Il mare, il teatro di qualità, il paesaggio fiabesco delle grotte e quello collinare. In questi ultimi mesi Borgio Verezzi discute animatamente e si interroga per alcune scelte sul fronte urbanistico (varianti), in attesa dell’adozione del nuovo Puc. Non è certo la prima volta, nella storia cittadina, che ‘suona’ l’allarme cementificazione. E’ giustificato? Per alcuni si, per altri no. E quali gli interessi in gioco? Più che nuove case e operazioni immobiliari, il leitmotiv assai comune in Liguria è la mancanza posti di lavoro per i giovani, costretti ad emigrare. E ancora: una vera prospettiva di sviluppo turistico che prolunghi la stagione di lavoro e arricchisca l’offerta di nicchia. Meno improvvisazione e più sicurezza. Bando agli annunci che creano solo illusioni.
Il sindaco Renato Dacquino (nella foto) , ex manager d’azienda, eletto in una lista civica con il 50.59% (814 voti) nel maggio 2011, è impegnato ad evitare possibili polveroni e polemiche mettendo prima di tutto in campo la ‘strategia della trasparenza’. Il Comune presentato come “casa di vetro”. Ha persino proposto di mettere in rete i redditi di chi è chiamato a governare la cittadina. “Io ho una casa a Borgio, una a Milano dove abita mio figlio, una a Boissano di mia moglie. Nelle aziende che ho amministrato ho sempre lasciato risultati positivi e persone affidabili. Con il Puc e la fattiva collaborazione dei cittadini il filo conduttore è progettare il futuro del paese per renderlo produttivo, dinamico. Capace di investire in tutto ciò che può attirare turisti. Pare superfluo ricordare che il Comune da solo non ce la può fare. Occorre coinvolgere il commercio, il settore recettivo e produttivo. Le stesse seconde case possono rappresentare un volano più dinamico, creando le condizioni affinché chi è proprietario sia invogliato ad utilizzarle con più frequenza”.
Il primo cittadino di fronte a critiche e dubbi che hanno investito alcune operazioni edilizie (in particolare i 4 edifici a 2 piani, 4.500 mc su un’area di 4.800 mq, in zona grotte e la villa nel parco Bellotto) non esita a ‘spalancare le porte’ per fare chiarezza. Con una significativa premessa: “Accettiamo giudizi, critiche, rimproveri, non tolleriamo invece allusioni e sospetti infondati. Ovviamente con dati di fatto siamo pronti a dimostrare limpidezza del nostro operato che necessariamente può non essere condiviso. Ben altra cosa è gettare fango e reagiremo”.
Il suo vice sindaco, Brunella Marmetto, la più votata del gruppo con 149 preferenze, ha la delega all’Ambiente e Territorio. Una posizione delicata. E’ titolare di un’agenzia immobiliare dal 1978 e di un prestigioso stabilimento balneare. Per 2 mandati aveva collaborato con il sindaco anticemento, Enrico Rembado. Il merito di 27 anni dedicati all’amministrazione del suo paese. Un legame-amore profondo con la terra natale, la sacralità della tutela del territorio e delle sue peculiarità storiche, culturali, artistiche.
Marmetto confida: ” Nella mia posizione pubblica fare l’agente immobiliare crea più problemi (in negativo) che vantaggi, direi che alla fine ci rimetto. E’ anche per questa ragione che non posso accettare ombre sul mio operato.” Il sindaco rincalza: ” Sta facendo un lavoro fantastico, sa dialogare. Il contesto è il lavoro di squadra caratteristico di questa giunta, di questa amministrazione. Abbiamo creato uno staff (Cogeco), ci riuniamo una volta al mese per scambiarci opinioni, informazioni, proposte operative, ascoltare.”
Ne fanno parte il sindaco, i 3 assessori (oltre a Marmetto, Giuseppe Raimondo, nsegnante in pensione, Marc0 Coriolano, dipendente Carisa) i 3 consiglieri di maggioranza (Mirco Telini, delega al Teatro, Loriano Michelotti, delega al Personale, l’avvocato Sonia Garofalo, delega all’Urbanistica e Puc in collaborazione con la Marmetto), infine i 6 capi servizio. L’utilità è duplice pare di capire: non avere un sindaco accentratore aiuta a conoscere cosa succede nella vita comunale, il percorso decisionale, la trasparenza messa in pratica. Non solo, quando l’informazione gira in modo capillare il controllo diventa più efficace e concreto.
Il caso di nuova ‘edilizia residenziale nella zona adiacente le grotte Valdemino è tra i temi che scottano. Non è un mistero. Sarebbe un disastro per Borgio compromettere uno dei suoi principali tesori-risorsa turistica. In passato fu persino al centro di un convegno internazionale – testimoniano gli archivi stampa – con la partecipazione di esperti di una settantina di paesi. C’è chi avanzò l’idea che quel paesaggio fiabesco, ‘costruito sotto la pioggia’, diventasse patrimonio dell’Unesco. Come merita.
Ebbene il governo del sindaco Dacquino su questo argomento è impegnato a dimostrare di aver messo in atto la massima attenzione, quasi uno stato d’allerta all’insegna della scrupolosità. Le preoccupazioni e prese di posizione sono considerate legittime purché ‘non si travalichi la realtà e la verità dei fatti’. Intanto viene fatto notare che l’intervento edilizio del gruppo Orsero (tra i maggiori imprenditori-industriali della provincia) in consiglio comunale è stato approvato con un voto contrario e due astensioni (della minoranza).E soprattutto sono stati fatti e sono in corso rigorosi accertamenti geologici. Carotaggi per fugare dubbi, rispondere ai quesiti tecnici. Avere certezze positive, insomma.
Argomento-grotte e non solo, diventato di estrema attualità soprattutto dopo la nascita della neo associazione Agorà, con una presidente (Anna Porrini) ed un vice presidente (Paola Pregliasco), che hanno coagulato i timori, le preoccupazioni, gli interrogativi di decine di cittadini. E non sembra ci siano dubbi sulla determinazione a dare battaglia, a fare il “cane da guardia” per una causa nobile e di indiscusso spessore.
Lo stesso sindaco Dacquino parla di ‘legittime proteste’, poi aggiunge: ” Mi chiedo perché in 30 anni non si siano accorti delle molte costruzioni che sono state realizzate nell’area delle grotte. E mai siano stati attuati analoghi accertamenti a cui viene ora sottoposto l’intervento edilizio contestato. Non si tratta di sterili polemiche, puntare l’indice contro qualcuno, a me interessa guardare avanti nella concretezza. Però non può lasciare indifferenti essere additati nella lista nera di chi contribuirebbe a danni irreparabili alle caverne naturali, alla loro indiscutibile tutela.”
A Palazzo civico la ‘pratica grotte’ (intervento edilizio di 24 bilocali ) sanno benissimo che è sotto i riflettori non solo dell’opinione pubblica, della società civile più impegnata, ma il fascicolo ha allertato ormai tutti gli uffici competenti in materia. Non a caso le decisioni dovranno anche essere prese e condivise a Genova (Soprintendenza e Regione). Una garanzia in più?
Altri interrogativi. Quali i vantaggi trae la comunità dall’operazione Orsero? In piazza Marconi, fronte mare-ferrovia, gli Orsero sono proprietari di un vecchio edificio di 527 mc. che sarà demolito per essere destinato a spazio di pubblica utilità. Rappresenta uno dei volumi che si assomma a quello destinato alle case previste in zona grotte. Un altro obiettivo della giunta Dacquino è il recupero e la valorizzazione del cosiddetto Parco dell’Acquedotto. Oggi quasi in abbandono, poco usufruito e frequentato. Con gli opportuni accorgimenti dovrebbe essere trasformato in un punto di incontro e socialità. Attrarre persone. E ancora, c’è la necessità di mettere in sicurezza l’edificio scolastico. Adeguare alle esigenze gli impianti sportivi.
Il bilancio del Comune è poco meno di 5 milioni di euro. Il teatro sta dando buoni risultati (programmate 8 prime nazionali) e in questi giorni è stata fatta una proposta di sponsorizzazione ad una prestigiosa e solida azienda savonese (Noberasco). E’ stato inoltre, sempre sul fronte finanziario, ridiscussa la quota che Borgio pagava alla TPL (azienda savonese trasporti); risultava superiore a quanto Borgio doveva. Si è intervenuti nella ‘colonia Legnano’ (il Puc definirà il suo destino), intanto occorreva risolvere alcune urgenze. Tra tutte una prima bonifica e la presenza di un abusivo. La riqualificazione dell’edificio (8-9 mila mc) sarebbe un indiscusso vantaggio sul piano della ricettività, del tessuto economico-sociale. La trattativa vede coinvolta anche la prefettura.
Sulla scena pubblica e sulle pagine della cronaca locale, ha poi fatto irruzione la storia della nuova villa, in località Bellotto, in un’area destinata a parco pubblico, da parte della società Sertor (famiglia Vercelli di Loano dove ha pure acquistato e trasformato in alloggi l’ex hotel Miramare degli eredi Vaccarezza).
Per il ‘caso Bellotto” lo scontro ha visto la mobilitazione di un gruppo di proprietari di alloggi di via Iris che hanno annunciato ricorso al Tar contro la variante urbanistica. C’è da dire che il progetto deve passare al vaglio della Provincia. Per il Comune (maggioranza consiliare) si tratta di un problema di interpretazione complessiva. Siamo di fronte ad una ‘villetta’ di 537 mc, viene mantenuto e finalmente riqualificato il parco per 600 mq. Si tenga conto che il consigliere di minoranza e candidato sindaco Renzo Locatelli ha mosso una severa censura. In particolare, documenti alla mano, ha chiesto il rispetto di una convenzione stipulata nel 2005 con la stessa Sertor.
C’è tuttavia da porsi un quesito: come mai per 7-8 anni non ci si è resi conto che occorreva intervenire. Non solo per il parco, per l’allargamento di via dei Pasti ed un tratto di marciapiede in via Trento e Trieste. C’è un’ altra ‘pentola’ in ebollizione, con possibili sviluppi.
A Borgio si è messo in moto uno spirito innovatore di riqualificazione ambientale? Lo stesso, secondo una tesi, che ha animato un primo gesto di sensibilità, sulla base del volontariato, verso le condizioni in cui versava lo storico Torrione. Le cronache ricordano che durante la Rievocazione storica del 28 giugno “ogni anno viene issata la bandiera della Repubblica di Genova, alla quale il borgo fu soggetto per ben quattro secoli. Proprio alla Superba si deve la costruzione del Torrione, eretto nel 1564 con il contributo dell’intera cittadinanza. Il suo scopo era difendere Borgio da incursioni piratesche.
Si sono tirati su le maniche per le prime pulizie anche alcuni componenti dell’amministrazione civica. La Regione ha dato un contributo di 60 mila euro, 12 mila dalle casse comunali e prima della stagione estiva, il ‘gioiello’ abbandonato per 12 anni, sarà finalmente aperto alle visite dei cittadini.
L’agenda comunale indica pure la necessità di affrontare il collegamento della passeggiata a mare tra Borgio e Pietra. Proseguire l’opera di pulizia e recupero dei sentieri. Rafforzare il rapporto della Consulta delle associazioni attraverso un ‘tavolo di pianificazione’ delle iniziative. Dietro l’angolo l’allaccio al depuratore consortile entro il 2014 e la dismissione del vecchio impianto. E ancora, un progetto da 3 milioni di euro per l’acquedotto. Si potrebbe pure citare il problema della ‘dannata antenna di Verezzi’ (vittima di qualche errore), con l’incarico a tecnici per definire un ‘piano antenne’ comunale.
E’ di questi ultimi giorni la notizia che si sarebbe trovato un punto di incontro, tra le parti in causa (pubblico e privato), per l’ex hotel Lido, sul mare. Chiuso da anni. La proposta iniziale indicava due edifici distinti, la Soprintendenza non era d’accordo. La costruzione definitiva prevede che il 70 per cento dell’immobile sia destinato ad albergo tradizionale ed il 30 per cento adibito ad alloggi. Un ampliamento del 19 per cento permetterà di creare una galleria a copertura di un tratto del lungomare. A carico dei privati la riqualificazione del lungomare e del sottopasso che collega la spiaggia.
Al capolinea sarebbe giunto anche il progetto della vecchia colonia Gioiosa (famiglia Elide Boragno Pollo). Si parla di mantenere gli stessi volumi esistenti. La trasformazione in 30 appartamenti. Il Comune, in questo caso, viene ‘ricompensato’ con opere pubbliche definite ‘importanti’. Il rifacimento di 250 metri di via XXV Aprile, il recupero-riqualificazione della scarpata ferroviaria, un parco pubblico su via IV Novembre, più parcheggi pubblici. Anche in questo caso siamo di fronte alla rimodulazione di volumi esistenti. C’erano altre alternative di salvaguardia in attesa degli indirizzi che scaturiranno dall’adozione del Puc? Va da se che il nodo scaturisce da scelte socio-politiche.
A Borgio Verezzi la ‘sensibilità ambientale’ ha sempre avuto importanti punti di riferimento. Maggiore che in altre città gruviera della nostra costa, votate al benedire le seconde case (vuote). Si tenga poi conto del bottino degli oneri di urbanizzazione. E i proventi Ici, ora Imu. Il ‘dio denaro’ con la sua forza inarrestabile.
Il sindaco Dacquino e la sua amministrazione sostengono che fino ad oggi i metri cubi in più autorizzati (ridotti al minimo) tengano conto della ‘vocazione paesaggistica’ che non significa massimalismo paralizzante, ma tenere a bada il bene comune sempre invocato e, come documenta la storia urbanistica della nostra Riviera, assai meno praticato. Il fallimento clamoroso del turismo alberghiero (con poche eccezioni) conferma molte scelte autodistruttive compiute sul territorio ligure. A cui si potrebbero aggiungere i potenziali danni idrogeologici, in termini di costi collettivi. Anche lo sfruttamento irrazionale del sottosuolo (box) può causare sconvolgimenti.
Merita per ultimo una citazione positiva il questionario per il nuovo Puc diffuso dall’amministrazione comunale e consultabile-utilizzabile attraverso il sito internet. Tutti possono contribuire esprimendo le proprie idee sui valori e sui problemi della cittadina. Tra i quesiti, quali sono i 5 luoghi di Borgio Verezzi ritenuti più belli e significativi. Quali i 5 luoghi più degradati. La vivibilità del quartiere in cui si abita. Le 5 risorse più significative, quali spiaggia e costa, patrimonio paesaggistico collinare, le grotte, la qualità della vita, la presenza di attività turistiche.
L.Cor.
Il questionario occorreva farlo pervenire in Comune entro il 15 gennaio scorso. Dal 22 al 19 febbraio , ogni martedì, i cittadini avevano l’opportunità di incontrare i tecnici incaricati del redazione del Piano Urbanistico Comunale per ascoltare proposte e suggerimenti. Istruttivo il vademecum sull’argomento Puc (vedi….).
ECCO ALCUNE IMMAGINI DELL’AREA SOVRASTANTE LE GROTTE DOVE SONO IN CORSO CAROTAGGI.
LA PIANTINA DEL PROGETTO CON I 4 EDIFICI PEREVISTI NELL’AREA GROTTE