Liste uniche sedute su sedie che si muovono. Tra le domande che rimbalzano tra i miei neuroni cerebrali spicca la seguente: può una persona giudicata genericamente intelligente commettere grossolani errori, gaffes risibili e discutibili prese di posizioni talvolta autolesioniste?
Possibile lo è di certo perchè ciò avviene con una frequenza impressionante, ma il motivo è un mistero che non trova spiegazione. Perchè una simile introduzione per parlare di personaggi pubblici e di elezioni i cui riti sono stati appena conclusi ? Perchè, a mio giudizio, questo è il campo dove più si verifica il fenomeno.
Come non ricordare la casa acquistata ad sua insaputa, la definizione denigratoria di una vittima civile ed altre amenità che sono costate al ben noto personaggio più ministeri e lo hanno fatto finire nella polvere. Oppure mutande verdi e reggiseni acquistati con denaro pubblico; o diamanti, dovuti restituire nella vergogna, di altri “intelligenti ” personaggi ?! Il fenomeno non ha settori prevalenti, ma tra chi arriva ad alte vette, si presume con intelligenza, ha il suo rigoglioso fiorire. Ecco quindi che durante la celebrazione dei riti elettorali, personaggi di indubbio acume e presenza scenica, adoperano le qualità per sparare “cazzate” forse nell’intento di stordire l’elettore. Ma il sollazzo più intenso arriva dopo i risulati, quando gli stessi strepitano, minacciano esibendo una sconfitta come una vittoria, senza rendersi conto che l’elettorato al quale si attribuiscono le più disparate negative qualità, li ha usati come un apriscatole .
Non sono così ingenuo da firmare una cambiale in bianco a chi vince, ma questa volta non posso fare a meno di notare che forse per aver toccato il fondo di tante oscenità, un movimento di ansioso rinnovamento ormai è nell’aria. Certi processi hanno difficoltà ad originarsi in un ambiente appiattito sulla medriocrità e privato anche della speranza, ma quando riescono a coagulare un nucleo di speranza e visioni nuove, l’evoluzione positiva è inevitabile.
Comunque occorre vigilare. Anche vent’anni fa avenne qualcosa di simile, che non ebbe a quanto pare i risultati sperati, quindi ben vengano e rimangano cani rabbiosi ad abbaiare e a tener desta l’attenzione sulla democrazia in evoluzione. E noi valliggiani dell’Arroscia, in questo contesto che ci facciamo? L’amico di Ormea che lamenta il saluto diffuso preelettorale, fa un’analisi ineccepibile delle nostre piccole realtà, forse pecca di ottimismo quando auspica le liste uniche dei piccoli comuni. Posso portare a testimonianza che in un comune da lista unica il saluto preelettorale si è stranamente rarefatto perchè ho osato scrivere in più riprese verità spiacevoli.
Segnalo, senza essere stupito, le quattro pagine del Secolo XIX dedicate ai paesi della Valle Arroscia con sacrosante sponsorizzazioni e con qualche pietosa bugia che ormai si ripete da tanto e che produce danni difficilmente risanabili. Voglio essere chiaro, come è mio costume, dicendo che il Comune è Mendatica e l’argomento è la cosidetta “paleofrana” ( leggi…..) sempre minimizzata dai media importanti, quasi ignorata da Imperia Tv .
Infatti i danni non riguardano solo un decina di case, dichiarate inagibili e sicuramente irrecuperabili, ma danni appena appena inferiori sono presenti in tutto il paese . Si sa di paesani che cercano nei paesi vicini locali idonei per trasferivi attività artigianali, nel condominio non si usa l’ascensore per paura e villeggianti che passavano l’estate a Mendatica ora scelgono altri paesi.
Non dire la verità a suo tempo ha prodotto la mancanza di dichiarazione di stato di calamità, con conseguenza di totale assenza di aiuti ai privati. La lista unica alle ‘comunali’ che di nuovo ha poco o niente, si trova a gestire un problema lasciato lievitare, sicuramente per responsabilità di altri Enti, e anche comunale. Spero che oltre le liste uniche – certamente hanno una logica positiva – prenda corpo l’unione dei comuni della Valle Arroscia, con l’abbandono dei campanilismi di cui si sente parlare per il rilancio effettivo della zona con fatti e non soltanto con parole come è stato fatto fino ad oggi.
Oramai, pur non avendo ancora deposto le armi, sono talmente amareggiato e depresso che provo disagio a tornare ogni volta su questo argomento e quindi voglio chiudere con un saluto di speranza per l’operato futuro alla citata lista unica di Mendatica affinchè possa, con rinnovato vigore, cercare soluzioni giuste e veloci del problema. Com’è evidente, anche loro sono seduti su di una sedia che si muove, sia in modo metaforico che in quello reale. E il turista o il cronista volenteroso che si recherà a Mendatica spero noti con tristezza , ma con obbiettività, che accanto ai pomodori del Sindaco si apre uno scenario da natura morta e desolatamente abbandonata.
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