L’ing. dr. Roberto Borri ha tracciato una mappa del servizio ferroviario tra Piemonte, Genova ed il Ponente Ligure. Si va dall’infame spezzatino sulle linee che collegano Torino a Ventimiglia (treni sovraffollati, anche in 200 a viaggiare in piedi), alla vergognosa limitazione a San Giuseppe di Cairo. Poi Alessandria – Genova rilegata a mero ruolo locale. E ancora: Torino – Savona carente di treni veloci. La beffa del rincaro dei biglietti. Si dirà costano meno rispetto a Germania e Francia, ma in quei paesi i treni svolgono un servizio degno di questo nome, non solo nelle tratte più affollate. Clamoroso il caso Ceva -Ormea dove si è sospeso il treno, ma è stato potenziato, con 23 corse, il servizio di autobus. Mentre Borghetto S.Spirito, con il suo hinterland, si è vista sopprimere fermate che sono invece rimaste a Borgio Verezzi e Laigueglia.
PROGETTO DEL SERVIZIO FERROVIARIO DEL 29 SETTEMBRE 2016
A parte le chiacchiere vane presenti in alcune pagine del progetto, si possono fare alcune considerazioni.
· Il servizio RV Torino – Genova altro non è che la riedizione dei Diretti del passato, auspicabile che i Rapidi abbiano fermata solo ad Asti ed Alessandria, ma non a Novi Ligure, stazione da Espressi e non oltre.
· Da Torino a Cuneo il servizio veloce non dovrebbe fermare a Centallo.
· Il servizio RV Torino – Savona altro non è che la riedizione dei Diretti del passato, con l’esclusione di Villastellone e Racconigi: mancano treni più veloci, con meno fermate.
· Infame spezzatino sulle linee che collegano Torino con Ventimiglia (colpevole mancanza di treni che la coprano interamente, diretti a Nice Ville o dedicati allo sci con capolinea Limone) e Savona (vergognosa limitazione a San Giuseppe di Cairo); pari considerazione meritano le navette Asti – Alessandria, Alessandria – Arquata Scrivia od Alessandria – Voghera, con rottura di carico e di qualcos’altro che non è il caso di menzionare qui: il servizio dovrebbe essere completo Genova – Asti via Novi Ligure o via Ovada – Acqui Terme o via Ovada – Alessandria, alternato, se si desidera il cadenzamento e, parimenti, da Alessandria, si dovrebbe arrivare quanto meno a Piacenza.
· Disdicevole aver relegato la Alessandria – Savona a mero ruolo locale, essendo una diagonale che permette di collegare la pianura Padana con il Ponente Ligure evitando il nodo di Genova; parimenti stigmatizzabile la mancanza di servizio a Cantalupo e Gamalero. Sulla linea servirebbero dei Diretti con fermate solo a Cantalupo, Acqui Terme, Bistagno, Spigno Monferrato, Cairo Montenotte e San Giuseppe di Cairo, nonché Espressi aventi la sola fermata di Acqui Terme, auspicabilmente provenienti e diretti da località più lontane.
· Da Asti ad Acqui Terme servizio vergognosamente solo feriale, peraltro senza prosecuzione alcuna verso Genova (cfr. sopra), località che dovrebbe essere servita stabilmente anche da treni più veloci con fermate solamente a Nizza Monferrato, Acqui Terme ed Ovada.
· La divisione in lotti è quanto mai balzana: il servizio deve essere quanto mai integrato, anche con altre modalità di trasporto; almeno in campo ferroviario, l’eterotachia deve fare riferimento ad un unicum, anziché considerare velocità diverse come sistemi diversi e lo stesso dicasi per la lunga percorrenza, la quale è un sottoinsieme del servizio ferroviario, non già un servizio ferroviario a sé stante.
· Le linee sospese, nello schema geografico non sono rappresentate nemmeno con tratteggiata.
· Il servizio metropolitano non tocca la stazione di Torino Porta Nuova, eccezion fatta per le linee della Valle di Susa; tutti gli altri, sono passanti per Torino Porta Susa, che diventa un autentico budello.
· Torre Pellice non è nemmeno menzionata, ancorché vi sia movimento di viaggiatori con molti autobus: sarebbe opportuno pensare ad un riassetto di Pinerolo prima del raddoppio della linea proveniente dal Bivio Sangone.
· Torino Stura – Bra, oggi, arriva ad Alba, ma è necessario prevedere servizi Torino – Nizza Monferrato – Alessandria / Acqui Terme via Bra – Alba, con partenza da Porta Nuova.
· Cavallermaggiore – Alba, oggi limitata a Bra, dovrebbe essere originaria da Cuneo o quanto meno da Saluzzo, ma non se ne fa menzione.
· Scandalosa l’origine da Torino Dora GTT dei servizi per Ceres.
· Il servizio RV Torino – Milano altro non è che la riedizione degli Espressi del passato, con l’aggiunta di Magenta (Rho non era presente se non in qualche collegamento); utile reintrodurre i Rapidi con fermata solo a Vercelli e Novara.
· Un servizio cadenzato Ivrea – Novara ha veramente poco senso.
· Tra Santhià e Biella, colpevole soppressione del servizio a Vergnasco e Sandigliano; oltre all’elettrificazione, è possibile anche il raddoppio, senza colpo ferire e senza tanti studi preliminari.
· Il servizio Asti – Milano deve passare per Casale Monferrato e Mortara: così potrà essere davvero veloce; l’aborto propinato prevede le inutili fermate di Pontecurone e Lungavilla, mentre non contempla quella di Bressana Bottarone, da cui si dirama la linea per Broni e Stradella.
· La Novara – Alessandria è stata colpevolmente relegata al solo trasporto di prossimità e lo stesso in direzione di Domodossola: occorrono anche treni più veloci e di più ampio respiro.
· La Novara – Arona ha servizio eterotachico, ma diviso tra feriali e festivi: una simile bischerata è di una rarità quasi assoluta.
· Clamoroso errore a pagina 96: si parla della linea Alessandria – Ovada, ma si fa riferimento a studi sulla Asti – Alba; da condannare senza riserve l’impiego degli autobus per i servizi più lenti, con l’aggravante di non transitare per Castellazzo Bormida: un uso ragionevole dell’autobus sarebbe Castellazzo Bormida – Casal Cermelli – Portanova – Castelspina – Sezzadio Paese – Sezzadio FS – Gamalero (- Frascaro).
· Non si parla né della Santhià – Arona, né della Mondovì – Cuneo, una delle naturali terminazioni della Ormea – Ceva, né della Novi Ligure – Tortona.
AGGIORNAMENTO DEL 3 NOVEMBRE 2016-
Nella parte generale, notare la frase sibillina: non viene mai riproposto il servizio precedente l’interruzione della linea (anche nei casi in cui la sospensione del servizio sia dovuta a problemi infrastrutturali e non alla bassa frequentazione).
Ceva – Ormea: incomprensibile il motivo della sospensione, poiché se già quattro coppie ed un pari isolato avevano scarsissima frequentazione, resta oscuro il motivo per il quale abbiano istituito ben 23 corse di autobus con rinforzi. Occorre, come sopra evidenziato, istituire qualche coppia in direzione di Cuneo.
Alessandria – Ovada: si torna a parlare di esercizio con autobus per i collegamenti di prossimità, ma qualcuno si è accorto del problema relativo a Castellazzo Bormida; le coppie di treni sarebbero sette, come in un passato non poi così lontano, ma permane l’auto sostituzione festiva, non essendo certe persone in grado di comprendere che, dove esiste, la ferrovia deve essere adoperata. I treni che non effettuano fermate intermedie avrebbero ragion d’essere se condotti su percorso più ampio, magari fino a Valenza o Casale Monferrato o Mortara o Novara; parimenti, mancherebbe qualche coppia Acqui Terme – Alessandria senza fermate intermedie, che farebbe il pienone.
Asti – Casale Monferrato – Mortara: a parte il cadenzamento, la cui mancanza è ingiustamente stigmatizzata, ma la pratica rientra nell’odierno ambiente drogato da tale semplicistica procedura, si osservi il servizio presente fino al 2010, ancorché ammalorato dalle autosostituzioni. Il rapporto è pieno di farneticazioni di varia natura, non ultima quella di eliminare ogni fermata tra Casale Monferrato e Mortara, mentre sarebbe opportuno ripristinare anche Terranova Monferrato e Castello d’Agogna.
Asti – Alba: sembrerebbero essere riusciti a comprendere che il ripristino del servizio ferroviario sull’intera tratta diminuisce i tempi di percorrenza attuali con un tempo di viaggio inferiore di circa 20 minuti. Ovviamente tale vantaggio si somma alla maggiore comodità e regolarità del treno e all’assenza di rotture di carico, il che è notevole, considerando la provenienza da persone insufficienti ed insignificanti. Occorre prendere la proverbiale palla al balzo per ritracciare la linea tra Alba e Neive, assicurando anche un miglior servizio per Barbaresco.
Novara – Varallo: propinata la grossa bischerata di due servizi, di cui uno con fermata in tutte le stazioni e l’altro con fermata solamente Romagnano Sesia e Borgosesia, a dimostrazione di notevole ignoranza delle potenzialità offerte dal mezzo ferroviario, che consentirebbe, previa oculata programmazione, la coesistenza tanto dei Locali quanto dei Diretti. Purtroppo, nessuna menzione, nemmeno per studio, al prolungamento verso Alagna Valsesia.
Santhià – Arona: anche qui l’apparente ossimoro di un servizio automobilistico con più corse di quello ferroviario giudicato, a torto in perdita, tuttavia, la stessa banda di persone insufficienti ed insignificanti sembrerebbe aver compreso che il servizio ferroviario sulla linea Santhià ‐ Arona è sicuramente competitivo rispetto del servizio bus esistente, con una riduzione dei tempi di percorrenza di circa il 40 %. Oltretutto la linea può, oltre alla mobilità locale, garantire anche collegamenti di medio e lungo raggio verso le località del lago Maggiore, Domodossola e la Svizzera. Questa caratteristica, con una adeguata promozione, può essere sfruttato per intercettare la mobilità turistica che ha sicuramente un ruolo importante per il successo della linea. Anche qui, purtroppo, nessuna menzione a progetti di migliorie.
Roberto Borri
BORGHETTO S. SPIRITO: SOPPRESSIONE DELLE FERMATE DI ALCUNI TRENI
Comunicato stampa – Il Comune protesta al fianco dei pendolari per i nuovi orari dei treni di Trenitalia.
Con una nota, inviata alla Direzione Regionale di Trenitalia ed all’Assessorato regionale ai Trasporti, il Commissario Straordinario del Comune di Borghetto Santo Spirito chiede il ripristino delle fermate di alcuni treni soppresse nella locale stazione ferroviaria, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo orario avvenuto il giorno 11/12/2016.
“Sono pervenute numerose segnalazioni da parte di viaggiatori riguardo il nuovo orario invernale nel quale per alcuni treni, diretti a Ventimiglia ed a Torino Porta Nuova – scrive il Vice Prefetto dr. Andrea SANTONASTASO – nonostante sia regolarmente prevista la fermata in questa città, l’esercente del servizio di trasporto Trenitalia, nei giorni feriali, di fatto non la effettua creando notevoli disagi agli utenti. Tale situazione è altresì accertabile consultando gli orari di Trenitalia (compresi quelli on-line) che sono in palese contraddizione con i quadri orari esposti da RFI al pubblico nei fabbricati viaggiatori della locale stazione ferroviaria”.
La recente riformulazione di orari e fermate delle corse ferroviarie attuata da Trenitalia, lo ha spinto a scrivere una lettera all’ing. Marco Della Monica, direttore regionale del trasporto di Trenitalia per la Liguria, ed all’assessore regionale ai trasporti avv. Giovanni BERRINO, per chiedere di mettere in piedi ogni utile iniziativa perché si ripristini, nel rispetto degli obiettivi di efficacia ed efficienza, i migliori collegamenti regionali e interregionali per la stazione di Borghetto Santo Spirito.
La richiesta del Comune è stata altresì inviata all’associazione dei Consumatori ASSOUTENTI, che proprio a Borghetto ha un suo sportello, che da anni collabora con il Comune, in vigenza di un’apposita convenzione a suo tempo stipulata con l’Amministrazione Comunale.
Pur comprendendo la necessità di ottimizzare il trasporto ferroviario con la soppressione di fermate intermedie la nuova formulazione indebolisce significativamente, se non annulla, le connessioni su rotaia di un territorio che ospita numerose seconde case ed è quindi quotidianamente interessato da movimenti di turisti, soprattutto della terza età nonché di lavoratori e studenti che, in modo particolare in un periodo di restrizione economica, trovano vantaggioso spostarsi in treno o no posseggono altri mezzi di trasporto.
Si tratta di una utenza pendolare costituita per la gran parte da lavoratori, studenti e passeggeri che non potendo utilizzare mezzi alternativi per motivi di età o semplicemente perché non posseduti, vengono significativamente danneggiati da tali decisioni.
Scelte che appaiono ingiustificate e incoerenti rispetto alla precedente offerta di Trenitalia in esercizio sino al 10 Dicembre.
Anche l’amministrazione protesta al fianco dei pendolari per i nuovi orari dei treni.
“Numerosi cittadini e turisti – afferma il Commissario – stanno da più parti segnalando il disservizio lamentano i disagi provocati dalla soppressione delle fermata, nei giorni feriali, di alcuni convogli nella stazione di Borghetto Santo Spirito. È necessario che la Direzione Regionale di Trenitalia e l’Assessorato Regionale ai Trasporti si attivino con sollecitudine per la individuazione di misure tese al ripristino delle fermate, evitando ulteriori disagi e l’acuirsi di una protesta fortemente avvertita dagli utenti”.
Lo stesso auspica un intervento che sicuramente concorrono a rafforzare le politiche di crescita e di sviluppo del territorio, ma che rischiano di essere vanificate da un impianto orario che penalizza soprattutto l’utenza e accentua fenomeni di isolamento e depauperamento di servizi.
Una contrazione inaccettabile dei collegamenti ferroviari, che penalizza la città e mortifica il territorio. Considerato che questo Comune ha un bacino di utenti maggiore, in termini di residenti come di popolazione fluttante, siano essi turisti, vacanzieri e/o pendolari, rispetto ad altre località dove invece avviene ancora la fermata, come Borgio Verezzi e Laigueglia, tale decisione appare ancora più ingiustificata e stupisce chiaramente il fatto che sia stata soppressa.
Alcuni dati, chiaramente appurabili, hanno fatto emergere che nel recente passato, quando l’offerta delle fermate dei treni era maggiore in virtù dell’orario invernale che era in vigore, vi è stata un notevole incremento di passeggeri in arrivo e partenza da questa Stazione di RFI.
Il Comune di Borghetto chiede il ripristino di fatto e non solo sugli orari cartacei affissi al pubblico nei fabbricati viaggiatori della locale stazione ferroviaria, della fermata di numerosi treni anche nei giorni feriali. Non viene pertanto pretesa l’istituzione di nuove fermate dei treni ma il mantenimento di quelli attuali e già presenti nel precedente orario. “Si tenga anche in considerazione che nel progettato raddoppio a monte della tratta Andora-Finale Ligure – conclude il commissario nella sua lettera – l’unica stazione delle 3 attualmente esistenti (Ceriale – Borghetto S.S.- Loano) che sopravviverà sul nuovo tracciato sarà quella di questo Comune”.
Michele Manera
– Staff del Commissario Straordinario –