Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Provincia candidati e tandem innovatori: Vaccarezza e Ferrari, Marson e Garassini


A volte ritornano. Nel bene e nel male. Da innovatori ? Chi avrebbe scommesso che avremmo rivisto in pista per “le (finte) elezioni” – ha titolato Il Secolo XIX Savona –  del 12 ottobre, magari dietro le quinte, personaggi come Alessandro Garassini, due volte presidente della Provincia, qualche delusione alle spalle o ancora l’assai più potente avvocato Paolo Marson? E chi avrebbe immaginato l’alleanza tra l’ex vice sindaco di Finale, fede socialista, Giovanni Ferrari, poi ‘adottato dal Pdl – Forza Italia, in tandem con il ‘politologo’ di lungo corso Angelo Vaccarezza ? Leader di poltrone. E per quale ragione ancora una volta ha finito per farsi da parte Emanuela Guerra, capogruppo ingauno, sempre data in ascesa nonostante l’ottima nomea professionale e sempre ‘castigata’ ? Cosa c’entra, nei suoi alti e bassi, il ruolo del più noto sindaco di Savona, Federico Berruti ? E cosa ha spinto al ‘tradimento’ il sindaco di Calizzano, Pierangelo Oliveri ? Siamo di fronte ad una nuova classe politica di cui non vergognarsi (parole di Renzi) ? Leggi anche l’intervento di Fabio Lucchini (Forza Italia) con un link da Alassio Futura: http://alassiofutura.blogspot.it/2014/09/genova-nel-gruppo-assemblea-popolare.html

 

Una foto dell’album di trucioli.it: quando Romano Prodi fece visita ad Albenga

Forse qualcuno avrà pure ascoltato discorsi di questo tenore. Oggi fare il sindaco e l’amministratore pubblico è una disgrazia. Si perde del gran tempo e si conclude poco o nulla.  Più delusioni che realizzazioni. In realtà non sembra che le cose siano proprio così. Chi ha memoria storica o  legge le cronache politiche della provincia di Savona di quest’ultimo scorcio dell’estate si sarà fatto un’idea ?  Ma cosa avrà capito ? Sarà rimasto ben impressionato, concludendo che è in atto lo sbandierato, benefico rinnovamento di metodi, uomini e donne ?  Eppure che ci fanno insieme, in uno schieramento per la ‘sfida’ provinciale, leghisti di destra, ex democristiani di sinistra, destrorsi tifosi del berlusconismo ?  Come interpretare la plateale delusione di un esponente forzista – il ‘fratello’ Roberto Schneck che scottato dall’esperienza – alleanza con il presidentissimo Angelo Vaccarezza, ha lasciato Forza Italia il 27 maggio 2014, si è schierato per la vittoria di Raffaella Paita, donna di sinistra, erede designata da Claudio Burlando ? Tra i cinque big del vero potere della Liguria aveva scritto  Umberto La Rocca che  il 24 agosto  ha firmato l’ultimo saluto ai lettori del Secolo XIX. Un abbandono provocato ( e dimissionato) dall’ingresso nella quota di maggioranza del giornale della holding Fiat – La Stampa. E caso strano, forse ci è sfuggito, non abbiamo letto su altri media notizia – resoconto dell’editoriale, l’addio alla direzione. Ora si attende il nuovo direttore, tra i ‘gettonati’ uno dei vice direttori del giornale di Agnelli Group e di cui trucioli.it ha già scritto, dopo l’annuncio in anteprima nazionale de Il Fatto Quotidiano con Ferruccio Sansa.  E che ne sarà delle ‘temute’ edizioni locali del Decimonono ? E soprattutto quale la sorte dell’edizione ligure de La Stampa ? Non è un mistero che sia un nervo scoperto.

Torniamo alle provinciali e alla corsa alle sofferte poltrone. Intanto si possono definire ancora così ? Tra le curiosità, il coinvolgimento nella corsa  a Palazzo Nervi, di esponenti massoni, la cui fedeltà (oltre al giuramento ) lobbistica dovrebbe essere ferrea. Restano tutti sotto l’ala protettrice dei  rispettivi maestri venerabili a cui spetta il ‘controllo’ finale degli affiliati ? Ci sono cani sciolti in sonno e quale ruolo continuano ad avere ? Questo blog, in perfetta solitudine, con qualche significativa eccezione, si occupa spesso del tema ‘influenza massonica’ sulla vita politica economica, imprenditoriale, finanziaria del ponente ligure, in particolare. Basta cliccare nella voce archivio. Mercoledì mattina, 24 settembre, ha fatto scalpore l’editoriale di Ferruccio De Bortoli, prima pagina del  Corriera della Sera.  Ha chiamato in causa la massoneria e qualcosa che viene nascosto nei comportamenti del governo, la mancanza di trasparenza, il peso massonico. Chissà se l’autorevole e ottimo giornalista avrà raccolto ‘segnali’ anche in quel di Finale (Finalbordo) ospite di una casa per vacanze nel centro storico.

Non pare sia sotto l’influenza massonica  il presidente (unico candidato) Monica Giuliano, piddina.  Lei dirigente (in aspettativa) del Comune di Bergeggi  dove non è tramonta la stella dell’accorto Riccardo Borgo che si contende la palma di veterano della politica e della civica amministrazione con una volpe di nome Renato Zunino di Celle Ligure. La giovane Giuliano ha una storia umana alle spalle,  la figura di un compagno che ha ricoperto ruoli importanti nella sinistra (ex Pci) e nelle istituzioni pubbliche. Lei, da neo sindaco di Vado Ligure, ha fatto alcune scelte di spessore, discusse e discutibili, messo in apprensione alcuni fans, per altri è stata la conferma  dell’esistenza dei noti centri di potere. Se qualcuno li vuole definire occulti prima o poi dovrà avere prove, indizi seri ed univoci. Ma chi li ha cercati ?

Nessuna incertezza sulle aspirazione di un ‘vecchio’ della partitocrazia, Angelo Vaccarezza impegnatissimo nella maratona dell’acchiappa poltrone, nell’assicurarsi un vitalizio. Viaggia sui 134 mila euro lordi l’anno e sei proprietà immobiliari.   Nel presente, scaduta la prebenda più consistente di presidente della Provincia, restano l’Ips, l’Autofiori, qualche altro gettone. Tra gli ultimi ‘premi’ la rappresentanza ufficiale dei Bagni Marini alla Comunità Europea. Ha del resto un curriculum di ‘olio di gomito‘, vero da professionista della politica da 23 anni. Nessuno si è accorto, neppure il suo ammiratore al Decimonono. Chi pensava che l’arresto (il secondo) e la detenzione del suo nume tutelare Claudio Scajola, la perdita di potere in Forza Italia, si trasformassero in terra bruciata ha sbagliato.  Da Angelo ha fatto persino pace con un altro ‘cavallo pazzo’ (in senso di politico battagliero), Marco Melgrati.  Angiolone, re incontrastato di barzellette, resta un cavallo sul quale  sono in molti a puntare. Anzi, c’è chi gli affiderebbe il proprio futuro politico.  Garantiscono, nel suo entourage di ammiratori che sia uno che promette e mantiene la parola. Uno scaltro elaboratore del grande circo “Poltronificio” di cui brilla  il Bel Paese.  La Riviera è l’angolo più bello d’Italia, anzi del mondo, ama ripetere il  presidente in carica fino al 12 ottobre. Si sono affidati al suo ‘credo’, al buon esempio, alla saggezza capace di cavalcare l’estremismo parolaio. Ecco, i candidati di ‘Gente di provincia‘. Vediamoli.  Anna Bonfiglio, commercialista rigorosa, candidata sconfitta a sindaco di Pietra Ligure, già consigliere comunale 40 anni or sono.  C’è il dr. Eraldo Ciangherotti, grande impegno nel ‘sociale’, plurisfidante demolitore (si legga i  divertenti articoli scritti da Bellamigo su trucioli.it) , gran raccoglitore di ‘preferenze’ in quel di Albenga, descritto tra i ‘pupilli’ del vescovo e tra i primi ad essere abbracciati, con tanto di foto, dal neo porporato di Ventimiglia, monsignor Tonino Suetta, loanese.

L’accoppiata Vaccarezza – avvocato civilista Giovanni Ferrari è un po’ una sorpresa. Un abisso sul fronte dell’amministrazione pubblica. Il primo ama la folla, la città caotica, il secondo si rifugia nella casa di campagna di Gorra dove la famiglia possiede vecchi immobili e terreni. A Finale l’uomo simbolo, vincente, del centro destra è stato il sindaco Flaminio Richeri; il vice Ferrari ha perso forse a causa del berlusconismo – scajolismo vaccarezziano  che qui non trova molti ‘immolatori’?  Da Alassio la presenza di Lucia Leone, vaccarezziana dalla testa ai piedi,  non è invece una sorpresa. E’ tra le stelle femminili del guado di un sindaco imprenditore che finora ha combinato guai. Ha finito per essere risucchiato nella ‘corrida’ e ci sono anche avvisaglie sul fronte giudiziario, almeno a leggere le cronache locali. A spalleggiare l’ex sindaco di Loano è schierato un componente della giunta Niccoli di Noli, centro destra dei misteri.  Si tratta di Alessandro Fiorito, fino a poco tempo fa ‘sconosciuto’  vice sindaco, titolare di un chiosco  bar a levante, capace di battere tutti nella corsa delle preferenze.

E già che siamo nella cittadina della  antica Repubblica marinara, c’è un altro candidato provinciale piuttosto ignoto: Gianluca Torre  che ha l’onore di rappresentare la lobby dei Bagni Marini della sua città, e consigliere comunale di maggioranza  con delega al Bilancio e al Demanio.  Lui è entrato  nel raggruppamento ‘Amministratori per la Provincia”. L’informazione locale aveva anticipato la discesa in campo degli avvocati Alessandro Garassini e Paolo Marson. Ci sono state alcune cenette in quel di Noli, ma si è rimesso in moto un movimento trasversale alla destra, al centro, alla sinistra moderata. Dalla Riviera alla Val Bormida. L’ex presidente Garassini ha giocato in casa con la candidatura della sorella avvocato e consigliere di opposizione al suo secondo mandato.  Fratello e sorella, in cordata con Antonio Miceli e il veteranissimo ingegner Giancarlo Garassino avevano servito su un ‘piatto d’argento’ la vittoria al vaccarezziano sindaco Luigi Pignocca.  Non è un mistero che anche a Loano, l’abito non paghi nella sorte elettorale. E a Loano, tra l’altro, le provinciali offrono una sfida diciamo avvincente perchè un’altra candidata è Giulia Tassara, collega nel parlamentino locale della Garassini, ma su fronti divisi.  Giulia, già segretaria del democristianissimo ex sindaco di Albenga, Antonello Tabbò, ora segretaria del circolo Pd. Elisabetta con altri due consiglieri hanno fatto gruppo a se.  Chi lo va a spiegare che divisi si perde sempre ? E che non era proprio il caso di arrivare alle estreme conseguenze perchè c’è chi si sta già muovendo con arguzia e determinazione per le prossime comunali.  Con un obiettivo, sulla carta vincente, di sfruttare la frattura ed emarginare il gruppo dei ribelli a favore del regno dei ‘ Vaccarezza family’.

Infine se non ci sono grandi sorprese nello schieramento con la vittoria in tasca del Pd – dopo aver lasciato fuori dalla porta l’estrema sinistra, gli ambientalisti ed un super attivo ingegner Roberto Cuneo, Italia Nostra, ex presidente Usl – difficile prevedere  se prevarranno  i ‘forzaitalioti’ (Vaccarezza- Scajola), o marsoniani e garassiniani. Tra questi ultimi si sono schierati l’attivo sindaco di Zuccarello, leghista della prima ora, Stefano Mai ed il consigliere Simone Fresia, dissidente della maggioranza di centro destra di Ceriale, al quale il sindaco di ferro, Ennio Fazio – quasi 45 anni di vita pubblica sulle spalle – ha subito revocate le deleghe al Demanio  e alla Polizia Urbana. Nel primo caso è pure in ballo il progetto del porto turistico e il complesso immobiliare degli imprenditori Franco Murialdo e Aldo Dellepiane. Un investimento contestato  dal WWF e da un gruppo di cittadini di Borghetto che temono l’erosione delle spiagge.  Fresia, famiglia di costruttori edili, era d’intralcio ? Aveva espresso il suo dissenso per l’operazione ‘Cantiere Patrone‘, una storia di incuria che ‘grida vendetta’. Un gioiello in malora, ora destinato alla demolizione, sul lungomare della cittadina. Interesse pubblico finito nel cestino. Mentre sul fronte della Polizia Urbana, Ceriale sta vivendo gli anni più tristi e bui nella storia della polizia municipale. Depotenziata, con un comandante (non è il solo) alle prese con le strategie del primo cittadino. Una città in balia dell’illegalità diffusa, anche sotto le finestre di casa del sindaco.

Possiamo concludere che avremo un governo della provincia finalmente capace di guardare al futuro ? E di rottamatori.  E quanta sofferenza non siamo in grado di vedere ? La sfida dell’efficienza resta lontana ? Fa tristezza la riproposizione evangelica di ‘Giuda l’Iscariota’.

L. Cor.


L.Corrado

L.Corrado

Torna in alto