“Dobbiamo fare il possibile affinché, pur nel giusto e necessario sviluppo, non vengano snaturate le caratteristiche di questo angolo di Riviera, e perchè i nostri figli e nipoti non abbiano a rimproverarci di averli privati della ricchezza che ci hanno lasciato i nostri padri”.
Dicembre 1999. Il sindaco era Enrico Rembado, Domenico Losno, vice sindaco, assessore all’ambiente. Luciano Galletto (nella foto), medico ortopedico al Santa Corona, era consigliere comunale. Scrisse un articolo che riproduciamo per la sua attualità, nonostante siano trascorsi 14 anni. E’ una preziosa ed utile testimonianza-guida per i cittadini. Essere informati per conoscere, giudicare, farsi un’opinione, riflettere senza preconcetti o esasperazioni.
Galletto, pubblico amministratore per due legislature, con Rembado e con Vadora, faceva presente: “Il nostro paese, proprio per le ricchezze ambientali, storiche e paesaggistiche di cui dispone, non potrebbe sopportare una cosi significativa trasformazione urbanistica senza che questa sia meditata e studiata fino ai minimi dettagli…Il nostro Comune è stato tra i primi nella Regione a dotarsi di uno studio approfondito sul territorio e sul suo ambiente. …E’ stata una mappa dettagliata delle piante e delle culture….; è stata eseguita, per ciascun intervento, una completa indagine geologica. …Non possiamo accettare uno sviluppo incontrollato che distrugga il patrimonio che i nostri avi ci hanno lasciato….Vogliamo che il volto di Borgio Verezzi cambi senza distruggere il paese che amiamo….Dobbiamo fare il possibile affinchè, pur nel giusto e necessario sviluppo, non vengano snaturate le caratteristiche di questo angolo di Riviera….”.
A Borgio Verezzi, nel dicembre 2009, è nata la prima Consulta locale del turismo. La Consulta aveva individuato cinque impegni prioritari. Tra essi promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile ed armonico con l’equilibrio ambientale, credere nell’alleanza tra cultura, ambiente, turismo”.
E’ di questi giorni la notizia della neo associazione Agorà che ha come motto “Cultura, ambiente, paesaggio”. Presidente Anna Porrini, vice presidente Paola Pregliasco (moglie del dr. Galletto). Due donne molto impegnate, combattive, ma senza estremismi, preoccupate come decine di altri concittadini – le adesioni hanno già superato quota cento, tra essi il prof. Marenco, il dr. Rembado, il dr. Laschi – di salvare Borgio Verezzi da un’espansione urbanistica poco attenta a tutelare il bene comune, di cui tanto si parla.
Non c’entra la destra, la sinistra, l’ambientalismo, ma salvaguardare alcuni cardini fondamentali. Basti pensare al progetto di 24 alloggi in prossimità della grotte, un tesoro di inestimabile valore per l’intera comunità e l’economia turistica. Una villetta che si vuole realizzare addirittura in un parco pubblico. Alcune varianti, dietro l’angolo, mentre si sta avvicinando l’adozione del nuovo Puc, con un piano regolatore scaduto da parecchi anni.
Se si arriva persino a mettere a rischio le grotte, se si continua a barattare lo sviluppo a suon di ‘affari & mattoni’, cosa ne sarà del futuro di Borgio? La cittadina e certamente non tutti lo possono ricordare, a cominciare dalle ultime generazioni, fu già teatro di uno scontro durissimo tra chi voleva lasciar costruire oltre ogni limite, e chi si batteva perché non si ripetessero gli errori, l’autodistruzione del territorio che tanti danni ha arrecato alla nostra Riviera ed in parte al suo primo entroterra.
A Borgio, in maggioranza, i cittadini hanno dimostrato di aver preso coscienza di quanto sia importante salvaguardare il tessuto urbanistico, paesaggistico, armonico e meno deturpante possibile. Amici veri di uno sviluppo sostenibile. Capace di tenere a bada le sirene dell’affarismo che si annidano in Comune, in alcuni centri di potere più o meno occulto, si agitano dietro le quinte.
Si faccia tesoro di una Riviera che pur ricca di fascino e di angoli suggestivi, ha subito gravissimi ( e forse irrimediabili contraccolpi) a causa di una cementificazione suicida, distruttiva del turismo di qualità. Ci sarà pure una ragione se l’industria alberghiera è stata messa in ginocchio (più che dimezzati gli alberghi nell’intera provincia) e se abbiamo perso tanti turisti stranieri, dal Nord e centro europa soprattutto.
“L’associzione Agorà – ha dichiarato Paola Pregliasco – non si pone come antogonista all’amministrazione comunale, tuttavia vuole rappresentare un nuovo punto di riferimento per modificare alcune scelte peraltro non indicate dal programma elettorale, come un mutamento di rotta riguardo alla gestione del territorio, convinti che in questa fase difficile sia fondamentale l’azione e la partecipazione diretta dei cittadini al fine di proteggere il nostro paese e lasciarlo intatto anche alle future generazioni”.
Per il sindaco Renato Dacquino l’associazione “sembra si comporti come una stampella della minoranza, con parole forti e sbagliate che dimostrano la resistenza al cambiamento ed al miglioramento del nostro paese. Il Comune sta mettendo in pratica un’azione trasparente”.
Il sindaco avrà pure il sentore che tra alcuni suoi stretti collaboratori ci può essere qualche ‘badante’ con le mani in pasta con ‘affari edilizi’ ed interessi magari inconfessabili. Rifletta prima che sia davvero troppo tardi. La maggioranza dei cittadini gli aveva dato fiducia, non li tradisca.