Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ormea, rivincita del sindaco: Ricci e Beccati ‘cittadini onorari’. La minoranza contesta


Da venerdì, 13 settembre, oltre al premio nobel Douglas G.Fox, anche Antonio Ricci e Lorenzo Beccati (il Gabibbo) possono fregiarsi ‘cittadini onorari di Ormea‘. Il consiglio comunale, con il sindaco Gianfranco Benzo ed i voti della sola maggioranza (assente la minoranza), ha formalmente sanato la ‘ferita’ che si era aperta il 30 agosto. Per l’abbandono di due consiglieri dell’opposizione (Italio Vinai e Alessia Castagnino) era mancato il numero legale, causando il clamoroso fallimento di una festa popolare, in calendario da 3 settimane. La cerimonia di consegna del diploma o targa della cittadinanza onoraria non è stata ancora fissata.

Come spesso accade nel mondo dell’informazione la ‘cattiva notizia‘ (ovvero l’infortunio della giunta comunale, soprattutto tenendo conto dello spessore di personaggi pubblici e della televisione, del loro impegno informativo nella galassia dell’impero Berlusconi, una corazzata delle dimensioni di Striscia la Notizia) aveva suscitato scalpore, incredulità, interesse, reazioni, polemiche, accuse. Qualche organo di stampa e web aveva addirittura titolato:  “Negata la cittadinanza onoraria alle due anime di Striscia la Notizia, doveva essere una grande festa popolare …invece….”.

Anche i bambini dovrebbero sapere che i problemi di Ormea, diciamo quelli strutturali, economico-sociali, sono di ben altre dimensioni e portata, a partire dalla lungimiranza progettuale, ai posti di lavoro, al connubio turismo-artigianato-industria pulita. Da anni manca un progetto strategico, volano della ripresa.

Per gli ultimi mesi  di vita la giunta civica di centro destra di Gianfranco Benzo non aveva bisogno di un scivolone di immagine al quale si è comunque posto rimedio. E non è detto che la comunità ormeasca alla fine tenga conto del bilancio complessivo. Promesse, obiettivi raggiunti, quelli mancati e la loro motivazione.  Ad esempio il ‘progetto legno’ per semplificare che, a quanto pare, ha finito per arenarsi essendo mancato il finanziamento della Comunità Europea e non solo. E poi quel certo isolamento di Ormea e Garessio che non hanno aderito all’Unione dei Comuni della Valle nell’ambito della legge sul riordino degli enti locali. Due entità di 9 e 18 comuni, quest’ultima del Cebano.

Un segretario comunale in pensione, di esperienza, ma anche da sempre vicino al centro destra, ha ammesso che i due sindaci, tenuto conto della realtà obiettiva, isolandosi stanno commettendo un  errore ai danni delle loro comunità ed è anche una delle critiche espresse pubblicamente dal segretario del circolo  Pd dell’Alta Val Tanaro, Sebastiano Carrara, titolare di un’azienda ad Ormea e marito della dr. Alessia Castagnino. Tra i possibili e gettonati candidati a sindaco nella prossima primavera.

Il più volte sindaco Benzo ha riconfermato al cronista, sabato pomeriggio in occasione della presentazione del libro di Carla Bollini (Il Cuore di Ormea), di aver maturato in piena coscienza e determinazione la scelta di non ricandidarsi: “Ho altri impegni e prospettive  – ha tagliato corto”. Lui è del parere che la temporanea ‘bocciatura’ della cittadinanza a Ricci e Beccati sia stato un ‘dispetto nei miei confronti della minoranza e di una certa sinistra, che non ha tenuto conto delle reazioni critiche della maggioranza della popolazione“.  Verrebbe da dire un punto a suo favore. Ma gli umori raccolti, nella frequentata via Roma, non sono così espliciti. Anzi, c’è aria di diffuso malessere e soprattutto un clima di delusione. Benzo avrò modo di spiegare, la dialettica non gli manca.

Infatti di ben altro tenore – come avevamo pubblicato in un precedente servizio – l’opinione e le conclusioni di chi fa opposizione al governo Benzo. Il capogruppo Italo Vinai aveva motivato l’abbandono dell’aula “in segno di protesta per il comportamento tenuto dalla maggioranza consiliare che, prima ancora di aver sottoposto all’esame del Consiglio Comunale il conferimento della cittadinanza onoraria ai Signori Antonio Ricci e Lorenzo Beccati, promuoveva con manifesti affissi nei luoghi pubblici della Città, la cerimonia delle onorificenze per la serata del 31 agosto 2013”. Nessun appunto, invece, per Douglas G.Fox. Una palese contraddizione ? Una nota scritta, con la richiesta di essere inserita nel verbale dell’ultimo consiglio comunale, assente tutta la minoranza (gli assenti, se non giustificati hanno torto?) è stata inviata al primo cittadino. Per ora il testo non è stato diffuso e  in base al regolamento pare si possa inserire a verbale una ‘dichiarazione scritta‘, solo quando si è presenti in aula.

Non resta da attendere la pubblicazione (anche on line) della seduta per conoscere più a fondo motivazioni e posizioni dei duellanti. C’è poi attesa alle possibili reazioni di due ‘combattenti dell’informazione televisiva’ quali Ricci e Beccati. Finora si sono ‘imposti’ il silenzio.  Faranno finta di nulla? Cosa risponderanno, ad esempio, ad uno dei quesiti che vanno per la maggiore: quali sono i meriti acquisiti tra la comunità di Ormea? Solo perché l’hanno frequentata da giovani, in tempi diversi? Tutto dipende dalla loro notorietà televisiva e dalla promozione che ne deriverebbe ad Ormea? Al suo turismo?

Intanto si conoscono i motivi che hanno indotto la giunta comunale ad ‘inaugurare’ l’avvento delle cittadinanze onorarie con il prof. Fox “…per  il suo importante ruolo svolto quale docente e chairman nell’ambito dell’International Program for Mountains (IPROMO) della FAO-Mountain Partnership presso la sede di Ormea, come risulta dalla relazione biografica allegata al presente atto, quale parte integrante e sostanziale dello stesso. Leggi la motivazione completa.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CARLA BOLLINI
Il sindaco Gianfranco Benzo presenta il libro di Carla Bollini “Il cuore di Ormea”

Ormea, tra gli alti e bassi della  sua gloriosa storia, nel secolo scorso e quello appena iniziato, ha la fortuna di attrarre le simpatie di alcuni ammiratori-scrittori di talento. Ora attratti da ricordi di infanzia, dalle origini paterne o materne, dalla consapevolezza che abbia importante utilità lasciare una testimonianza scritta ai posteri. Un modo per arricchire il veicolo della conoscenza e della promozione sui tesori di Ormea. Ci sono diversi libri, tra i più attivi si annovera il ‘turista’ ingegner Filippo Bonfiglietti, origini di alto rango romane, residenza a Milano, dimora a Loano, un’esperienza di dirigente e comunicatore in grandi aziende sparse nel mondo. Da pochi giorni ha inaugurato le prime 100 copie, del secondo volume dal titolo “Ormea, le dolomiti della Liguria, e i capolavori nei boschi”. Se nel primo volumetto aveva soprattutto esplorato il passato ed il presente del paese, del territorio, dei borghi, proponendo un lista di meravigliose passeggiate, alcune mozzafiato (per tutte la Balconata di Ormea).

Col nuovo volume, assai più ricco e documentato, ha proposto  temi, testimonianze, di indiscusso valore culturale e

storico. A partire dal censimento di 302 piloni votivi, in gran parte abbandonati, deturpati, anche quelli di gran pregio artistico.
Purtroppo come spesso accade in una Patria ‘corrotta e degradata alle sue fondamenta’, incapace di valorizzare come merita il suo stesso patrimonio  storico ed ambientale, anche Ormea non poteva (?!) fare eccezioni.
Quassù non è facile trovare mecenati in grado di far fronte ai ‘distratti’,  al  latente menefreghismo, pressapochismo, incuranza, forse subcultura del bello antico, palesata da istituzioni ed associazioni (magari bancarie) o lobbistiche. Un libro che non può essere inteso a incenso e interesse venale all’impegno dell’autore (tre anni di meticoloso lavoro, ricerche, interminabili camminate per boschi, sentieri, dirupi), ma un veicolo promozionale. Sicuramente uno dei tanti tasselli (di svolta) di cui ha bisogno Ormea per risollevarsi.
Un esempio da ‘libro cuore’ (da come eravamo) l’ha dato la dottoressa Carla Bollini, anestesista all’ospedale di Como, tempo pieno e niente studi privati. Una persona votata al lavoro e all’assistenza dell’anziana mamma. Ha confidato in pubblico che un bel giorno si è sentita in colpa per aver ‘dimenticato troppo a lungo’ la sua ‘adorata ed amata Ormea’. Il paese natio di papà, i ricordi di mamma, “la mia infanzia montana, la prima notte trascorsa da turista in una casa di Ponte di Nava perchè l’albergo era pieno (altri tempi!), l’ammirazione per le cinque generazioni che si sono succedute al prediletto San Carlo della famiglia Cagna“.
Un bisogno interiore, il suo, di riproporre ricordi, emozioni, profumi, la gente di Ormea: “Io non dormo di notte e la mia medicina è scrivere, una simbiosi con il computer, mi ha aiutato tantissimo a combattere la solitudine e la depressione, mi sono ritemprata ripercorrendo la storia legata ad un tratto della mia vita…la casa alla cartiera… la nostalgia” (dal pubblico la moglie di Orazio Sappa ascolta e sussurra…in quella casa-villa ristrutturata…, anch’io sono nata lì e mi commuovo ogni volta che ci vado).
Carla Bollini che tra le mura di Ormea è estasiata dai ” profumi che non trovo da altre parti,  da una bellezza profonda in sintonia col silenzio…la cordialità e l’ospitalità di persone accoglienti, contrariamente al carattere dei comaschi. Con questo libro mi sono tolta un senso di colpa…”.
L’ex segretario della Camera di Commercio di Imperia, dr. Orazio Sappa, ricorda l’orgoglio di un dialetto ormeasco, unico, le telefonate con una cugina in Argentina: “Parliamo in dialetto per delle mezzore….una sinfonia che rende felici i congiunti che ascoltano”.
Un’Ormea che si è assottigliata a 1700 residenti,  un tempo capitale dell’industria del Basso Piemonte, con 36 cappelle e chiese (un paio di inestimabile pregio)  e 14 cimiteri, un record in terra piemontese. E soprattutto le sue Dolomiti che attirano tanti visitatori. Eppure la splendida Viozene, con un  clou estivo di un paio di mesi, è in declino. C’è moria di alberghi, ristoranti, seppure all’insegna di disgrazie e situazioni famigliari. Che dire, ad esempio, della Tramontana, un fiore all’occhiello con due  famiglie e figli, presa letteralmente d’assalto la domenica, ma non può resistere solo lavorando un giorno la settimana, per due, tre mesi all’anno. Da quest’anno nei mesi di giugno, luglio e settembre, sabati chiusi, con inevitabile disappunto degli affezionati. Un’ulteriore ruota dell’ospitalità locale che rallenta.
Per finire, una buona notizia. C’è chi assicura che dopo gli anni di’ fuggi fuggi’ e corsa a vendere immobili, alloggi, rustici, oggi  si è ripreso a comprare case per vacanze. Si parla di 500 euro al mq.  Nessuna illusione, però. La strada da fare è lunga e forse toccherà ai giovani prendere finalmente le redini, puntando su una carta vincente: la coesione- antidisgregazione. Uniti si vince, divisi si è perlopiù perdenti. Nelle associazioni di categoria e nella gestione del cosa pubblica. Un invito rivolto alle donne e agli uomini di buona volontà, parafrasando un vecchio detto, sempre attuale.
L. Cor. 

L.Corrado

L.Corrado

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