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Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, al museo Sommariva. La prima mostra dell’insegnante del liceo Bruno e primo articolo dell’alunna neo diplomata


Non è un evento comune, anzi foriero di buoni auspici e di significati umani. Lei, Maria Fausta Pansera, bresciana, albenganese d’adozione, insegnante al ‘nobile’ liceo ‘Bruno’ che si cimenta nella prima mostra personale al museo Sommariva. L’altra, Ilaria Barzon, alle prese con gli esami di Maturità, il cruccio di non aver scritto la notizia in tempo reale della rassegna di pittura. Ilaria vive a Loano, gran passione per il giornalismo, il ‘mestiere più bello del mondo’ diventato quasi una chimera per centinaia di giovani che bussano alle redazione e trovano “tante persone frustate…”. Non bisogna scoraggiarsi, spesso la tenacia ‘vince’. Intanto Ilaria comincia col suo primo articolo su un blog di volontari dove c’è chi ha sperimentato, con fortuna, la gavetta.  Per Ilaria: Dimidium facti, qui coepit, habet: (Orazio). Ovvero il nostro “Chi ben comincia, è alla metà dell’opera”. L’augurio.

“COLORE”: un percorso luminoso e illuminante

di Ilaria Barzon

La professoressa Maria Fausta Pansera quando si era aggiudicata il “Premio Bastet per la Diffusione della Cultura del Gatto”.

Il caldo tanto atteso di una primavera ormai matura, che porta con sè i profumi di una Liguria materna, la brezza fresca di un mare scintillante, l’intenso odore del pescato, è complice, insieme ai colori che animano la terra, il giallo pungente dei limoni, di nostalgiche visioni estive, di chi abita questa riva e di chi osserva i suoi paesaggi per la prima volta. È in questo quadretto naturale che trova luogo la mostra pittorica di Maria Fausta Pansera, bresciana di nascita, sensibile ad una calda “contaminatio” albenganese, cittadina in cui vive ed esercita la professione di insegnante di lettere presso il liceo “G. Bruno”.

La sua esposizione, la prima personale, bisognosa delle sue premurose attenzioni, si trova anch’essa ad Albenga, visitabile dal 9 giugno al 9 luglio, presso il Museo Sommariva, testimone di una delle più antiche tradizioni del territorio: la produzione dell’olio. È in questo luogo che si intrecciano due storie: la prima, propria della comunità ingauna, l’antica lavorazione delle olive, abbraccia quella di un microcosmo privato, espresso nelle opere di Fausta Pansera, preziosi doni di gocce di vissuto.

Il titolo dell’evento, “COLORE”, prepara l’occhio e il cuore all’incontro con il vero protagonista della mostra: esso letteralmente esplode sulle tele in tutta la sua potenza e il suo dinamismo e racconta con straordinaria energia una natura “animata“, come è possibile notare in “Acqua”. Non è l’immagine a trovare la sua rappresentazione attraverso le pennellate dell’artista, piuttosto è il colore a plasmare l’oggetto rappresentato, come se quest’ultimo fosse un pretesto, un corpo attraverso cui prendere vita: l’opera, in questo modo, viene arricchita dal contrasto tra colore puro, corposo e parti dove esso viene graffiato via, tecnica che rivela il rapporto quasi corporale che lega l’autrice e la sua tela.

La divisione dello spazio lascia intuire regole di una speciale “geometria dell’interiorità”. In “Finestra sul cuore“, la linea nasce da un nucleo interno per andare in seguito a delimitare vari piani monocromatici, pensieri, sentimenti, in modo tale che dalla loro intersezione nasca una tonalità secondaria, una nuova sfumatura del cuore.

Scorrendo le tele attraverso gli ambienti più caratteristici del museo – sala del frantoio, delle giare e delle misure – ci accorgiamo che i nostri passi seguono un percorso dell’anima: ogni opera ci appare attraverso un doppio filtro, quello dell’autrice, che ci propone una sua particolare visione della realtà, e quello dell’osservatore, accompagnato dal colore, guidato e attratto dalle tonalità fredde o dal quelle calde e avvolgenti verso una migliore conoscenza di sè.

Non mancano i riferimenti ai grandi classici della letteratura, primo amore di una donna dal grande cuore: troviamo Tolstoj in “Guerra e pace”, Calvino con “Città invisibile”, elementi del mondo latino, cavaliere con elmo, lancia e scudo in “Enigma-potere“, e del mondo greco, come in “Antigone”.

L’evento organizzato da Maria Fausta Pansera non è una semplice esposizione, ma un dono per tutti i visitatori, un invito a vivere con gioia e a cogliere le sfumature di ogni attimo, perchè “i colori inondano gli occhi e illuminano la vita“. Parola d’artista!

Ilaria Barzon


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