Il rammarico di Alfredo Garbarino, vivamente condiviso dagli altri associati di ” Noli nel cuore”, rispetto all’emarginazione di Noli dal circuito turistico internazionale, ha motivazioni profonde e ben evidenziate che tuttavia meritano una ulteriore considerazione soprattutto per definire il quadro del possibile “che fare”.
“Noli soccombe a Vernazza” e “ i Paperoni ( investitori e turisti ) puntano alla Toscana e al Piemonte”, per i loro paesaggi curati e ricchi di casali circondati da vigneti che decorano un territorio punteggiato da borghi con torri e campanili, integri e talvolta in contrappunto ai castelli emergenti sui colli.
Eppure anche Noli possiede tutte queste valenze, in un ambiente con caratteristiche, in più anche marine e un patrimonio storico – culturale almeno di pari rilievo, ma evidentemente risulta carente per altri aspetti.
“Troppo cemento, ambiente in abbandono, angoli maltrattati come il Castello, S. Margherita, S. Michele, porta di Scino, ritrovamenti archeologici. E oltre a questi beni millenari, troppi buchi e servizi non adeguati”.
L’impressione dominante è quella della distruzione, abbandono, trascuratezza.
Questo consistente patrimonio materiale di arte, storia e cultura di livello mondiale, merita un’adeguata opera di valorizzazione per restituire a Noli la collocazione tra i siti di interesse internazionale che gli compete.
Ritornando alle sfide, quella con Vernazza può essere giocata sostanzialmente alla pari, solamente a determinate condizioni.
Fatta salva la diversa tipologia dei due borghi marinari, Vernazza vanta una migliore integrità naturale del territorio, compensata però ampiamente da uno spessore culturale storico e artistico incomparabile per qualità diversificata e quantità diffusa sul territorio di Noli.
L’esclusiva possibilità di accesso a Vernazza tramite il treno, concede un privilegio parzialmente compensabile almeno funzionalmente a Noli, con un efficiente servizio di auto-navette, meglio se opportunamente elettriche, con le stazioni di Spotorno e Finale.
Al privilegio della passeggiata sulla via dell’Amore, Noli può contrapporre quelle dei ponti Romani e della grotta dell’Arma, di primaria valenza storica e naturalistica nell’interno.
Mentre l’incomparabile vista delle variegate falesie di Capo Noli, che offrirebbe la pista ciclo-pedonale costruita a sbalzo con alcune postazioni in ulteriore aggetto sul mare, pareggerebbe il conto con la via di Levante. Un’ opera questa tanto virtuosa quanto relativamente poco onerosa, che consentirebbe un collegamento protetto e turisticamente qualificante, con l’analoga prevista pista di Finale e un successivo collegamento con Spotorno, nel quadro di una totale continuità regionale.
Il secondo fondamentale confronto è quello tra borghi turriti. Rispetto a quello esemplare toscano di San Giminiano, di eccellenza internazionale, Noli potrebbe competere a condizione di recuperare la sua completa identità storica, mediante il ripristino autentico di un significativo numero delle 74 torri originarie, insieme con quello degli spazi e dei volumi primitivi del castello di monte Ursino.
Soltanto così il profilo architettonico articolato e multiverticale del borgo marinaro, arricchito dal gioiello di S.Paragorio, abbracciato e protetto dalle mura dal monte fortificato e al riparo del Capo maestoso, restituirebbe a Noli quell’immagine incantevole analoga a S. Giminiano.
Ma il campo nel quale non può soccombere è quello della cultura, dato il potenziale storico bimillenario, la quale però va proposta con diverse efficaci modalità organizzate, capacità purtroppo non sufficientemente espressa a Noli.
Eppure è possibile formalizzare un piano cultura finalizzato a sostenere il turismo, anche quello di bassa stagione basato sulle utenze scolastiche e degli anziani.
E’ certo che il successo dell’affluenza turistica dipende dalla qualità dell’offerta in tutte le sue componenti potenziali, dalla cura del soggiorno, alla ristorazione, alle visite guidate, rivolte anche alle emergenze culturali diffuse sul territorio.
Indispensabile inoltre è la realizzazione di un programma di adeguamento urbanistico-funzionale, dei parcheggi e della viabilità, mediante soluzioni risolutive, razionali e anche relativamente economiche, quali la strada sopraelevata sulla fiumara e i parcheggi di prossimità nelle gallerie ex ferroviarie.
Per ottenere questo occorre, che “L’amministrazione faccia sistema della propria attività, in modo coordinato e di qualità”, dalla promozione in poi, con tutte le componenti economiche e sociali presenti.
L’obiettivo proposto è tanto ambizioso quanto indispensabile e richiede un piano prioritario di interventi da iniziare subito, per consentire a Noli di vincere le sfide utili per un possibile futuro migliore.
Giovanni Maina