Passato.
Io ci sono stato.L’odore della ruggine
si nascondeva nell’odore della benzina.
Alla fine sembrava quasi mi piacesse.
Ero giunto con la valigia
piena di paure e qualche speranza
e la certezza che era tardi per tornare indietro!
Il mare era scuro ed entrava con il buio
dentro la cabina
dove mi rifugiavo temendo che qualcuno
mi vedesse piangere.
Nella notte spiavo l’orizzonte tetro
e le stelle soltanto per amiche
conosciute per nome,
sognando di lei ,impalpabile miraggio,
che il tempo e la distanza
riducevano ad un puzzle difficile da comporre!
Di giorno
la timidezza impacciava le mie mosse,
mentre osservavo i marosi infranti sui masconi
e la calma indifferenza
del nostromo che ricambiava lo sguardo
con bonaria indulgenza.
Ci fu paura condivisa
quando il mare infuriato e le onde
grandi e minacciose affrontate,
con l’arroganza della prora,
all’uscita del porto
facevano scricchiolare ed incurvar la nave,
con le stive piene di benzina,
riempiendo il sangue con l’adrenalina!
Ma quei ricordi, dal tempo ridipinti,
oggi rivisti, sono belli assai
chè tornato a terra per non più partire
ho incontrato mari con ancor più guai.
Ho trascinato i miei sogni sconfitti
e i desideri abbandonati, vinti,
sopra marosi senza spuma e volto
tra mille paure
e occasioni che non ho mai colto.
Nelle notti scure esco per via,
guardo ancora le stelle
cercando di chiamarle ad una ad una
e bevo sospirando
la mia malinconia.
Nello Scarato