E se quelle foto servissero a malintenzionati per rapire il bimbo di una delle famiglie più ricche d’Italia ? Siamo sicuri che si possa riprendere un bagnante sulla spiaggia senza il suo consenso? Il caso che ha acceso una miccia, prevedibile sia destinata a spegnersi, è affidata all’agenzia di stampa Ansa, in seguito all’intervento dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria, con il suo presidente Filippo Paganini. Motivo specifico: 4 fotoreporter che scattavano foto alla festa di coompleanno del nipote di Silvio Berlusconi, figlio di Pier Silvio e Silvia Toffin, sono stati accompagnati in caserma.
Un caso curioso che potrebbe scatenare tante altre richieste di intervento di cittadini, tutti uguali di fronte alla legge. E’ lecito uno scatto nell’ambito della nostra vita privata pur se in luogo pubblico ? Siamo testimoni di un fatto recente. Nel giardino di un albergo di una città termale italiana si organizza per i clienti una serata con buffet particolare. I clienti sono sistemati in alcune tavolate. Un cliente, con l’hobby della foto, inizia a riprendere e scattare immagini a tutti, in ogni momento. E’ possibile? E’ lecito ? Invitato alle buone maniere a desistere, lui sulle prime tentenna, poi riprende con lena. Chi è quel tizio e perchè tanto interesse verso ‘tutti’ da fotografare ? Qualcuno si rivolge alla Benemerita. Risposta: Non sta comettendo un reato, se c’è qualcosa in contrario, serve una querela, sarà il magistrato a decidere…”.
E’ andata in modo diverso sulla spiaggia rinomata dei Paraggi tra S. margherita e Portofino. Ecco la notizia Ansa. “Foto al compleanno del nipote di Berlusconi, denunciati Ordine dei Giornalisti ‘affronto al diritto di cronaca’ (ANSA) – GENOVA, 11 GIU – Quattro fotoreporter denunciati per molestie dai carabinieri di Santa Margherita Ligure per aver fotografato la festa di compleanno del nipote di Silvio Berlusconi, figlio di Pier Silvio e Silvia Toffanin.
I quattro fotoreporter avevano scattato foto dalla strada tra Santa Margherita e Portofino alla spiaggia di Paraggi dove si stava svolgendo il compleanno del bambino: sono stati avvicinati dai militari e accompagnati in caserma. In loro difesa, e in difesa del diritto di cronaca, sono intervenuti oggi il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, il Gruppo Cronisti Liguri e l’Associazione Ligure dei Giornalisti: “Quanto accaduto e’ sconcertante, lascia senza parole, rappresentandosi in tutta la sua gravita’ – si legge in una nota – Mette in luce quanto la professione del cronista, che esercita con scrupolo e correttezza il proprio diritto-dovere di cronaca, sia ancora oggi considerata del tutto marginale, nonostante i diritti “sacrosanti” riconosciuti dalla nostra Costituzione, dai Codici di legge e dalle norme sulla privacy. Nessun diritto di cronaca, nessun esercizio, in piena legittimita’, della professione: secondo il pm quelle fotografie sono state probabilmente scattate, come il reato di molestie configura, semplicemente per petulanza o biasimevole motivo. Quanto avvenuto merita una ferma e decisa condanna da parte dell’Ordine ligure dei Giornalisti, perche’ evidenzia l’ennesimo affronto al diritto di cronaca e a un modo corretto di esercitare la professione”.
Il presidente
Filippo Paganini