E’ passata sotto silenzio la notizia che dallo scorso 12 gennaio l’eremo del capitano De Albertis, situato su capo Noli, è stato sottoposto dalla Direzione Regionale dei beni culturali ad apposito vincolo per il suo carattere storico .
Il capitano De Albertis fu uno degli ultimi e forse più importanti rappresentanti di antiche dinastie di “lupi di mare“, che riuscirono ad esplorare nuovi territori e ad assaporare tutta la novità sociale e culturale delle proprie scoperte.
A Noli il capitano è anche noto per avere disegnato la meridiana posta sulla facciata del palazzo comunale e per la statua della Madonna collocata in una nicchia della scogliera di Capo Noli. Il riconoscimento del valore storico dell’immobile e dell’area può comportare qualche vantaggio ai fini della valorizzazione dell’area, attualmente di proprietà di una società milanese ma con solidi legami in territorio ligure.
Sicuramente la zona sarebbe molto interessante sotto diversi profili se fosse raggiungibile in qualche modo diverso dal mulo o a piedi poichè praticamente non vi è una strada agibile,che consenta un facile trasporto di materiale in modo da poter recuperare l’immobile.In questi anni la proprietà ma anche Italia Nostra, l’Associazione le tre terre, la società savonese di storia patria, il museo delle tradizioni dei poli di Genova, la Rete Italiana della Cultura popolare anche tramite il sottoscritto avevano ipotizzato diverse possibilità di utilizzo ma si sono purtroppo tutte scontrate con i costi di un eventuale intervento di restauro degli immobili ivi presenti oltre alla necessità della messa in sicurezza del luogo.
A questo punto dinanzi all’apposizione del vincolo storico immagino che sarebbe auspicabile una nuova iniziativa del Comune tramite la propria Fondazione S.Antonio, che aveva fatto anni fa una bella mostra proprio su De Albertis, allo scopo di poter continuare il dialogo con la proprietà per tutelare questo importante immobile. Sicuramente un aiuto potrà venire da chi cura la memoria storica di Noli e soprattutto da chi ha guidato navi vista la dimensione marinara del capitano De Albertis.
Danilo Bruno