmo trovati di fronte alla solita situazione ovvero…. parole, parole, parole..!
Se si voleva un progetto, da realizzare dopo averlo sviluppato, non si poteva prescindere dal regolare il rapporto pubblico/privato ed aver definito dove e come reperire i finanziamenti magari il tutto sulla base di un project financing; ho l’impressione però che il 99% dell’amministrazione non sappia neppure di cosa stiamo parlando!
Veniamo poi all’incarico affidato ai “vincitori”.
Se quello indetto era un concorso di idee allora è l’idea che va premiata! Ovvero se il progetto è completamente da rifare (nota bene non rivisitare!) è per lo meno bizzarro affidare incarico ad un solo studio: tanto valeva indire un concorso per titoli.
Non ci si nasconde dietro una Commissione per poi agire secondo una volontà politica predeterminata.
La Sua proposta quindi di “…non sarebbe male si potesse ipotizzare anche di tenere conto delle progettazioni che, magari ,in una certa zona, hanno fatto una proposta migliore ,maggiormente fattibile..” si va a scontrare con quella che io ho definito “espressione solo della volontà dei politici”.
Forse con queste mie riflessioni Le avrò dato modo del capire il senso ed il perché della mia domanda: ”cosa ci facciano gli ingegneri e gli architetti che siedono sui banchi comunali:la punta alle matite di Di Tullio?”
Infine, vorrei essere smentito, ma non avrà mai la soddisfazione di vedere una mostra con i progetti presentati; è pericoloso si potrebbe disturbare il manovratore!
Claudio Maineri
UN PO’ DI STORIA RECENTE DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT
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