Il paese delle stranezze e della paralisi? Può accadere che giornali e siti web (internet) annuncino all’unisono: “Mercoledì l’Unitre apre…con il giudice Giorgi e il ricordo di Stefania”. Invece del tragico destino toccato al vice sindaco non si è fatto (opportunamente) cenno. Per tanti buoni motivi. Semmai c’è stata l’interessante relazione di una prima della classe, già da studente: il giudice Fiorenza Giorgi. Ha trattato ‘la donna di fronte alla legge dal 1500 ai nostri giorni’. Borghetto S. Spirito, un paese dove accadono cose da prima pagina e rimaste con la sordina. Non per questo meno devastanti. Il cronista che non deve vendere copie, né incrementare la pubblicità per l’editore che lo paga, può permettersi la sfida di informare, con notizie vere e retroscena conosciuti. Nel rispetto del persone, non del servilismo e tanto meno delle fazioni alle prese magari di interessi inconfessabili. Con regie di politicanti ed affaristi.
Un breve accenno al pomeriggio nella Sala Conferenze di Palazzo Elena Pietracaprina, in piazza della Libertà, dove aveva sede il Municipio. Tutte le sedie occupate per il programmato esordio dei corsi invernali dell’Unitre. Relatore il giudice del tribunale di Savona, Fiorenza Giorgi. Un rappresentante dell’istituzione Giustizia, preparata, rigorosa, che si sta impegnando da anni sul fronte caldissimo della ‘condizione della donna‘. Il tema infatti era: “La donna da suddita a cittadina”. All’ASL 2, Giorgi è stata relatore a corsi per il personale medico e paramedico. Ha tenuto corsi organizzati dall’Associazione Italiana degli avvocati di famiglia.
A Borghetto la ‘lezione’ di Fiorenza Giorgi è stata preceduta da una sintetica presentazione da parte del neo vice sindaco Maria Grazia Oliva, il papà era stato assessore, consigliere comunale e fondatore della ‘ditta Oliva‘ poi ceduta ed ‘acquisita’ da una grossa società nazionale.
E Stefania Maritano pare destinata all’anticipato oblio ? Eppure non è solo un problema di ‘moralità e dignità pubblica‘. Non vogliamo ripeterci, né tediare i nostri tre lettori. In giunta, tra i consiglieri, c’era chi sapeva che Stefania aveva allacciato un rapporto (e la rendeva felice, seppure tormentata come è naturale) con un assessore, ‘fama di rubacuori’. Non è reato. Ma hanno mentito quando davanti alle telecamere, ai giornali – a conoscenza della relazione – si disperavano perché ‘nulla lasciava prevedere il dramma‘. Giuravano. C’è un ma. Stefania, riservata e sensibile, generosa e dolce, non aveva una doppia vita come il suo ‘spasimante’ assessore; aveva semplicemente tirato le somme di un’esistenza che si era fatta impossibile e le stava ‘rubando’ quella felicità a cui tutti aspiriamo. Scelse di lasciare la dimora coniugale.
Lo comprendiamo benissimo, il sindaco della speranza e del fallimento ad un anno e mezzo dal voto popolare, non può permettersi altre defezioni dopo il ‘caso Misuraca‘, piccolissimo incidente di percorso. Chiedere un passo indietro ad un altro consigliere o assessore significherebbe avvicinarsi al baratro della disfatta sul campo. In ostaggio di due voti ? Per il bene di Borghetto c’è chi ritiene sarebbe un servizio reso alla comunità tutta tornare alle urne. Con l’esperienza acquisita e fresca gli elettori apriranno bene gli occhi? Daranno priorità a chi può garantire, col suo passato coerente, il rigore nella vita pubblica, tolleranza zero, il ‘fare’ partendo dalle piccole cose? E il coraggio di decidere senza condizionamenti diretti ed indiretti. Stop a personaggi attivissimi che si sono distinti per affari edilizi in proprio e per conto terzi.
Chi ha vissuto da cronista, testimone e spettatore l’ultimo mezzo secolo di questa cittadina, commetterebbe un delitto a farsi illudere dai giocolieri di turno. La giunta Gandolfo forse durerà l’intera legislatura, non ci scommettiamo. Abbiamo scritto di qualche suo tenace fans (Augusto Allegri). E’ utile citare un’altra personalità molto contrastata (Mario Baucia, un passato da socialista a Ceriale) dopo la nomina a presidente della Servizi Ambientali, grosso centro di spesa e di sottopotere. Baucia ora prezioso alleato del ‘governo Gandolfo’. Il don aveva appoggiato, quando gli fu negato l’ingresso alla corte del potere locale, l’elezione di Stefania Maritano, ma fu proprio lei ad abbandonare il gruppo di sostenitori di Baucia. La coerenza di Stefania badava oltre ed intuiva, sostengono alcuni amici, che non dovevano essere ‘poltrone’, scambio di merce, ma responsabilità per manager veri, autentici. Non finti, frutto di una partitocrazia che ha azzoppato l’Italia, ridotto al lumicino la credibilità della classe dirigente, a destra come a sinistra, pochissimi esclusi. Ingordi di potere e privilegi, professionisti del degrado politico.
Tra le eminenze grigie borghettine sarebbe scorretto ignorare il ruolo di Giannino Pesce, presidente della benemerita Croce Bianca, per 15 anni al potere, assessore leghista, con credenziali dell’uomo comune che derivano dal mestiere di postino. Pesce non da l’idea di essere uscito perdente dallo scontro con il leghista Villa che riteneva un autogol rompere l’alleanza con l’uomo forte di Borghetto, il ragionier Santiago Vacca. Il cittadino, fortunato lui, più ricco della città che starebbe riallacciando i fili, tessendo la tela per non trovarsi spiazzato. Vacca può contare sul gruppone degli appiedati. E ‘Radio fratelli muratori‘ lo indica probabile successore di Gandolfo.
Con un sindaco Gandolfo succube, prigioniero, almeno così appare, dei politicanti padreterni regionali. Non è difficile prevedere che l’uomo nuovo (anche se non inedito) sarà Giancarlo Maritano, medico di lungo corso, cugino di Stefania, capace di perseguire autonomia e decisionismo del fare, oggi di fatto ‘sconosciuti’. Così sarà una sfida tra ‘colossi’: Vacca contro Maritano. E c’è da scommettere che il giovane Moreno, mandato alla sbaraglio e forse non più affidabile, farà pendere la bilancia del rinnovamento vero. Volti nuovi, all’insegna della meritocrazia e dell’assenza di conflitti di interesse. Gente che abbia i requisiti di risollevare Borghetto devastata per decenni.
Nessuno potrà fare miracoli, perlomeno è prioritario scongiurare altri danni e completare la lista d’attesa di interventi qualificanti: edificio Roveraro, porticciolo, castello Borelli, stop al consumo di territorio, garanzie da un pool di esperti internazionali per il previsto allargamento del depuratore ad Albenga, Alassio, Laigueglia ed entroterra.
Luciano Corrado