Chi si ricorda ? La ‘cupola ligure‘, con 27 indagati, sospettata di ‘veicolare’ 30 milioni di finanziamenti europei, ma niente tangenti. Fu l’epilogo. Dopo che la Cassazione aveva annullato il sequestro di 28 mila euro, in banconote da 500 €, scoperti in casa del manager genovese Romolo Marzi. Nel tritacarne mediatico, delle intercettazioni con omissis, finirono anche vip della politica. Gli Scajola (padre e figlio, l’on. Alessandro, già vice presidente Carige e Marco jr), il sen. Franco Orsi, sindaco, i colleghi Franco Floris e Renato Zunino, poi ex a Varazze. Per alcuni scattarono perquisizioni (vedi Cooperativa Il Faggio). Pochi i big ignorati dai cronisti. La guardia di Finanza aveva annotato alle 16,47 del 30 giugno 2009 che Marzi, dominus scagionato, affermava di essere da “Angelo Vaccarezza, presidente della Provincia, che lo ha contattato per servirsene come consulente…” Altra chicca. L’allora presidente della Comunità Montana Ingauna, Piero Revetria, ex sindaco di Ceriale, ora di Vendone, rivolto a Marzi: ” Orsi è uno stronzo, ha dato una mano a loro e lasciato nelle canne me…io potevo avere un assessorato invece Claudio Scajola ci ha messo Piero Santi…”. Si parla di accordi sottobanco Orsi – Renato Zunino; di Laura Gengo di Cooperarci, Parco Beigua (Ras), ‘Progetto Imperia 2’, Gianni Berrino referente Sanremese, Consorzio Il Cammino (diocesi), Scuola Edile di Imperia, Compagnia delle Opere.
Possiamo parlare ormai di ‘archivio storico’. Utile premettere che nella nostra modesta attività informativa di interesse pubblico e sociale, preferiamo attenerci, anche in questa ‘story’, alla ‘verità putativa’ di fatti riferiti. Chiarendo ai lettori di trucioli.it che riferiamo opinioni o dichiarazioni di terzi, e non ‘verità oggettive’. Non c’è nulla di malizioso o insinuante, tenendo conto che a completezza pubblichiamo integralmente, come è già stato fatto da altri giornali on line, il dossier integrale del procedimento penale 3105 – 9 – 21 “Comunicazione di notizia di reato nei confronti di Romolo Marzi + 57, inviato alla cortese attenzione di Paola Calleri della Procura della Repubblica di Genova.” Il 18 aprile 2010, giornali ed agenzie di stampa irrompevano con un notizia a sorpresa. “Fondi Ue, stop in Cassazione. I soldi non erano tangenti” titolava Il Secolo XIX, a firma di Graziano Cetara, dal 10 gennaio 2015 capo redattore delle pagine di Decimonono e La Stampa, dopo la fusione, del ponente ligure. “L’accusa di pilotare l’assegnazione dei finanziamenti europei in Liguria, non ha retto. O, quantomeno, il Pm che ha deciso il sequestro di una somma di denaro…non ha chiarito in base a quali prove o indizi li ha considerati (e quindi sottratti al legittimo proprietario) come prezzo della corruzione. Mentre per il codice di procedura penale avrebbe dovuto farlo….La Suprema Corte ha annullato il sequestro di 28 mila €, divisi in buste da 500€, trovati in casa dell’ingegner – manager Romolo Marzi…considerato dagli inquirenti l’asso pigliatutto delle consulenze agli enti locali nella partita per l’acquisizione dei fondi europei per il sociale e lo sviluppo regionale, i corsi di aggiornamento professionale ….Annullato anche il sequestro di 12 computer, un telefono cellulare, 5 cd, una chiavetta USB, una memoria esterna, restituiti immediatamente agli indagati, 27 persone”.
LA PREMESSA – Il percorso dei finanziamenti comunitari, attraverso bandi emanati dalla Regione Liguria e la successiva erogazione di fondi comuni relativi ai piani di sviluppo locale (PSL) avrebbero evidenziato “inquinamenti favoriti da taluni esponenti di enti pubblici regionali, attori che assumevano una posizione privilegiata rispetto ai potenziali concorrenti”. E’ la tesi sottoscritta, nel rapporto di 303 pagine, dal ten. col. Ugo Raffaele Dallerice, comandante del Gruppo delle Fiamme gialle di Genova che hanno operato col Nucleo di polizia tributaria, il Gruppo Tutela Spesa Pubblica, sezione accertamento Danni Erariali.
Nel mirino era finito, in particolare, il Programma Operativo FESR (2007 – 2013) finalizzato al sostegno allo sviluppo dei territori, all’avvicinamento agli obiettivi di Lisboa e Göteborg, alla crescita della spesa destinata alla ricerca. Processi decisionali che facevano capo alla Regione Liguria e alle Comunità Montane (prima della soppressione). In questo quadro si inseriva una fiorente attività di lobby che avrebbe fatto capo a Marzi ed ad alcuni esponenti politici con ruoli rilevanti a livello regionale, centrale e comunitario per “favorire realtà pubbliche e private”. Al punto che quando si arrivava al bando di gara, i giochi erano già fatti.
Qualche ciliegina: l’asserita sistemazione della figlia dell’allora sindaco di Andora, Franco Floris, classe 1956, artigiano in giacca e cravatta, molto attivo sul fronte della comunicazione (vedi Imperia TV) e delle cause (due o più) contro Il Secolo XIX. ed altri. A questo blog, trucioli.it, l’ufficio stampa del Comune, a seguito di specifica richiesta scritta, si era impegnato a ‘rilasciare a breve’ le determinazioni o delibere indicanti le parcelle legali pagate dall’ultima giunta Floris e al centro di polemiche. Nessuna risposata al giornalista, nonostante il sollecito.
Altro nome citato, assai introdotto nel ‘pianeta cooperative sociali savonesi’ quello di Laura Gengo, presidente Cooperarci, Savona, via Untoria3 (di recente sono emerse difficoltà economiche) E ancora uni dei big della cooperativa Il Faggio, Antonio Bonjean che Marco Preve su la Repubblica così descrisse: “...Nell’indagine è coinvolta pure la cooperativa sociale Il Faggio, più di 20 anni di esperienza nell’assistenza e la sanità, fortemente radicata a sinistra…Da qualche anno è riuscita a sbarcare a Imperia…da Sanremo al Colle di Nava di Pornassio…c’è il presidente Bonjean, ex socialista…e il consulente incaricato della selezione del personale: lo psicologo e psicoterapeuta Marco Scajola….”
PERSONE INFORMATE SUI FATTI – Nel tormentone di pagine di cronaca che si sono susseguite in quei giorni erano tuttavia sfuggite alcune interessanti curiosità. Tra le persone “informate sui fatti”, segnalate nel rapporto giudiziario, figurano personaggi di primo piano della vita pubblica. Il presidentissimo, Angelo Vaccarezza, tuttologo, primo sponsor della lobby dei Bagni Marini, designato come esperto in sede Europea e che non appartiene all’esercito di traditori di Claudio Scajola finito in carcere, agli arresti domiciliari, all’obbligo di dimora, ora con la luce delle assoluzioni e delle prescrizioni per i suoi guai giudiziari. A pagina 112 è del rapporto della Finanza è riportato che “Romolo Marzi afferma di trovarsi (in quel momento, 16,47 del 30 giugno 2009) da Angelo Vaccarezza che lo ha contattato per servirsene come consulente…Vaccarezza, presidente della Provincia, con deleghe al Personale, Turismo, Politiche del Lavoro, Formazione Professionale e Istruzione, Cooperazione Internazionale, Pari Opportunità, Sviluppo delle politiche occupazionali”. Citati Giorgio Silvano della scuola edile di Imperia, Carlo Giuseppe Malerba, Orengo ( Sezione cultura Regione Liguria), Valerio Balzini del consorzio sociale Agorà. In un’intercettazione lo sfogo si legge: “...Dobbiamo reagire…a Varazze fanno i furbi….”. Tra i menzionati la cattolica Compagnia delle Opere (tale Sergio a pag. 119), Alessandro Dolzan, era assessore all’urbanistica imperiese; si parla di progetti in essere Duraport, di finanziamenti per la bio- diversità. Marzi intercettato: ” Sono a Sanremo… del C….non me ne frega un cazzo…“. Infine Rosalia Mottura funzionaria in Provincia di Imperia.
LE RICHIESTE DI PERQUISIZIONE – Gli investigatori della Finanza, alla luce degli elementi di indagine che via via emergevano, dall’acquisizione di atti e dalle ‘linee telefoniche’ avanzarono al magistrato la richiesta di perquisizioni ed accesso: al senatore – sindaco Franco Orsi, all’ex sindaco di Varazze, Gualano; alle abitazioni ed uffici di Marzi, Bonavera, Danilo Ravera, A Stefano Masotti, al sindaco di Varazze, Giovanni Delfino, al vice sindaco e segretario provinciale Pdl, Andrea Valle, a Maria Chiara Riccio ( funzionaria a Varazze, faceva resistenze ai metodi Marzi), a Marco Caviglia, Alessandro Ferrando, a Renato Zunino (sindaco di lungo corso Pci, Pds, Ds e Pd di Celle Ligure ), Il Faggio di piazza Memili a Savona, consorziato Cress. La lista delle richieste includeva l’Asso Consult di Genova, l’ufficio di Marziano della Camera di Commercio di Imperia, l’ufficio dell’allora ex vice presidente della Regione, Massimiliano Costa, area cattolica; alla Provincia di Imperia l’ufficio di La Mendola, al Comune di Imperia gli uffici di Falciola e Marco Scajola ( accantonata la richiesta, citò lo stesso Marco Preve), come pure a Sanremo l’ufficio del referente in loco di Berrino, in Regione l’ufficio di Bersanetti e quello di Odera del Consorzio Il Cammino, di via Goethe, realtà vicina alla Curia e alla diocesi di Ventimiglia, già creatura del vescovo monsignor Suetta quando era cappellano del carcere imperiese.
I CONTATTI CON GLI SCAJOLA – L’8 luglio 2009, si parla del progetto Imperia 2. Ranilo Ravera sostiene di aver contattato Marco Scajola, vice sindaco con delega alla Cultura; Marzi dice che tale Carlo Giuseppe Malerba cerca di inserirsi, ma ” è stata fermata l’ingerenza…”. La Consfor Snc, intestata a Marzi, è interessata al bando di Badalucco (IM), con la presunta intercessione dell’on Alessandro Scajola, nato a Frascati, classe 1939, residenza a Sanremo: “ vive nel residence con la groupier….la compagna…” citatazione del il 2 luglio 2009…”Ci toccherà pagare la croupier…” Il 2 settembre 2009 (pag. 103) risultano contatti telefonici tra lo stesso A. Scajola e Marzi..., argomenti che riguardano il Comuni di Imperia, Sanremo (Pigna Mare), 200 mile € per il discorso biciclette; si parla di Fondazione Carige.
Nel rapporto emerge il nome di Cristina Novella del Comune di Badalucco, l’accordo (?) di Scajola per permettere alla Comunità alloggio di Molini di ricevere finanziamenti, compare il nome di Tommso La Mendola della Provincia di Imperia, di Giorgio Marziano della CIA di Imperia, di Giuliano Rossi di Vado Ligure, in Regione Liguria responsabile politiche imprese. Citata Cristina Cavallo, all’epoca alla Comunità Montana, le problematiche di Albenga (“.. l’anno prossimo cambia tutto..“). Gianfranco Cassini, quando era assessore all’agricoltura, da lui “..si cera di sapere le posizioni in graduatoria dei progetti elaborati di Marsi e conoscere se siano stati finanziati”. Si fanno i nomi di Marco Capurro, funzionario regionale del settore Servizi Imprese Agricole, di Laura Canale dirigente settore Affari Comunitari e relazioni internazionale sempre della regione Liguria, di Giorgio Marcelli funzionario CIA a Imperia. Il riservato Alessandro Scajola, interpellato dal Secolo XIX, rispose stringato: «Casco dalle nuvole, il nome di Marzi non mi è nuovo, ma mi hanno chiesto semplici referenze».
Chi legge la lunga lista non tragga la conclusione che ‘sono tutti intortati’, anche perché la giustizia non ha rilevato reati da portare a giudizio e la Cassazione ha spazzato via il ‘filone principale’. Se ci siano state code e strascichi, ne siamo all’oscuro. Fanno sorridere nel contesto dei soliti intrecci lobby – politica – affari certi riferimenti. Se non si trattasse di personaggi pubblici, con ruoli nella pubblica amministrazione. Un interrogativo finale in chiave burlesca. Si sarà dato un nome, un volto al pluricitato, dal rapporto investigativo, di “mister Oliva, detto Cicciolino” ? Si occupava dei piani di sviluppo da La Spezia a Ventimiglia ?
Luciano Corrado