Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il P.D. odore dei soldi, una voce da Savona


Un mio vecchio amico malpensante usava tradurre l’acronimo PDS in partito dei soldi sfornando sue vecchie teorie, ma ora che i compagni hanno cambiato il nome in PD, il sospetto non si pone più. Anche se sui soldi al partito qualche osservazione ci sarebbe da fare.

Ricordo il fatto, fra quelli più significativi, che il sistema Sesto S. Giovanni dell’allora sindaco Penati, ( poi presidente della provincia di Milano e vice presidente del consiglio della Lombardia, uomo di fiducia di Bersani) riguardante i flussi delle tangenti legati dalla speculazione edilizia ( ideata dal gruppo dirigente del partito PCI – PDS ) che erano andati alle casse del partito ed una consistente parte invece alla fondazione FARE FUTURO del compagno Penati. Il finanziamento illecito ci fu – senza ombra di dubbio- ma niente processo per intervenuta prescrizione !!!!!

In data 26 giugno 2013 scrivevo su questo blog a proposito del compagno Penati che lo stavano per processare per il giochetto dell’acquisto delle azioni autostrada, ma sono passati 12 mesi e, guarda la combinazione, la tanto attenta procura milanese il processo non l’ha ancora fatto. Finirà anche questa vicenda in prescrizione ? E’ possibile.

Venendo a fatti più recenti di Venezia. Il Corruttore parla di dazioni al PD di circa 500.000 euro e l’ex sindaco Orsoni fa mettere a verbale che i consistenti finanziamenti ricevuti lui li ha girati al partito facendo nomi e cognomi dei percettori. Non dovrebbe essere difficile, per gli inquirenti, seguendo l’odore dei soldi, stabilire in che mani siano finiti e se sono d’avvero finiti nelle casse del partito democratico.

Mi sovviene che nel caso Enimont, nello scandalo Mani Pulite del 1993, si accertò che il miliardo di lire di finanziamento illecito era arrivato a Botteghe Oscure ma non si scoprì chi materialmente li aveva presi per cui nessun reato fu iscritto ai dirigenti del PCI Occhetto-D’Alema. Ricordo, per dovere di cronaca, che i segretari amministrativi degli altri partiti per le tangenti Enimont furono individuati ed arrestati. Per tutti gli altri finanziamenti illeciti del PCI del periodo un certo compagno G. /Greganti) si prese la responsabilità di tutto, finì in carcere, ma senza fare nomi dei veri responsabili. E oggi rieccolo sulla scena rinchiuso nella patrie galere.

A fronte di questi ricordi non vorrei rivedere epiloghi simili e, pertanto, mi auguro che gli inquirenti veneziani sapranno, in tempi utili, andare fino in fondo e che non finisca come nell’inchiesta del PM Nordio sul duo Occhetto-D’Alema per le tangenti incassate dal PCI all’epoca di MANI PULITE in cui si stabilì che essi POTEVANO NON SAPERE contrariamente ai magistrati di Milano che invece avevano giudicato i responsabili del PSI e della DC colpevoli per l’esatto opposto, ovvero che essi NON POTEVANO NON SAPERE ! Stranezze della Repubblica Democratica Italiana !

Al buon RENZI mi permetto di raccomandare di non toccare gli stipendi ai magistrati, di lasciar perdere la questione della loro responsabilità civile – norma ora approvata dalla Camera ma sancita circa 30 anni fa da un referendum popolare ( che ebbe il consenso del 80% dei votanti ! ) – e di lasciarli in carica anche oltre il termine previsto per gli altri dipendenti pubblici, perché i nostri magistrati correrebbero il rischio di perdere la loro indipendenza . Immaginiamoci cosa accadrebbe in Italia se questi rappresentanti dell’Ordine Giudiziario dovessero , perdendo “l’indipendenza“, divenire “dipendenti” !!!!

Luciano Locci


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L. Locci

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