Il 31 luglio 2014 sul n.46 di trucioli.it (titolo Curia Vescovile: don Brancaleoni resta e smentisce il trasloco a parroco di Alassio) abbiamo pubblicato una sintetica cronistoria dei presunti scandali che hanno investito la diocesi di Albenga – Imperia dall’anno 2000 in poi e di cui si sono occupati i mass media diffusi in Liguria. Un breve capitolo accennava ad una vicenda di cui sarebbe stato protagonista, in prima persona, il frate padre Alfonso M. Parente che raggiunse, tra l’altro, agli onori della cronaca per la partecipazione al Festival di Sanremo. L’11 settembre scorso trucioli.it ha scritto: ” Il vescovo Oliveri. Ultimi appuntamenti. Dimissioni o trasferimento”. Dal 24 ottobre scorso sulle pagine locali di quotidiani in edicola e siti on line l’annuncio, ripetuti articoli dell’intervento del Vaticano. Monsignor Oliveri, non da oggi, pare abbia negato il suo consenso a lasciare la sede episcopale devastata dalla cattiva ‘fama’ con centinaia di locandine (quotidiani) esposte sulle strade e sulle piazze per richiamare notizie del tipo “Preti e sesso, ad Albenga la diocesi più chiacchierata d’Italia”. Non ci sarebbe nulla da aggiungere. Mai nella storia diocesana si era arrivato a tanto e pochi hanno saputo o voluto trarne le conseguenze. Ci vorranno anni per ricostruire l’immane danno. Dio sa quanto ci sia bisogno, per la grande maggioranza del clero e dei fedeli, di un degno successore.
“Spettabile redazione di trucioli.it. Sono rimasto allibito e incredulo nel leggere che il sottoscritto sarebbe “scappato dopo aver ripulito la cassa” della Parrocchia di Pairola alla quale ero assegnato, inserendo il mio nome all’interno di una cornice scandalistica, i cui fomiti mi sono assolutamente estranei, come del tutto sconosciuti – ad eccezione di Mons. Mario Oliveri – mi erano e mi sono i personaggi menzionati. La notizia che mi riguarda è assolutamente falsa, priva di alcun riscontro oggettivo ed estremamente calunniosa. Ancor più grave è che mi si accusi di aver falsificato documenti, attribuendomene persino l’ammissione. Fatto inammissibile, che non può non avere un prosieguo giuridico nelle sedi opportune”.
P. Alfonso M. Parente
Questo il brano che riguardava il frate cappuccino- OTTOBRE 2011 : Padre Alfonso Maria Parente, frate cappuccino, che nel 200o aveva partecipato al Festival di Sanremo (a 32 anni) con il brano ‘Che giorno sarà‘ e che falsificò i documenti – come lui ammise – è stato chiamato dal vescovo Oliveri nella parrocchia di Pairola (San Bartolomeo), ma è scappato dopo aver ripulito la cassa (?) e nessuno immaginava un epilogo così poco cristiano.
Vedi il video della canzone del Festival
L’ULTIMO ARTICOLO DI DON PAOLO FARINELLA SUL SINODO DEI VESCOVI
Premettiamo che diversi organi di stampa, nei giorni del sinodo dei vescovi, hanno dato notizia che i porporati liguri cresciuti ai tempi del cardinale Giuseppe Siri non vedopno di buon occhio le aperture del Vaticano. O meglio quella che viene comunemente definita la rivoluzione di papa Francesco e al cardinale Bagnasco viene attribuito il ruolo di mediare con i tradizionalisti. Da una parte di chi batte per rinnovare la chiesa, dall’altra chi non accetta di abbandonare ciò che i tempi innovano. Tra falchi e colombe per le aperture su gay e divorziati, il loro accesso ai sacramenti, nuove famiglie, coppie omosessuali, coppie di fatto.
Don Paolo Farinella su la Repubblica – Liguria del 12 ottobre 2014 ha sostenuto, tra l’altro: “…Mi chiedo cosa c’entri la gloria di Dio con il narcisismo patologico del culto di se stessi. A pochi giorni dal Sinodo, il convegno foirse aveva l’illusoria mira di parlare a suocera perché nuora intendesse; un messaggio a Roma per dire che la chiesa italiana, rappresentata da Bagnasco, morirà sugli spalti della tradizione, con Siri fino in fondo. Il papa è avverrtito e i laici fanno coreografia. Sant’Antonio da Padova, che parlava tra il XII ed il XIII secolo, tuonava contro gli ‘ effeminati prelati del nostro tempo, che si agghindano come donne destinate alle nozze, si rivestono di pelli varie, e le cui intemperanze si consumano in lettighe variopinte, in bardature e sproni cavalli’ (Serm. Annunc. 3, 14). Siri, narcisista patologico, è stato uno sconfitto della storia e della teologia di cui capiva poco perchè incapace di cogliere i segni dei tempi…”.