Per la diocesi di Albenga – Imperia è scaduto il tempo di seminare gramigna. La bolla papale rivela che “il venerabile fratello Mario Oliveri ha richiesto alla congregazione dei vescovi …l’articolo 381 del Codice di diritto canonico…ordiniamo che la lettera sia resa nota…esortiamo ad accogliere Guglielmo Borghetti pastore della diocesi…il buon fuoco della carità….,. 10 gennaio 2015, Francesco Bruno protonotaio apostolico”. E nella prima messa in cattedrale S. Michele bagno di folla, applauso ‘corale’ all’omelia, nelle strade abbraccio e incoraggiamento dei fedeli. Ma suor Renata non perdona Luca Rebagliati, il giornalista più sagace che ha raccontato, negli ultimi mesi, l’estrema via crucis in vescovado. E poi quanta pietà per i nostalgici che si cimentano, con cattivo gusto, nella campagna facebook “Je suis Olivieri”, con locandine davanti alle edicole. Ultima ora. TRUCIOLI.IT SI CONGRATULA CON IL VESCOVO DI NOTO, ANTONIO STAGLIANO’, QUANDO SOSTIENE…LA GENTE TI GUARDA SOLTANTO SE HAI I SOLDI, NON SE HAI CUORE.. MENTRE IL MONDO CADE A PEZZI…. E CANTA DURANTE LE CRESIME LA CANZONE DI MARCO MENGONI E NOEMI (VEDI VIDEO).
E’ stato dunque Oliveri a chiedere, al fin fine, un coadiutore. Scripta manent. Un grazie al venerabile pastore Guglielmo Borghetti per aver ricordato ai fedeli tutti, nella concelebrazione della domenica delle Palme (pianta sinonimo di pace),” l’entusiasmo coinvolgente, l’ostilità respingente”. Respingere “ i modi sbagliati di vivere…, la corruzione del cuore….l’igiene spirituale, sociale…,il nostro specchio possa farci vedere il volto anteriore di ciascuno di noi….lieto di donare la mia vita…di rimanere tra voi fino alla fine del mio mandato (ha 62 anni ndr)…,non è facile liberarsi dal trauma del distacco “. Le cronache hanno già descritto la calorosa accoglienza di Albenga al suo vescovo. Il fine ‘corsa’ di chi si avvicina con i 75 anni, l’abbandono per ‘pensionamento’ del vescovo Mario Oliveri le cui ferite continuano a sanguinare.
La ‘sirena’ che ha sempre saputo informare il giornalista ‘scomodo ed inviso ‘ (Rebagliati, dal 9 gennaio, in seguito alla fusione, firma Secolo e Stampa) martedì ha sinteticamente ricapitolato il passato: ” Eccessivo tradizionalismo, ma soprattutto troppi scandali, preti fotomodelli, preti cacciati da altre diocesi, da seminari, accolti dal Buon Samaritano, convivenze di sacerdoti…”. Mercoledì ciò che si sapeva in ambienti curiali e non di don Sandro Marsano, già parroco di Dolcedo (Im), arrestato nel 2013 per la vicenda giudiziaria del sen. Marcello Dell’Utri, ex braccio destro (negli affari, tra i coofondatori di Forza Italia con Claudio Scajola) del leader massimo Silvio Berlusconi. Sparirono centinaia di volumi dalla bibiblioteca dei Girolimini di Napoli dove si era trasferito don Marsano, già allontanato quando era seminarista a Genova. Dopo gli studi a Roma, accolto ad Albenga, ordinato sacerdote e dal 2005 parroco nell’imperiese, quindi l’ex convento dei ‘frati’ di Pontelungo di Albenga, infine nello staff di segreteria dello stesso vescovo Oliveri.
E giovedì, 2 aprile, altra tegola, anche se di altro genere. Filippo Bardini, a suo tempo citato da trucioli.it, nominato direttore diocesano della Caritas, ha troncato contratto e rapporti con la cooperativa Jobel di Sanremo, della quale abbiamo scritto pure nell’ambito di un servizio sulla promozione a vescovo di don Antonio Suetta; Jobel gestore di una spiaggia- bar- tavola calda, attrezzata, ottenuta con l’assegnazione del Comune di Alassio. Il presidente della cooperativa, Alessandro Giulla – compare in un nostro fotoservizio balneare dalla cittadina – rifiuta di ammettere le gravi (presunte?) inadempienze contestate dal presidente don Bardini, a voce e per iscritto, di conseguenza non lascia la sede, impedendo ai volontari Caritas di lavorare ? Da qui l’intervento dei carabinieri di Albenga. Il contratto era stato firmato da don Renato Rosso, predecessore di Bardini. Al vescovo Borghetti l’ingrato compito di togliere altre castagne dal fuoco.
LA RIPRIMENDA DI SUOR RENATA FOLLI – Tra i fedeli presenti in cattedrale, Domenica delle Palme, non mancava suor Renata Folli, origini in quel di Loano (un congiunto è stato tra i comandanti dei vigili del fuoco di Albenga), un’ottima religiosa, fuori da ogni chiacchiericcio. Anzi, una collega giornalista pubblicista. Ci ha avvicinato in chiesa, nelle prime file: “ Lei è Rebagliati...“. No, sono ormai un decano e rottamato; Claudio è un bravissimo collega, non paracadutato, una penna intelligente e libera….Suor Renata si accalora: ” Io sono del ’46, ho trascorso la vita al Alba, giornalista, conosco e leggo, ma tante bugie, calunnie, storie inventate di sana pianta come ho letto sul Secolo XIX, certi articoli di Rebagliati…Non si fa in questo modo informazione, non si può gettare tanto fango verso chi non lo merita, semmai….perchè non andate a parlare col vescovo Oliveri, è un sant’uomo, altro che mostro…i mostri sono altri…”. Suor Renata, secondo lei che è giornalista, chi informa il collega ?…le notizie di Rebagliati sono sempre state suffragate…certo ci può essere qualche imprecisione.. non è pagato per denigrare…non porta acqua al mulino di nessuno. Posso testimoniare che svolge con coscienza e rettitudine il suo lavoro. Suor Renata: “ Mi dispiace, ma non sono d’accordo, lo chieda…non sono sola a pensare così leggendo ciò che ha scritto…”. Serena Pasqua suor Renata, ho conosciuto buona parte della sua famiglia, mi ero anche occupato quando….: ” Aah ! Va bene….”. A buon intenditor...(l.c.)