La libertà è la sola scelta anelata da tutti i popoli anche da quelli che delle dittature hanno fatto motivo di sopravvivenza, o di accomodamento passivo in un sistema spesso complice e del quale non è facile liberarsi.
Ci illudiamo, noi cittadini, di essere i veri titolari dei diritti e dei doveri mentre nella realtà siamo continuamente costretti ad essere sudditi, in alcuni paesi del mondo ancora schiavi, condannati anche se innocenti a pagare tributi ingiusti, a subire pene e torture inique, obbligati a consumare oltre necessità per non essere additati come responsabili dello sfacelo economico.
Al di là del guadagno e delle perdite, noi uomini responsabili dovremmo essere liberi nel potere scegliere il proprio cammino, con il rispetto dovuto alla dignità umana da parte di coloro che hanno le redini del comando.
Certo che la libertà non si acquisisce ‘per diritto o regalia ancestrale’, ma deve essere conquistata giorno per giorno, anche se con l’amarezza di una meta senza speranza, di un rischio troppo pesante, con la paura dell’ignoto: per questo diventa difficile e faticoso individuare un percorso corretto, sovente ci si inoltra in quello sbagliato che falsamente ci adula e promette.
La malalibertà impone la sua terribile forza di ingiustizia sociale in modo subdolo, difficile da intuire a priori per prevenirne i terribili danni.
I confini tra il bene e il male sono fragili, imperfetti, occore prudenza e raziocinio per assimilare ‘che il bene necessita farlo bene ma senza troppo rumore’ per non affogare nel crogiolo delle vanità umane, anche una buona azione può infatti scivolare in un cattivo atto a prescindere dalle intenzioni qualunque esse siano .
Gianni Gigliotti