Corri Albenga corri non siamo più in tempo di guerra, ma dopo le marce per la strade cittadine, con sindaci, gonfaloni, banda musicale, pare sia arrivato il momento di costituire un’Associazione pro ospedale. L’obiettivo: tenere desta l’attenzione, l’opinione pubblica e mass media, merita un plauso. Il nodo semmai è anche quello dei ‘senza memoria’ del passato. La difesa del campanile serve soltanto a chi ha interesse a strumentalizzare. Albenga ha un nuovo ospedale e qualcuno l’ha voluto, ovviamente con i soldi dei cittadini. In parte l’ha dato in gestione ai privati. Può essere positivo. Albenga ha un vecchio ospedale diventato ‘monumento alla vergogna’ per lo stato di abbandono in una città che grazie alla sua storia richiama flotte di turisti italiani e stranieri. L’ospedale, se non vogliamo ingannare i cittadini utenti, non è ‘cosa propria’, ma nei paesi civile ha un ruolo comprensoriale. Nella martoriata provincia di Imperia è in programma un nuovo ospedale unico, meglio che suddiviso in tante sedi, con dispersione di risorse, energie e soprattutto a scapito della modernità e delle conquiste della scienza. Albenga non può ignorare – se non vuole ripetere il clamoroso errore del nuovo edificio del tribunale, chiuso per razionalizzare spese e funzionamento – una visione provinciale, senza egoismi e dietrologie. Con la salute non si dovrebbe mai giocare. Le lotte sacrosante, insegna la storia, vanno difese con il confronto, determinazione, trasparenza. Benvenuta la neo associazione, ma qualcuno faccia pure l’esame di coscienza.