I libri di testo sulle principali specialità della gastronomia del Belpaese, riservati alle scuole dei grandi chef e alle guide, descrivono che l’anguilla alla veneziana è una delle eccellenze italiane. La descrizione suggerisce la cottura a base di tonno e limone. Per la Liguria le specialità da manuale sono la focaccia (Recco), il pesto (Genova), il cappon magro. Oggi scopriamo il ‘dramma dell’anguila’ in Liguria. Alla stregua dei bianchetti e dei cicerelli. Se ne fa portavoce, con tanto di comunicato stampa della Regione Liguria, l’assessore Renata Briano. Noi e l’anguilla ? Siamo innocenti, spiega l’assessore, tutta colpa delle ferree leggi europee. Un tema molto sentito nell’ambito di quell’uguaglianza sociale cui si ispira l’operato del diligente assessore ? Non c’entrano le lobby dell’anguilla, a questo punto sarebbe utile battersi per la tutela del pesce rosso, tanto caro ai bambini e diffuso nelle bancarelle delle feste di città e paese. Siamo su ‘scherzi a parte’. Poveri di noi !
REGIONE LIGURIA, FRUTTO DI DISPOSIZIONI MINISTERIALI
IL DIVIETO DI PESCA ALL’ANGUILLA NEI LAGHI E TORRENTI
COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE LIGURIA – E’ frutto di disposizioni ministeriali il divieto di pesca all’anguilla nei fiumi, torrenti e laghi disposto recentemente dalla Regione Liguria.
La Regione Liguria, dove la pesca all’anguilla è praticata a livello ricreativo, da due anni è in attesa di una risposta dal Ministero delle Politiche Agricole a Forestali per poter risolvere la questione.
Tutto sembrava risolto con la nuova legge sulla pesca nelle acque interne approvata dal Consiglio Regionale nel marzo scorso, che dava la possibilità di pescare l’anguilla con particolari condizioni conservative. Invece , sempre il Ministero, ha contestato questa parte della legge ela Regione Liguriaè stata così costretta a tutelare in maniera integrale la specie anguilla per non rischiare che la legge fosse considerata illegittima e inapplicabile.
“La nostra scelta non è stata assolutamente influenzata da pressioni ambientaliste, come è stato detto, bensì da ferree indicazioni ministeriali”, spiega l’assessore Renata Briano.
La Regione Liguriasta proseguendo i contatti con il MIPAAF per chiarire questo problema, da tempo ritiene che le disposizioni contenute nel piano nazionale non prevedano il divieto totale della pesca ricreativa. Altre regioni come la Liguria, sono nella stessa situazione.
Fra le prossime mosse, una delegazione al Ministero per avviare un confronto o portare la questione in sede di conferenza Stato-Regioni.
TUTTI IN LACRIME (i senza lavoro) PER I RICHIAMI VIVI UTILIZZATI NELLA CACCIA
“Ancora una volta, l’Italia si dimostra succube dei burocrati dell’Europa, che vogliono venire a comandare in casa nostra, senza alcun rispetto per il territorio”. Così Francesco Bruzzone, cacciatore e capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria, commenta la notizia relativa alla presentazione di un emendamento da parte del Movimento 5 Stelle al testo della legge comunitaria bis, teso all’introduzione del divieto di cattura e di utilizzo dei richiami vivi per la caccia. Un emendamento che stante le dichiarazioni del ministro Galletti rischia di essere accolto favorevolmente dalla maggioranza di Governo.