Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La Corte dei Conti esiste, anche Savona attende: i casi Comune – A.T.A., Opere Sociali, la società di calcio


La procura della Corte dei Conti di Milano nel novembre del 2013 ha deciso di richiedere un risarcimento all’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati di 120 milioni di euro per l’acquisto del 15% delle quote della società autostradale in mano al gruppo del costruttore Marcellino Gavio. Per tale acquisto, nell’agosto del 2005 – l’allora sindaco di Milano Gabriele Albertini – aveva presentato un esposto alla Corte dei conti . Si legge nella relazione della G.d.F. riportata nell’atto di citazione notificato a Penati :«dalla disamina della documentazione si può escludere che l’acquisizione delle azioni di Serravalle sia stata preceduta da un’analisi di fattibilità, profittabilità, sostenibilità o opportunità dell’investimento», mentre la giunta provinciale «ha assunto decisioni concernenti un’operazione di cui non sono stati dibattuti e valutati i termini e le condizioni».

Quindi dopo otto anni dall’esposto la Procura si è mossa : chissà perché c’è voluto tanto tempo ! Bella domanda ! ! ! .

Prendiamo atto che ci vogliono 8 anni per arrivare ad una richiesta di condanna per un fatto di grande rilievo e che è stato all’attenzione dell’opinione pubblica per tanti anni anche in considerazione che l’imputato aveva commesso il fatto nella sua veste istituzionale di presidente della provincia più importante d’Italia. Osservo che se ci sono voluti 8 anni per iniziare la procedura quanti anni ci vorranno per la sua conclusione ? Perché se passeranno altri 8 anni è chiaro che anche questo procedimento finirà a ” tarallucci e vino “ come si suole dire. ( Ricordo , per inciso, che nessun processo è stato fatto per la presunta concussione relativa agli appalti delle grandi aree industriali ex Falck e Marelli dismesse del comune di Sesto San Giovanni. Dopo 20 anni, ovviamente, tali reati per Penati & compagni si sono prescritti. Così come sono destinati alla prescrizione gli altri reati rimasti a carico del compagno P. ex braccio destro di Bersani ! ! ! ) .

Mi consolo e quindi non mi stupisco più di tanto se la Procura della Corte dei Conti nostrana sia in ritardo di qualche anno per assumere provvedimenti dopo aver ricevuto il report dalla sua Sezione di Controllo per danno erariale riguardante il Comune di Savona ( e di conseguenza per la sua partecipata A.T.A. S.p.A. ) per non parlare poi dei miei esposti , fatti nell’esercizio delle mie funzioni di controllo su A.T.A., per i quali, stando così le cose, dovrò attendere ancora 4 o 5 anni ancora per vederne le conclusioni.

Così, par di capire, dovremo aspettare qualche anno per vedere gli esiti della mia denuncia di irregolarità sulla gara di appalto delle Opere Sociali ( si veda il numero precedente di questo blog ) e pazienza se questa inerzia potrebbe costare alla comunità savonese altre centinaia di migliaia di euro all’anno per la pessima gestione della Opere Sociali Servizi S.p.A. ( in sei anni ci è già costata quasi un milione di euro ! ! ! ).

Stiano tranquilli i Cittadini savonesi: la Corte dei Conti quindi esiste ma è solo un poco lenta come d’altronde è lenta la giustizia civile e quella penale.

Attendiamo, con estrema vergogna, che la Corte Europea – prima o poi – ci assegni una altra condanna, oltre a quelle già comminataci per “l’inciviltà ” del nostro ordinamento giudiziario, per il pessimo funzionamento anche della giustizia contabile e di legittimità di competenza della Corte dei Conti. Per i nostri deficit e sforamenti non ci hanno ancora buttato fuori dall’Europa e speriamo che non ci caccino neanche per la barbarie perpetrate dalle nostre – così dette – istituzioni democratiche !

Ma in che Paese viviamo ? Altra bella domanda ! ! !

Savona, 27 novembre 2013.

Luciano Locci

Post Scriptum

Dai giornali si è appreso che la Corte dei Conti ha chiesto i danni a un dirigente ed un funzionario del Comune di Savona per la vicenda del campetto da calcio di via Cadorna che si trova accanto allo stadio Bacigalupo. Alcuni anni fa l’impianto era stato oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria per conto della vecchia gestione del Savona. I lavori di copertura erano stati finanziati dal Credito sportivo, ma il Comune aveva dovuto farsi garante per conto del Savona Calcio.  La vicenda è poi finita come tutti sanno: quel Savona Calcio è fallito, i fondi del Credito sportivo erano stati utilizzati – anzichè per il campetto sportivo – per coprire le carenze del bilancio societario. Ma responsabilità del c.d.a. della società nessuna ? Naturalmente no . Eppure il Comune di Savona si era tutelato per il suo acquisto delle azioni della società immettendo nel consiglio un autorevole assessore ed indicando un componente del collegio sindacale. Nessun amministratore si è accorto della distrazione dei fondi ma, ancora peggio, nessun del consiglio si è accorto dei ripetuti falsi in bilancio compiuti dalla società sportiva, così come accertati dalla magistratura.( vedere mio articolo Sport e Malagestio sul blog del 12/6/2013 )

Ma la fidejussione è stata firmata solo dal funzionario od anche da un amministratore comunale? Io credo nella seconda ipotesi ma perché la Corte dei Conti se la prende solo con il funzionario ? E la responsabilità per i falsi in bilancio del Savona Calcio sono solo a carico del presidente della società o di tutto il consiglio di amministrazione ? Ed un danno erariale non c’è stato per i 100.000 investiti dal Comune nella società ? Altre belle domande che rimarranno, anche queste, senza risposta.




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L. Locci

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