Era il luglio 2007, L’Ulivo Liguria, rivista trimestrale del gruppo consiliare in Regione. Il n.2 conteneva due pagine interamente dedicata alla Sanità, a firma di Nino Miceli, oggi influente capogruppo del Pd. Il 3 agosto scorso l’esponente politico, già presidente della terza Commissione consiliare salute e sicurezza sociale, ex sindacalista Cgil, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX, sul tema, attualissimo, della ‘difesa degli ospedali’.
Allora, come oggi, assessore alla sanità del primo governo Burlando, era Claudio Montaldo. Facevano parte del gruppo L’Ulivo il presidente Claudio Guastavino, il vice Moreno Veschi, Ubaldo Benvenuti, Michele Boffa (savonese), Ezio Chiesa, Luigi Cola, Massimiliano Costa, Renzo Guccinelli (assessore), Minella Mosca, Rosario Monteleone, Giovanni Paladini (ora Idv).
Il tema ospedali e la loro sopravvivenza era già dibattuto cinque anni fa. Leggendo l’intervento di Miceli, scritto per il notiziario del gruppo L’Ulivo, si ricorda: “Nelle scorse settimane abbiamo assistito ad una vivace, e spesso strumentale, polemica politica sul futuro dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e dei servizi sanitari del nostro territorio.
Sono state affermate molte falsità prive di qualsiasi fondamento, sovrapponendo impropriamente il tema di una diversa organizzazione della sanità ligure a quello della chiusura dell’ospedale e del suo depotenziamento. Ciò ha destato viva apprensione e preoccupazione tra i cittadini e i dipendenti del S. Corona. ….Ritengo utile esporre il Piano di Riorganizzazione della rete ospedaliera ligure, per sgombrare il tavolo dalle strumentalizzazioni ed esporre con chiarezza le reali intenzioni dell’Amministrazione Regionale.”
Si apprende che il piano assegna al territorio della provincia di Savona 518 posti letto per acuti e 188 di riabilitazione.
Miceli scriveva che “Oggi la somma del S. Corona più Albenga è inferiore ai 500 posti letto per acuti, per non parlare della riabilitazione che cresce enormemente. Siamo l’unico territorio che aumenta la dotazione di posti letto nel quadro regionale. Il panorama delle strutture ospedaliere – proseguiva – vedrà nei prossimi 10 anni una profonda azione riformatrice.
In provincia di La Spezia si passerà dagli attuali tre a due ospedali.
A Genova è prevista la costruzione del nuovo ospedale nel ponente genovese che accorpa le attuali strutture ospedaliere di Arenzano, Voltri, Sestri, Busalla, Pontedecimo e Villa Scassi di Sanpierdarena.
In provincia di Imperia l’Asl ha presentato un progetto per la costruzione di un unico nuovo ospedale di 630 posti letto ad Arma di Taggia che andrà a sostituire le vetuste strutture di Bordighera, Sanremo e Taggia.
In provincia di Savona tra pochi mesi sarà attivato il nuovo ospedale di Albenga, sostitutivo dell’attuale S. Maria di Misericordia.
E’ in questo contesto che si pone il tema del rilancio del Santa Corona. Noi proponiamo che l’ospedale pietrese, cosi come Villa Scassi, non siano più aziende autonome, ma tornino all’interno delle Asl. Per ridurre il peso delle strutture burocratiche e dirigenziali, senza che nessun lavoratore perda il posto, risparmiando risorse, che potranno essere reinvestite in maggiori servizi a favore dei cittadini.”
E ancora, dalla penna di Miceli: “Sarà finalmente possibile gestire in maniera integrata due ospedali a pochi chilometri di distanza, Albenga e Pietra. Superando vecchie e dannose logiche campanilistiche…
Il S. Corona garantirà a vantaggio di tutto il macrobacino di utenza del ponente ligure, funzioni di alta complessità e di alta e altissima specialità per acuti, sia per l’emergenza, sia per l’attività elettiva. L’ospedale di Albenga dovrà assumere un forte ruolo di struttura ospedaliera per acuti ed il San Paolo di Savona garantirà le funzioni di base per il proprio bacino di utenza, attraverso la presenza di numerose e qualificate specialità e svolgendo ampia attività ambulatoriale integrata con la rete dei servizi territoriali. Finisce finalmente l’epoca della contrapposizione e della concorrenza e comincia quella dell’integrazione e della programmazione….
Il S. Corana sarà potenziato con il Trauma Center, ad altissima specializzazione dedicata ai pazienti politraumatizzati…Le diverse specialità presenti in ospedale, tutte confermate, compresa l’ostetricoginecologia, saranno incrementate con l’attivazione di Ematologia del prof. Gobbi che consentirà la cura dei giovani pazienti affetti da leucemia ed altre gravi patologie al S. Corona anziché al S. Martino come avviene oggi…..
Le due pagine originali si possono leggere con il link (vedi….).
Non resta che andarsi a leggere l’intervista a Miceli, apparsa su Il Secolo XIX-Savona, del 3 agosto, a firma di Emanuele Rossi, dal titolo “Montaldo deve spiegare ad Albenga cosa succederà. Non si può ignorare la manifestazione di protesta, ma basta demagogia” (vedi).
Il tema è essenzialmente legato alla sorte del nuovo ospedale, al declassamento del pronto soccorso, al destino riservato ai due poli ospedalieri: Pietra e Savona.
E soprattutto alle esigenze dei cittadini utenti che spesso leggono con stupore le scarne notizie sulle spese produttive, retribuzioni, consulenze, su chi è colpito dai tagli e chi riesce ad evitarli. Sulla razionalità del personale, l’utilizzo di cooperative esterne. Il rapporto personale-degenti-prestazioni-introiti. L’incidenza dei residenti e turisti.
Nino Miceli ha certamente ragione quando invita tutti a non strumentalizzare, manco a dirlo, per la solita corsa al voto, e per molti a ben retribuite poltrone nella stanza del potere o del servizio pubblico.
Spesso e volentieri sono sempre in scena personaggi assai ‘longevi’, in barba al rinnovamento, a largo ai giovani, a volti nuovi; a forze non compromesse con la vecchia numenclatura, sia a destra, a sinistra, al centro. Da rottamare, consiglierebbe il sindaco di Firenze.
Se poi c’è di mezzo la salute e gli ospedali!