Le Muragne, a ponente di Ceriale, sulla via Aurelia, tra gli anni ’50 e ’60, hanno rappresentato un significativo polmone di vitalità commerciale. Qui operava la famiglia del primo commerciante all’ingrosso di frutta e verdura della cittadina (i Costa). Poco lontano aveva aperto i battenti il primo negozio-supermercato-panetteria della cittadina (e non solo), ad opera della famiglia Consavella. Qui esercitava la trattoria (La Cameriera) punto di riferimento e di sosta. Oggi una nuova svolta, con una ristrutturazione edilizia. Una, due, tre. E agricoltura in costante ritirata.
Nello stabile dove il capostipite e compianto Attilio Consavella aveva inaugurato un supermercato famigliare – pare sia stato il primo nell’intero ponente savonese, il secondo fu il “Mio Mercato” di Loano dell’allora albergatore, ora defunto, Angelo Panizza, con uno strepitoso successo di vendita e clienti – , c’era pure un forno, panetteria gestito direttamente dai coniugi Consavella e collaboratori. Un successo. Tanto dinamismo e fiducia nel futuro.
Chi ricorda non può dimenticare la totale dedizione, quasi da pionieri, a ciò che rappresentava un piccolo supermercato – se paragonato ai tempi nostri – e la sua conduzione. Era soprattutto una novità, in un’area decentrata di Ceriale, ma sulla quale calamitavano tutti gli abitanti dell’immediato circondario. In grande maggioranza le famiglie di agricoltori del ponente cerialese, della frazione Peagna, fino alle prime case di Campochiesa (zona della parrocchia di San Giorgio).
Attilio Consavella che aveva esordito, sempre alle Muragne, in un piccolo stabile attiguo all’attività commerciale dei coniugi Costa e che ospitava pure una macelleria. L’incremento del lavoro, il successo, indusse Consavella a realizzare una nuova attigua, ampia costruzione, con l’apertura del supermercato-novità per l’intera zona. Tempi di sacrifici, di duro lavoro: dai campi, ai negozi, al commercio, ma era un’economia in piena espansione. Non si era ancora arrivati alla cementizzazione autodistruttrice, la corsa a fare tabula rasa delle aree agricole. Le sirene della speculazione e della disertificazione (seconde case vuote) non avevano preso diritto di cittadinanza. Per i giovani, per le famiglie c’erano prospettive di occupazione, di aziende con i bilanci in attivo. Non veniva incentivata e premiata la fuga dalla terra, primaria risorsa di una società civile.
La zona delle Muragne da una parte ha visto la presenza di importanti insediamenti commerciali (soprattutto due nuovi importanti supermercati), dall’altro si sono spente, hanno chiuso piccole aziende a conduzione famigliare. Basti pensare, ad esempio, a cosa hanno rappresentato per anni sia la famiglia Costa, i Ravera (calcestruzzi, tubi in cemento, dipendenti).
Le nuove generazioni, per una serie di concause, in parte per l’assenza di una seria programmazione a livello comunale, in parte per vicissitudini famigliari, hanno dismesso le attività, anche di fronte alla concorrenza dei ‘giganti’ commerciali. Dei due figli dello ‘storico’ Consavella, uno Tullio gestisce ad Albenga un apprezzato forno-panetteria in via Monsignor Cambiaso.
In un raggio di poche centinaio di metri in linea d’aria, all’incrocio con la strada Peagna-Campochiesa, era stato pure aperto un altro neogozio di alimentari della famiglia Calzamiglia (è stato sindaco di Zuccarello). Poi un’attigua latteria, ora aperta ancora come bar.
Ricordi di Ceriale, dei vecchi tempi si suole dire, in fretta dimenticati. Ricordi che i più anziani ripercorrono con nostalgia, con quel senso che ti porta a dire, forse si stava meglio quando si pensava di stare peggio. Il progresso, chi ha vissuto il passato post guerra, non è stato per alcuni settori della vita cerialese motivo di soddisfazioni, di serenità. Per alcune famiglie, allora benemerite ed importanti, non ha brillato la stella della fortuna. Le nuove generazioni hanno fatto passi indietro.
E oggi si assiste ad consolidamento di chi può permettersi acquisti di complessi e ristrutturazioni immobiliari. Così, dopo essere tramontata l’insegna Consavella (per un periodo si sono susseguite altre gestioni e perfino l’apertura disastrosa di un salone di auto nuove-usate) , ecco farsi avanti nuovi soggetti dell’imprenditoria edile della piana. Investitori di capitali nel cemento immobiliare, quasi sempre per offrire altre abitazioni in un mercato in gran parte saturo. Per le Muragne andrà meglio? Poco lontano, del resto, ha la sua dimora il sindaco, Ennio Fazio, un staccanovista di incarichi nella vita pubblica (Coldiretti, Camera di Commercio) e ne parlamentino locale. Da decenni sulla cresta dell’onda.
Pur sempre un agricoltore ‘chiamato’ dai potentati provinciali e premiato dagli elettori cerialesi.
Il complesso immobiliare dei Consavella risulta ora di proprietà della La Vigna Srl con sede legale ad Albenga, in via Fiume 18. Iscritta al registro delle imprese dal 25 luglio 2008. Con amministrazione pluripersonale collegiale. Nell’oggetto sociale l’attività edile e similari. Il capitale sociale versato è di 60 mila euro. Nell’elenco dei soci, titolari di quote, al 18 gennaio 2012 risultava: 24 mila euro a nome Il Casale Antico Srl, con sede ad Albenga in via Vittorio Veneto 16. Quote per 18 mila euro a 18, River Street Srl, di via Fiume 18 (sede de La Vigna). Quote per 18 mila euro a nome di Pier Luigi Deperi, classe 1949, domiciliato a Ranzo (IM) in Borgata Caneto 2.
L’elenco degli amministratori risulta cosi composto: Silvano Gagliolo, Albenga, classe 1963, presidente del consiglio di amministrazione e consigliere delegato. Altro consigliere delegato Nicolino Chessa, 1944, residente a Laigueglia. Terzo consigliere delegato Massimo Del Vecchio, Albenga, 1966, abitante in via Cellini. Ci sono state alcune modifiche all’atto costitutivo con atto del notaio Angelo Navone.
I lavori edili di ristrutturazione risultano affidato alla società Sufali Srl, con sede ad Albenga in via Isonzo. Società iscritta al registro delle imprese dal 27 ottobre 2008. Un capitale di 10 mila euro. Con quote nominali di 2 mila euro suddivise tra Sufali Arif, nato nel 1977, (cittadinanza albanese), con domicilio ad Albenga in via Venezia. Quota analoga di 2000 mila euro per Budani Gezim (nato nel 1968), albanese, domicilio ad Albenga in via De Gasperi. Terza quota proprietaria di 6 mila euro (nominali) a Sufali Ethem (nato nel 1969), cittadino albanese, domicilio ad Albenga in via Piave 95. Quest’ultimo ricopre anche la carica di amministratore unico a tempo indeterminato. L’ufficio amministrativo aperto nel novembre 2008 ha sede a Garlenda in via Villafranca. Nel 2011 risulta una media di 11 dipendenti, scesi a 10 nei primi mesi del 2012.
Un’altra iniziativa sul fronte edilizio, a fianco del Ldl, con confine su via Aurelia, la costruzione di un immobile, con parecchi box-garage interrati, su un terreno già di proprietà della famiglia Ravera. In questo caso la costruzione, pare per attività commerciali varie, è opera dell’imprenditore Gerosa di Albenga. Speriamo che sia un passo avanti nel recupero economico-sociale di Ceriale, zona ponente, dopo il disastro della T 1 dell’imprenditore inguno-cerialese, Andrea Nucera, che dopo i crack a catena delle aziende edili, continua a far vita di latinante (e ricercato in attesa di estradizione) nella dorata Dubai. Con una miriade di processi che lo attende. E un disastro lungo la fascia costiera di Ceriale. Chi ne pagherà le conseguenze? E chi pagherà per errori, omissioni, incapacità, negligenze, arroganza e perdurante assenza di autocritica? Chi doveva tutelare gli interessi della comunità cerialese dall’immane disastro? E non interessa la sorte degli indagati. Ceriale è stata mortificata, ma nessuno si assume la responsabilità politica e morale. Avanti scaricabarile!