Con Rocchetta impenetrabile le facce topo-grafate d’artista…Warhol e Beuys, Gaglione e Maciunas, Ryosuke e Shimamoto, Cavellini c Chiarlone…
Sono molti gli artisti che hanno messo la faccia, alcuni a loro insaputa, perché ormai scomparsi, sono stati inseriti nel progetto topografico messo assieme da un artista della Val Bormida per divulgare con strumenti visivi le immagini del suo “paese impenetrabile”.
Il paese è Rocchetta Cairo e l’artefice è il sottoscritto, il quale lancia ai quattro venti un messaggio “glocal” basato su ritratti di artisti con particolari topografie ma anche vecchie istantanee in bianco e nero del suo paese natale in chiave geosofica: una specie di geografia locale-globale integrata dalle visioni soggettive dei suoi abitanti che ne hanno lasciato traccia nei modi più diversi: dal racconto orale al documento ingiallito, alla biografia inserita in libri di emigranti. Tutto questo patrimonio geosofico entra nel gioco estetico del messaggio visivo.
Nella presentazione l’artista scrive: “Non so se tutto questo possa avere attinenza con Rocchetta Cairo che immagino poeticamente come un paese impenetrabile, letto nelle sue immagini in bianco e nero, accostate le une alle altre, quasi a costruire una realtà utopica con la sua impenetrabilità che ne faccia scaturire il carattere e anche il senso atavico. Per accentuare la sua caratteristica di nucleo raccolto, di case addossate, in simbiosi, un organismo compatto,un frutto duro, ben protetto.
Ho ricostruito la corazza di Rocchetta Cairo con i suoi muri perimetrali avvicinati fino a far sparire le vie di percorrenza. La immagino in continuo assedio, con la sua vita che scorra nelle case come sangue nelle vene… Un paese baluardo che conservi al suo interno un campione di tutto quello che potrebbe andar perso…. Antichi manoscritti, sementi di prima della guerra, racconti scritti sui muri di pietra e calcina…”