Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

2°) La storia di Ceriale scritta da un sindaco
Il Risorgimento, Prima Guerra, i ‘terroni’ del Sud e del Nord. Il Fascismo: apre Pesce e La Società Agraria, l’auto del più ricco, le ville


Il primo Podestà di Ceriale: l’avvocato Santino Durante che riposa nel camposanto di Salea d’Albenga. La persona più ricca del paese con proprietà a Cuba , a Savona , frantoi , mulini , terreni e case, era “ù sciù tognin”  che abitava Villa Sasso e prima viaggiava con la carrozza. Il Cantiere Navale Giuseppe Patrone, poi i Baglietto di Varazze. La fabbrica per la conserva di pomodoro , già “Società Anonima Santarsiero e C”  della famiglia Calda, industriali lombardi, con un’alta ciminiera (oggi sede del Mercatò ex Famila). I carri con le ceste di pomodori arrivano fino ad Albenga. Il primo stabilimento balneare: ” I bagni Italia” sempre gestito da “ù Giuditta“. Il primo taxi di Ascoli Angelo, il secondo di Vittorio ” ù levatrice” marito della Giuseppina la levatrice del paese che ha fatto nascere la maggior parte dei bambini di quel periodo. E storia dell’emigrazione in Sud America, cerialesi che tornano ma col nome spagnolo: Quansitin , Quansittu. Una straordinaria ricostruzione, non ancora data alle stampe, quella del geometra Gianni Cerruti che di Ceriale è stato sindaco.

GLI ANNI DI NAPOLEONE :

Giovanni Cerruti, geometra, cerialese Doc, è stato sindaco di Ceriale, autore delle pagine di storia del suo paese con aspetti inediti

Nel settembre 1795 avviene la battaglia di Loano tra i francesi contro gli austriaci ed i piemontesi , vincono i francesi di Massena con grande sacrificio degli abitanti in quanto i francesi non avevano salmerie , gli inglesi avevano bloccato i porti, ed il sostentamento della truppa erano le razzie , nel 1797 si alza l’albero della libertà in piazza e Ceriale e Borghetto diventano con la Repubblica liberi comuni , per il paese la vita non cambia molto si vive sempre di agricoltura di scambi con i pastori della transumanza , ora la dieta cambia oltre al “cundigiun”, patate con i cavoli , con le “radici amare“, con le “articiocche“, con il polpo , il minestrone . Mancano le strade sembra che i francesi per passare da Laigueglia abbiano demolito parti di case rialzando gli archi sulla strada principale per far passare i cannoni , alcuni Cerialesi si arruolano con la coscrizione obbligatoria , altri si imbarcano , i francesi portano la loro burocrazia con il primo catasto e le tasse , vengono confiscati i beni ecclesiastici , si forma la borghesia con grandi proprietari terrieri , sempre rapportati al territorio limitato di Ceriale, si cominciano a costruire case migliori , e dopo il 1815 si passa al regno sabaudo .

Si costruiscono ad Albenga ospedali e società di mutuo soccorso , epidemie di tifo e di peste , nel 1854 dopo una grave epidemia in paese si costruisce San Rocco come patrono . Le famiglie più importanti armano i “barchi” , nel 1850 c’erano quattro bastimenti che facevano il piccolo cabotaggio con le isole e la Spagna, che poi sono i leudi del levante . Le strade erano quasi impraticabili , quando ritornano in paese si suonano le campane ed i cittadini alano in piazza i bastimenti , pagati dagli armatori , ” ù sciù tùgnin” Sasso che aveva la carrozza , ci sono racconti sui tempi , mesi e mesi , per avere degli oggetti , chitarre da comprare in Spagna e storie sui venti contrari che obbligano il capitano a fermarsi giorni dietro l’isola.

L’attuale chiesa aveva il cimitero nella piazzetta verso il mare e si tumulavano le persone importanti dentro la chiesa , la porta principale era verso il mare ed il campanile posto nell’angolo a monte sulla strada, che era larga circa due metri continuava stretta fino alla piazza, con un primo allargamento , demolendo una facciata della casa “dù grisgiù”, in questi anni a seguito dell’editto francese , avviene lo spostamento del cimitero nel vecchio fortino sopra il rio Marixe , con accesso da via Borgo e porta d’entrata verso Albenga con un pregevole portale scomparso , eseguendo dei lavori , nel vecchio cimitero , si sono trovate tombe , senza cassa , con volte di mattoni . Nel 1865 si apre la prima rivendita di tabacchi e chinino , per combattere la malaria.

Non ci sono gabinetti nelle case , si usa il pitale che si svuota nel caruggio , si va in campagna o alla spiaggia , per l’acqua c’è “u troggiu” in piazza per abbeverare gli animali ed una pompa per le persone , nelle campagne i pozzi hanno la “noia” fatta girare dall’asino o dal mulo .

IL RISORGIMENTO

Nel 1861, l’unità di parte dell’Italia , porta la Liguria ,sotto il Regno Sabaudo , per Ceriale non cambia molto la vita del paese , la madre di Garibaldi è di Loano che sicuramente è passato da Ceriale andando da Nizza a Genova , l’economia è sempre agricola le strade sono dissestate , il commercio per via mare ma non ho notizie di Cerialesi che hanno partecipato alle guerre d’indipendenza con Napoleone III , il paese è molto povero , si vive in campagna partendo al mattino e ritornando la sera .

La vita del paese non cambia molto , ci si scalda con il braciere sotto il tavolo , “ù preve” nel letto , in cucina c’è una grande cappa con un ferro per sostenere la pentola ed il fuoco a legna , le cucine sono nere di fuliggine e di mosche , ci sono sempre i parassiti e i vasi da notte , forse nelle case più ricche si passa al riscaldamento centrale e si comincia ad eseguire dei locali con un sedile provvisto di buco che tramite un tubo finiva in un pozzo nero , che veniva svuotato periodicamente e distribuito nelle campagne .

Esiste un acquedotto , costruito prima del 1500 e di proprietà della principale famiglia del paese “ù sciù tognin“, che parte dal Cuore , la sorgente del paese e oltre ad irrigare i campi muove le ruote di un mulino con frantoio in zona Rivoire , un frantoio in via Romana ora via Pontetto, sopra il quale c’è un lavatoio pubblico , ed un altro frantoio alla porta di ponente del paese , seguendo nell’ultimo tratto il rio Fontana , dove alla foce le donne lavano i panni e li stendono ad asciugare sulla spiaggia. Cominciano i primi giornali che tagliati a quadrati e piantati in un ferro nei primi gabinetti ora chiamati superfettazioni , ossia cessi , ma non fa fino , servivano al solito scopo , ci si cominciava a lavarsi nelle vasche di zinco o in grossi recipienti con l’acqua scaldata sulle stufe a legna , cominciano i primi bagni in mare da parte della buona borghesia genovese con i primi turisti inglesi che venivano in Liguria principalmente a Bordighera .Non ci sono ancora acquedotti e fognature , per le classi povere non cambia molto dal periodo precedente.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE :

Nel 1861 inizia la costruzione della ferrovia che a Ceriale arriva nel 1870 , con i ponti in legno , viene eseguito un molo e il terreno di scavo della collina sopra la stazione forma uno spiazzo nella spiaggia di Cà Danzo , dalla zona del comune fino a S. Rocco viene costruita su archi di mattoni , lasciando i terreni sottostanti contigui anche verso monte. Nel 1895 transita nel centro di Ceriale la prima automobile .

Si realizza la definitiva bonifica della palude di Pineo , vengono demoliti i “barchi” e si utilizzano gli alberi per i travi portanti dei tetti di due case, poi ritrovati durante lavori di ristrutturazione, il treno diventa un evento epocale e trasforma completamente la vita del territorio collegandolo con il resto del paese, favorisce il commercio dei prodotti agricoli , a fine 800 dai paesi di Varazze, Arenzano, Cogoleto per il mutare dell’economia prima basata sulla costruzione di nave a vela e dalle valli del Polcevera e Bisagno , zone di orticultura della città poi zone industriali , infatti i negozianti di prodotti agricoli di Genova si chiamano “bisagnin“, arrivano nella piana di Albenga molte famiglie che bonificano i terreni argillosi delle primi pendici verso Peagna con la sabbia del mare sempre tramite Decauville e con i “tombarelli“, carri che portavano un metro cubo ribaltabili , la sabbia si mischia con l’argilla facendo uno scasso con “ù magaiù” , il carro comune per i contadini è quello a ruote alte che si costruiva vicino a S. Rocco , il carro per trasportare legni, alberi e la verdura per lunghi tratti era ” ù tamagnùn” a quattro ruote , per coltivare i prodotti orticoli da spedire per ferrovia , si fanno “corbe”, “seste” di diversi tipi , per i pomodori , per i carciofi, grandi e piccole , si produce vino specialmente quello di Pineo, l’uva si schiaccia coi piedi ” in ti gaossi” poi si getta ” in te butte”, si fà il nostralino , “a vinetta” e “u passiù”.

L’acquedotto fatto ad archi continua a portare acqua ai “gumbi” dove la grande ruota fa girare la macina di pietra , la pasta di olive viene messa negli ” sportin” che posti nel torchio con una lunga pertica si comprimono facendo fuoriuscire l’olio che si separa dall’acqua per affioramento , il problema era che spesso le olive venivano ammucchiate in attesa di essere frante e l’olio prendeva acidità, per passare la ferrovia viene costruito un sifone che portava l’acqua all’ultimo frantoio.

Da Varazze arrivano non solo contadini ma anche maestri d’ascia , e fondano cantieri navali , a Loano il cantiere Cerruti, dove ora c’è il residence Perelli e il cantiere Amico ora Kursaal , a Ceriale nel 1922 il cantiere Patrone Giuseppe che comincia a fare gozzi , barche da lavoro ed in seguito barche per il turismo nautico , prima della guerra i Baglietto di Varazze comprano il terreno , adibito a campo di calcio , dove ora sorge la Colonia Veronese per fare un cantiere nautico, scelgono la ditta fanno il contratto per eseguire il fabbricato ma scoppia la guerra ed il progetto va a monte.

Nel 1914 vicino al rio Torsero sulla via Aurelia viene costruita dalla famiglia Calda , industriali lombardi, su un terreno acquistato per 70.000,00 lire una fabbrica per la conserva di pomodoro , già “Società Anonima Santarsiero e C” con un’alta ciminiera, i carri con le ceste di pomodori arrivano fino ad Albenga e molti Cerialesi vi lavorano, poi dopo le conserve di pomodori fanno anche confetture .

Sempre nel 1914 dalla costiera Amalfitana Maiori, Minori e principalmente da Cetara arrivano i pescatori di pesce azzurro con gozzi da nove metri a sei remi e gozzi più piccoli per stendere la rete , con le lampare a carburo , le acciughe e le sardine era il pasto quotidiano , si cuocevano sul fuoco senza togliere le interiora che togliendo la testa venivano via , rendendo il pesce più morbido , a Borghetto c’era ” a sàlea” dove le donne di Ceriale andavano a lavorare , si mettevano i pesci su dei grandi telai con della rete a seccare al sole per poi vendere il prodotto , naturalmente le donne sapevano leggermente di pesce, i cetaresi con le biciclette con delle ceste , andavano per la campagna a vendere il pescato , le donne con il carretto lo vendevano in paese , altro tipo di pesca era” a risòa” tirata da terra , e i tremagli , con cui si prendevano altri tipi di pesci , prima venivano per fare la stagione poi si sono stabiliti definitivamente a Ceriale , dalla Sicilia arrivano altri pescatori , in numero minore , con barche più marine spinte dalla vela e dai remi e vanno a pescare in altura con i palamìti , pescano naselli , pesci vacca , pescecani , boniti ecc.

Il paese si ingrandisce con la borgata nuova fuori dalle porte ,che vengono tolte, si costruiscono case nei terreni verso Albenga , si cominciano a montare ” é stuffe ” con “é vedrine” si compra “ù spassin ” da Genova , con il treno arrivano vagoni di scarti di lana e di spazzatura che con i carri passando nel “caruggiu” vanno nei campi per le coltivazioni degli asparagi e di altri ortaggi che richiedono calore , la gente del paese si lamenta per la puzza , allora fanno la strada in terra battuta sulla spiaggia che fino allora lambiva le case sul mare e le mareggiate arrivavano fino alla chiesa , in una fotografia si vede un muro vicino al selciato della piazza con un “troggiu” per gli animali , per fermare il mare , poi tolto , ma nel caruggio sono rimaste le “baie” tavole infilate in guide per non fare entrare l’acqua .

In piazza , vicino al Bastione c’è Gambalestau ferà di cavalli” in una casupola bassa e nera dal fumo , la casa di Pisano all’angolo con il caruggio un sedile dove i vecchi si sedevano al sole chiamato “porta pigoggiu” perché si fregavano la schiena sul muro per eliminare gli ospiti , lasciando un segno di sporcizia sul muro . Le vecchie case si allungano sulla spiaggia e cambiano il confine del paese , la spiaggia si accorcia ma le mareggiate allagano spesso il caruggio. Le case importanti hanno il water inventato dagli inglesi già nel 700 e perfezionato in seguito da inglesi e francesi , gli altri il solito cesso esterno con il pozzo nero , ci si lava di più , cominciano gli acquedotti dal “Cuore” a portare l’acqua in paese , arrivano le prime automobili.

L’ottocento è il secolo dell’illuminismo, finisce il medioevo nel lavoro e comincia l’era delle macchine , che libererà l’uomo dalla schiavitù della fatica , le invenzioni in tutte le discipline si susseguono in maniera eclatante , la luce elettrica , le automobili , i motori elettrici ed a scoppio , il volo ecc. ecc. , l’ingegnere idraulico Borelli, di Pieve di Teco , direttore dei lavori con tremila operai del traforo del Frejus, senatore del regno , filantropo e benefattore , compera nel 1870 i terreni dove costruisce a confine con Ceriale la villa al mare , un castello splendido con un parco di 40 ettari , un’opera idraulica unica con due dighe e canali per la distribuzione dell’acqua, piante di ogni tipo con la creazione di un sito unico e meraviglioso , abbandonato da 50 anni. Ai primi del 900 arrivano le prime macellerie piemontesi, prima si mangiava il maiale solo in inverno , la capra durante la vendemmia , conigli e galline alle feste e qualche domenica , si comprava un pezzo di carne per fare il brodo e il macellaio chiedeva “ù ghé in maotu in cà”, si faceva a “zeaia” la gelatina con la carne in un piatto , la vendevano anche i macellai . Nel 1906 viene costruito il primo molo da San Sebastiano e nel 1912 comincia la costruzione delle “stufe” in legno di pich-pine.

Scoppia la guerra 1915-1918 , la valle Ibà ha un grande bosco di querce , per fornire di legna da ardere le cucine da campo si costruisce una strada fino alla casa di Trinchella e si taglia il bosco che viene venduto insieme al terreno per non pagare “il fugatico” , i Liguri vanno a fare gli alpini , i ragazzi del 99, con un corso veloce per chi studia, diventa ufficiale e li mandano in prima linea , negli arditi , pochi ritornano , Ceriale ha tre medaglie d’argento date ai combattenti del paese, scoppia la spagnola , la più grande epidemia della storia , muoiono milioni di soldati e civili , un massacro immane , ma la storia non si ferma e la guerra è un grande crogiuolo di progresso a parte coloro che sono morti .

In piazza viene costruito il monumento ai caduti in pietra del Finale con una grande aquila ad ali spiegate , mitragliatrice e mortaio , con sei palme , il primo cinema era in un magazzeno vicino al cantiere Patrone , con “ù Giuditta” come operatore ed un suonatore di piano , dato che erano film muti , in piazza sulla spiaggia viene costruito un edificio , nascondendo completamente la vista del mare , adibito a cinema e a stabilimento balneare ” I bagni Italia” sempre gestito da “ù Giuditta” , a Cà Danzo un altro stabilimento balneario La Nerea costruita nel 1910 , in legno , che in seguito sarà distrutta da un incendio nel 1935 . Nel 1918 apre la camiceria di Maineri Carlotta in piazza.

Le principali occupazioni dei Cerialesi sono l’agricoltura con le attività connesse, il produttore di ceste ” ù sestà” che con i tronchi piccoli di castagno , messi in acqua produce i svariati contenitori, i costruttore di serre , con tutta la mano d’opera per smontare pitturare e rimontare le vetrine , i trasporti con carri e poi con i primi camion che per arrivare a Savona devono attraversare innumerevoli passaggi a livello , ad Albisola i camion carichi scaricavano una parte di ceste per passare sotto un ponte della ferrovia troppo basso per poi ricaricarle dopo il ponte , a Capo Noli dovevano fare attenzione per non farsi rubare la merce , “ù buttà” che faceva le botti per il vino e per altri prodotti , con i maggiori guadagni si migliorano le case ma la pulizia non cambia molto , specie a Peagna dove la vita è più rustica.

Cominciano ad arrivare i primi turisti , cacciatori genovesi che cacciano nella palude a Pineo , con “ramee” e richiami vivi e finti , oppure al passaggio sopra il capo S. Spirito con appostamenti notturni per sparare alle prime luci dell’alba , ai “culassi” i colombi selvatici , si aprono le prime pensioni e ristoranti in piazza bar e pensione Moreno , ” a pettenetta” della famiglia Ferrari , il bar Piacentini verso la stazione , la “ cameriera “ dopo la “fabbrica” . Vengono costruite ville nelle vicinanze del paese , villa Ascoli sulla via Romana , villa Moreno, in Pomaire , del famoso scultore Giacomo Moreno , figlio di contadini , le cui doti furono scoperte da un cacciatore di Garessio che lo aiutò negli studi fino che, giovane scultore , riceve l’incarico di scolpire le statue dei medici famosi dell’antichità all’ospedale di Buona Aires , in Argentina , scolpisce statue a Genova nel cimitero di Staglieno , la tomba davanti l’entrata del cimitero è una sua opera e ne accoglie le spoglie insieme a quelle dei genitori , anche il busto nell’asilo della Parodi , muore nel 1910 e lascia la sua casa come ospizio per i vecchi di Ceriale .

Vicino alla stazione prima della villa dei Sasso viene costruita una grande casa abitata dal comandante Ascoli , con un figlio cieco , sul primo pianerottolo , un ripostiglio con dentro una pompa a mano a servizio degli appartamenti. La grande villa di Sasso “ù sciù Tugnin ” davanti al mare , vicino alla vecchia posta , con la carrozza , un altro Sasso direttore delle Ferrovie , non parente del primo , costruisce una villa prima del passaggio livello con una galleria che attraversa la ferrovia e l’Aurelia per accedere ai terreni di proprietà , espropriati , un’altra casa importante il palazzo “dù finùn” in borgata nuova con annesso frantoio funzionante a corrente elettrica , altra casa importante “ù vapùre ” di Guastavinoù mattu” , sulla via Aurelia dove Chiappori faceva le serre.

La signora Parodi Caterina lascia una somma per costruire un’asilo per i bambini di Ceriale , l’immobile viene costruito vicino all’oratorio con a piano terreno l’asilo con giardino retrostante , al primo piano il comune , al secondo piano le scuole elementari , inoltre un terreno alle Ville è lasciato all’asilo , lo scultore Moreno esegue il busto della Parodi. Nel 1920 la prima pompa per la benzina davanti alla Pensione Moreno , Ceriale era ancora provincia di Genova.

IL PERIODO DEL FASCISMO –

Nel 1925 Mussolini prende il potere in Italia ed inizia il ventennio che fino allo scoppio della guerra trasforma l’Italia da paese prettamente rurale in un paese con industrie e grandi lavori pubblici , la trasformazione maggiore è nello statuto dei lavoratori con la nascita delle assicurazioni sociali e aiuti alle famiglie , e con le leggi del codice Rocco.

Continuano a Ceriale le immigrazioni , questa volta sono i terroni del Nord , i veneti che da Casale di Scodozia , un paese vicino a Montagnana e da altri paesi vicini vengono a costruire nel 1925 il secondo binario , eseguito su un terrapieno, in piazza si istalla una Decauville ferrovia a scartamento ridotto, per portare la ghiaia dalla spiaggia come riempimento, chiudendo gli archi , si costruiscono i caselli , lo scalo merci , la via Aurelia dal caruggio medioevale viene spostata vicino alla ferrovia , si sbanca ancora la collina sopra la stazione , allungando il molo e facendo uno spiazzo su cui viene spostato il campo sportivo che prima era davanti alla Schivatoia , naturalmente anche loro si fermano a Ceriale , aprono osterie , fanno i muratori , i contadini , basta fuggire da un territorio povero dove due terzi del paese ha preso la via dell’emigrazione , chi in Africa , chi nelle paludi Pontine , chi in America in quanto le terre sono di grandi proprietari veneziani e fare il mezzadro era un lavoro da fame , polenta con l’aringa in mezzo , tanti figli per aiutare nel lavoro e tanta povertà. Nel 1925 Pesce apre la pasticceria in piazza e nel 1926 viene fondata la Società Agraria Cerialese.

Si mangiavano i conigli , le galline , i porcellini d’india , le oche , i colombi che si allevavano , qualche mucca per fare il latte a. Il pesce non si mangiava sovente acciughe , sardine , baccalà e stoccafisso , pastasciutta e patate con verdura varia , minestroni a mezzogiorno e minestrina alla sera , pane con pomodori , olio e sale , pane bagnato con lo zucchero , le cucine con il ronfò e gli stralci di vite per fare il caffè , le prime cucine economiche con la vaschetta per l’acqua calda , le ghiacciaie , ma spesso una specie di gabbia con la rete per le derrate , il burro nel pozzo al fresco con ” a succa pateca ” , il gabinetto sempre con il buco e la carta di giornale , l’acqua nel secchio con il mestolo , il vaso , una stufetta a legna , il braciere , in camera un freddo feroce , con il mattone o la bottiglia calda , le mosche con la carta moschicida , il gatto per prendere i topi ed il cane alla catena per fare la guardia.

Viene ristrutturato il cinema “ Bagni Italia” davanti alla piazza Umberto I in stile del ventennio con la torretta , viene venduta la villa di Giacomo Moreno , forse perché come ospizio non rendeva, e sorge la colonia Elioteti per i bambini del Nord , con la spiaggia vicino al rio S. Rocco , si costruisce la casa del Fascio con sotto la società agraria, il medico della regina è un Cerialese dott. Vittorio Ascoli quando viene a Ceriale cura i poveri gratis , personaggi importanti sono comandanti di porti , funzionari delle ferrovie e funzionari dello stato. Nel 1926 arrivano i cestai toscani vista la richiesta del commercio agricolo.

Vicino al rio Torsero sulla via Aurelia la fabbrica per la conserva di pomodoro e marmellate , con un’alta ciminiera, i carri con le ceste di pomodori arrivano fino ad Albenga e molti Cerialesi vi lavorano .

Si costruisce una casa per un’ acquedotto agricolo sul S. Rocco vicino alla via Romana con pozzi molto profondi , alcune case in paese sono in stile Liberty o del ventennio , il cantiere Patrone diventa più grande facendo barche importanti . Si l’acqua della sorgente del Cuore , nella zona delle Ville si costruiscono due vasche per servire l’acquedotto del paese , un ponte sul rio Fontana per uscire dal paese.

Santino Durante, primo Podesta di Ceriale, avvocato, quando era consigliere comunale del Pli ad Alassio, anni ’70

Si piantano i pini nella pineta e si inizia la passeggiata, nel 1927 un fulmine colpisce il campanile demolendolo in parte , viene deciso di spostarlo in fondo alla piazzetta allargando la strada , in seguito il podestà avv. Santino Durante demolisce la facciata della casa “dù grisciù” portandola all’attuale larghezza, nella casa c’erano vasche per l’olio rivestite in ardesia , comuni ad altri paesi che producevano olio, il castello Borelli è affittato alla famiglia Ricordi quello degli spartiti musicali, nelle costruzioni viene adoperata molta pietra del Finale della Ditta Simonetti .

La vita dei Cerialesi sotto il fascismo non cambia molto , chi vuole lavorare per lo stato o per il parastato deve iscriversi al fascio , ci sono le adunate al sabato con fez e moschetto per i balilla e le giovani italiane , il premilitare con ginnastica , i bambini vanno in colonia in montagna , si gioca a calcio e lo sport fa parte della propaganda del regime, a San Rocco le regate con i grandi gozzi a sei remi dei cetaresi e con i gozzi a quattro remi, si buttano delle oche in mare con le ali tagliate e a nuoto si devono prendere , l’albero della cuccagna, la festa a Capriolo con canti e merende , i primi baci alle bambine , i balli nella Nerea e dai combattenti , le gite in moto Guzzi , Ariel , BSA , Gilera , la caccia , la pesca , venivano i genovesi a caccia sul capo per il passaggio dei colombi ed altri uccelli e vicino a Ravera dei tubi dalla Cameriera , pensione osteria, per cacciare nella palude di Pineo con ” e ramee” e gli uccelli da richiamo nelle gabbie , nei fossi c’erano le tartarughe ” bisciasgroscia” alcuni ragazzi lavoravano per tenere le gabbie , i cani e preparare le postazioni .

Si lavora e l’Italia acquista importanza a livello internazionale , le vittorie sportive nel calcio , nella boxe ed in altri sport , le colonie in Africa , gli emigranti nelle Americhe , i Cerialesi vanno in Argentina ed in altri stati Sud Americani , pochi negli States , molti ritornano con nomi spagnoli , tipo Quansitin , Quansittu , a Pietra Ligure un grande Ospedale Lombardo il S. Corona ed a Finale una Fabbrica di aerei la Piaggio offre lavoro , in comune erano in quattro più qualche operaio ed un spazzino , l’agricoltura è sempre la maggiore attività degli abitanti di Ceriale , in edilizia ci sono tre ditte edili “pepito”, “ ù rissù”, “ ù steva” . l’ingegnere “Mascinetto” consiglia il Sasso il figlio du “sciù tognin “ “ ù sciù nino”. Il cantiere Baglietto compra il terreno dell’attuale Colonia Veronese per farci una succursale del cantiere navale di Varazze , poi scoppia la guerra e tutto finisce.

Al sabato ci si lava dentro una vasca di zinco e vestiti di bianco si và a ballare ad Alassio in bicicletta , le fiere , quella di S. Michele e quella del 2 Luglio ad Albenga che ricorda il miracolo che fece scappare i Turchi , quella di S. Rocco a Ceriale sono momenti importanti di divertimento, spesso si finisce con una bella rissa , si comprano i testi delle canzoni con musica e parole , il cinema con la settimana Icom , i balli d’estate Natalino Otto , il tranvai a cavalli , il militare 24 mesi in marina e 20 mesi gli altri .

La prima automobile è stata comprata da “ù sciù tognin” , una SCAT , la persona più ricca del paese con proprietà a Cuba , a Savona , frantoi , mulini , terreni e case. Nel 1926 il primo taxi di Ascoli Angelo poi uno di Vittorioù levatrice” marito della Giuseppina la levatrice del paese che ha fatto nascere la maggior parte dei bambini di quel periodo, un altro taxi ,in periodi diversi , era di Quacquarini fratello del marito della mitica “pettenetta” che aveva la trattoria Ferrari in piazza , il sopranome deriva da uno strumento tipo pettine che serviva a lavorare la canepa che il padre del Quacquarini aveva portato dall’America , da “ù coccù “ pensione e bar , il bar Piacentini . Ascoli Michele apre una banca vicino alla chiesa. Nella Braia “ Nino Amej “ aveva istallato una fabbrica di ghiaccio .

A sciare a Bardineto con scarponcini , calzettoni con risvolti , calze di lana e pantaloni alla zuava , camicia bianca con cravatta o farfallina , giacca , berretta . A vedere le foto , le facce allegre , semplici e spontanee , le adunate , la patria le nuove mode , le macchine e un futuro di grandi illusioni , le amicizie sincere senza molti soldi in tasca ma tanta voglia di fare e di lavorare , chissà.

Dal lato dei rapporti l’uomo era il capo famiglia e non si discuteva , i figli erano cercati e voluti ma a Ceriale le famiglie numerose erano poche , numerose erano quelle venete e meridionali , i signori avevano il riscaldamento a carbone e la domestica , le auto , vestivano con eleganza , gli altri lavoravano sodo ma cominciava il consumismo , le prime radio , gli apparecchi fotografici , le gite sociali , le case avevano mobili dignitosi , il mangiare era più curato e la pubblicità allargava il mercato , si spediva la verdura nelle grandi città e c’era un certo benessere , c’era entusiasmo e l’Italia era una nazione rispettata e ammirata , avevamo una flotta da guerra imponente , anche se la Marina era filo inglese , per tradizione e cultura , il Rex aveva vinto il Nastro Azzurro , Balbo aveva trasvolato l’Atlantico , Carnera era un campione e la nazionale aveva vinto il mondiale. Molti italiani erano andati in Africa avevamo portato la civiltà , purtroppo anche con i gas , vengono costruite città ed grandi opere , aziende agricole .

Giovanni Cerruti

(segue terza puntata)

 

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto