Pubblichiamo un documento di cui, forse, dovrà occuparsi anche la magistratura! Con questa atto ufficiale la giunta vadese in carica, sindacoMonica Giuliano, rinuncia al ricorso al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar Liguria ( 29 giugno 2012) avverso i dragaggi della rada di Vado operati della Fincosit (piattaforma Maersk) e quindi al doveroso “principio di precauzione” imposto dalla Unione europea agli amministratori. Non capita tutti i giorni, tuttavia, che i due funzionari responsabili del procedimento diano il loro parere contrario a quello della giunta stessa. Un ammirevole atto di coraggio (con i tempi che corrono) e di coerenza civica. Buona fortuna ai sostenitori di Giuliano sindaco !Con la scusa che sarebbero già cosa fatta e non varrebbe la pena conoscere lo stato della acque,visto i costi del ricorso! Importante il parere negativo del responsabile del comune dott. Sandro Berruti e della segrataria dott.ssa Stefania Caviglia che hanno messo a verbale il loro dissenso senza tema di probabili ritorsioni!
La minoranza e i cittadini dovrebbero esplorare, a questo punto, le vie possibili, compresa quella penale, con lo scopo di stigmatizzare in ogni sede il comportamento – seppur legittimo – che rinuncia alle tutele dell’ambiente e della salute per contropartite del tutto incerte ed improbabili!
Dal sito ‘Nuova informazione indipendente’
Sul Segnonews la Sindaca Monica Giuliano (PD) dice di voler coniugare lo sviluppo del territorio con la tutela dell’ambiente e della salute”
http://www.ilsegnonews.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4906&catid=12&Itemid=115
Probabilmente confonde lo sviluppo del territorio in termini quantitativi, ossia una sua estensione artificiale creata in mare con lo sversamento di terre di ogni tipo…
Nell’articolo poi ribadisce di voler ritirare i ricorsi e di voler più controlli ambientali, ma in futuro. Questi controlli dovrebbero secondo lei esser gestiti dagli stessi interessati alla piattaforma:autorità portuale ed APM Terminals (Maersk).
Sull’imparzialità di questi non meglio identificati controlli ambientali futuri non nutriamo la benchè minima riserva. Notiamo invece che la Signora Giuliano omette di menzionare una parolina magica, un nome di quelli che i fili li tirano davvero: la GLF Grandi Lavori Fincosit il cui ex presidente Alessandro Mazzi è finito in custodia cautelare da vicepresidente del Consorzio Venezia Nuova; il MOSEper intenderci.
E mentre Giancarlo Galan viene tratto in arresto nell’ambito della medesimo scandalo, in quel di Vado Ligure ninguno pare ricordarsi che l’azienda costruttrice e coproprietaria della piattaforma multipurpose è la stessa del MOSE veneziano, della tramvia di Firenze