Le cose ‘possono cambiare solo se cambiano’, in questo ‘estremo’ congresso PSI savonese se non ci si riuscirà, o non si vorrà individuare la rotta giusta, sarà lo sfacelo, senza remissione dei peccati, ad ognuno le proprie responsabilità: siamo infatti obbligati, volenti o non, a decidere se interessati alla costruzione di un nuovo e forte Partito Socialista o perpetuarne ll’agonia fino alla morte.
Sulla questione socialista savonese, in questi ultimi tempi, con i nostri articoli su T r u c i o l i, siamo stati tanto espliciti quanto speranzosi di risvegliare coscienze sopite nell’intento di riuscire a innescare un nuovo percorso virtuoso di rinascita del PSI.
Abbiamo dato spazio ad alcune riflessioni di riferimento giunte da tutta Italia (qui in allegato, altra ancora) anche da parte di personaggi politici e segreterie di partiti, giornalisti, associazioni, semplici compagni e lettori .
Non possiamo però esimerci, per verità dei fatti e lo facciamo con molto rammarico, dal denunciare l’assoluto silenzio e indifferenza del mondo politico socialista savonese: come si suol dire un ‘brutto segnale’.
PSI SAVONESE, SECCHI BUCATI
Le cose ‘possono cambiare solo se cambiano’, in questo ‘estremo’ congresso PSI savonese se non ci si riuscirà, o non si vorrà individuare la rotta giusta, sarà lo sfacelo, senza remissione dei peccati, ad ognuno le proprie responsabilità: siamo infatti obbligati, volenti o non, a decidere se interessati alla costruzione di un nuovo e forte Partito Socialista o perpetuarne ll’agonia fino alla morte.
Il cambiamento è possibile e realistico, anche se per alcuni scettici, o disfattisti, è una utopia: che così non è come ebbe a dire Adriano Olivetti ‘l’utopia, cioè un sogno, sembra un sogno fino a quando non si incomicia da qualche parte a realizzarlo con coraggio e senso di sacrificio.
Appunto ‘coraggio e sacrificio’, due presupposti essenziali per la buona riuscita di qualunque progetto, politico compreso.
Oggi, più che mai si evidenzia con preoccupazione l’assenza nella cutura socialista, di una AZIONE RIFORMISTA capace di dissolvere l’attuale nebbia per rivedere finalmente il sole; già abbiamo ipotecato il futuro, nulla è più come prima, anche la speranza è incerta, eppure bisogna essere presenti, combattenti tenaci per una esistenza di progresso, benessere, pace e giustizia, uguaglianza, solidarietà, democrazia.
Se questi presupposti verranno a mancare imbrigliati dal rituale del piccolo capotaggiio, se dovessero ancora prevalere i particolarsismi, le incrostazioni retoriche, gli antichi rancori, la fame di poltrone, diventa inutile oltre che dannoso sopperire con parole che non incantano più nessuno, parole all’infinito e fini a se stesse a riempire inutilmente secchi bucati : rassegniamoci allora ad assistere all’ultima barbaria di quel poco che del PSI resta, l’elemosina dei rimasugli del cannibalismo della sinistra e della destra.
(Riceviamo da Roberto Biscardini) Le difficoltà evidenti in cui versa il nostro pertito (caduta dei consensi elettorali, perdita degli iscritti, chiusura delle sezioni, scarso entusiasmo, irregolarità nell’applicazione delle regole interne fino al punto di rischio di illegittimità) dovrebbero, nell’auspicio pù vero, essere affrontate con serietà e spirito costruttivo: se abbiamo tutti insieme la volontà di reagire con coraggio, per riscoprire le nostre ambizioni, per ritrovare le ragioni della nostra missione e per rilanciare il partito verso importanti obiettivi.
Una grande svolta, rispetto all’attuale declino, una nuova e grande “iniziativa socialista” riunendo in un’unica piattaforma politica e in una larga maggioranza tutti coloro che sono interessati a un cambiamento profondo nell’attuale gestione del PSI.
Riunire gruppi diversi, storie personali e sensibilità diverse che, mettendo da parte ogni personalismo, si assumono la responsabilità di definire e promuovere un nuovo progetto di rigenerazione della cultura socialista e di rinnovamento del partito.
Questo è lo spirito con il quale molti di noi si sono mossi e si stanno muovendo, affinché sia organizzato un congresso vero e partecipato: con l’elezione di un segretario che creda in tre cose: creda nel partito, creda nel socialismo come base di azione politica e creda in se stesso nella piena convinzione di potere raggiungere gli obiettivi prefissi.