Il mio è l’ennesimo appello perché l’ amministrazione borghettina, una volta per tutte, si decida a realizzare un programma politico anche minimo, perché, diversamente, rebus sic stantibus, Borghetto rischia in maniera definitiva di non avere più un futuro.
Si deve fare chiarezza su alcune tematiche fondamentali per il destino delle future generazioni borghettine:
- Si vuole approvare il PUC di VACCA con qualche accorgimento in corsa o si vuole dare vita ad un nuovo piano urbanistico;
- Qual’è la definitiva determinazione del Comune in ordine al destino dell’area oggi occupata dall’ex Oleificio;
- Perché l’operazione di recupero del Castello Borelli è al palo ?
E’ un fatto oggettivo che l’amministrazione borghettina allo stato attuale è drammaticamente statica sotto il profilo politico.
Il tempo dei vediamo e dei dobbiamo capire è oramai finito.
Io non credo che così si possa andare avanti.
Ho sentito nel corso degli anni numerose critiche indirizzate all’ex Sindaco BADINO che, peraltro, all’epoca qualche giustificazione, l’aveva.
Il sistema politico- elettorale era diverso da quello attuale e le condizioni sociali ed economiche pure, ma, suvvia, diciamocelo con tutta franchezza, l’attuale maggioranza non pare essere nelle condizioni di dare risposte politiche alle esigenze di reale cambiamento auspicate dalla popolazione che dopo tre legislature di centro-destra ha voluto cambiare.
E’ indubitabile che, se si votasse oggi, io credo che qualunque candidato venga scelto da quella parte politica abbia partita pressoché vinta.
O l’amministrazione attuale riesce a dare una sterzata alla attuale situazione oppure è meglio una onorevole resa.
Rilancio, per il futuro, ancora una volta l’idea della lista unica che raggruppi i migliori di ogni parte politica perché tutti insieme si possa ripartire.
Ripartire, significa, dare un nuovo PUC a questo paese ed in ogni caso dipanare in modo definitivo il problema dell’ex Oleificio Roveraro.
Gli ultimi tragici avvenimenti non devono far dimenticare i problemi.
Anche la minoranza consiliare deve far sentire meglio e di più la sua voce attraverso un azione propositiva.
Troppi sono i problemi di Borghetto e troppo poche le iniziative assunte per risolverli.
L’elettorato ha capito di aver sbagliato nel votare una lista, quella capeggiata da Gandolfo, da noi avversata politicamente fin da subito.
Avevamo le nostre ragioni.
Non voglio ora dire Ve l’avevamo detto.
Ma, per favore, se possiamo ancora essere smentiti, Gandolfo ci smentisca.
Lo faccia non per noi, ma per Borghetto.
Sarò il primo a togliermi il cappello, ma certo il sacrosanto diritto di critica politica, in caso contrario, ho il pieno diritto di esercitarlo specie dopo cinque anni di opposizione consiliare, così come hanno questo diritto tutti coloro che rivendicano la necessità di un cambiamento per Borghetto, perché sulla libertà di espressione del pensiero non intendo transigere e non lo farò.
Mai.
Giovanni Sanna