Noli – Ancora una volta il detto < ...intanto paga pantalone… > trova conferma nelle vicissitudini “infinite” di Via Belvedere. E “pantalone” siamo noi cittadini di Noli. Basta leggere “La Stampa” di giovedì 17 gennaio per capire che quello che ho da sempre contestato circa la conduzione amministrativa, a partire dalle prime ordinanze sindacali (di sgombero e responsabilità ), oggi, all’inizio della resa dei conti in sede civile riguardante il disastro prodotto e sotto gli occhi del passante che osserva e si pone domande, appare in tutta evidenza. Non gioisco di certo nel constatare che quando, e da subito affermavo che ordinare l’ingiusto (colpire nel mucchio con le ordinanze sindacali di inizio 2010) avrebbe causato una situazione da tutti contro tutti, non mi sbagliavo. Pilotare in allora, condurre tutta la strategia “SOLO PER CONFUTARE” gli evidenti quanto denunciati pericoli, senza mai, al contrario, valutare la necessità di spendere un cent di euro per pagare una consulenza conoscitiva di parte, oggi ci porta ad assumerne una iniziale spesa di 20.000€ per difenderci (come Comune), dimostrare che non abbiamo responsabilità nel dissesto che si è venuto a creare nel sito.
Però quando si legge: …” …la causa promossa dal condominio del civico 18 contro…le due imprese ( in realtà solo Z&R srl) è giunta alla fase cruciale delle perizie. Z&R srl, ora in concordato preventivo, ritenuta responsabile del dissesto aveva chiamato in garanzia il Comune i progettisti e direttori dei lavori e le ditte subappaltatrici che, a loro volta, hanno chiamato in garanzia le rispettive assicurazioni. Il Prof. Riccardo Berardi è incaricato dal Giudice Acquarone di fare tutte le indagini necessarie per rispondere agli innumerevoli quesiti sul dissesto, ad assegnare le responsabilità <tecniche> delle singole parti, a quantificare l’entità del danno e ad individuare le soluzioni per far tornare a casa i legittimi proprietari” ecco che ci si rende conto del perché la Giunta abbia ritenuto indispensabile assumere quale consulente un tecnico presentatoci come “un luminare”.
Viene logico pensare che se su un quesito si conosce già una risposta inerente la “quantificazione delle responsabilità” redatta, depositata presso il Tribunale Civile di Savona dall’allora nominato ATP Prof. Berardi ed acquisita agli atti dal Giudice Acquarone, dove il Comune (noi, rappresentati dai nostri “eletti”) risulta parzialmente coinvolto, nel prenderne atto, si debba proteggere per:
AAA – Forse per difenderci da un possibile errore “giustificato” in allora (aprile/dicembre 2009) dalla scelta azzardata: <occorre finire al più presto con i garages>, <lasciarli andare avanti… perchè è l’unica soluzione per fermare il dissesto >>, << ci sono coloro che hanno già anticipato somme per l’acquisto >>?
Perché questo era ciò che in allora si vociferava, sinché non sono arrivati per la seconda volta i Vigili del Fuoco, con il Sindaco obbligato ad emanare, ancora una volta, ordinanza di sgombero, tutt’ora valida. Occorre precisare che, dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere in fase di indagine, nell’accogliere le istanze scritte nelle memorie difensive dei tre indagati, Sindaco, Vice e Uffucio Tecnico, la Procura ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione, motivata dal fatto che era da considerarsi accettabile una maggior prudenza nell’adozione di ulteriori ordinanze, a seguito di una sentenza del TAR (luglio 2009) che accoglieva per buona una consulenza giurata di parte per “mancanza di pericolo per la pubblica incolumità”.
Nel contempo il GUP non convalidava la richiesta di rinvio a giudizio per altri otto personaggi coinvolti nel dissesto (chiamiamolo così) ed in attesa dell’esito, qual’ora positivo, del ricorso in Cassazione del PM, ci si avvicina sempre più alla prescrizione prevista, per questo tipo di reato, in sette anni e mezzo, vale a dire per giugno 2016.
Per chi come me, abitante di Noli, ha visto il programma TV su RAI 3 di domenica 20, intitolato “Presa Diretta” avrà facilmente notato le due facce della stessa moneta “giustizia”. Trattava del processo e della pesante condanna (omicidio colposo plurimo) inflitta agli esperti professori di vulcanologia da parte del Giudice del Tribunale dell’Aquila perché, sottovalutando, negando la possibilità di scosse più violente, anche per volontà politica, inducevano la popolazione a rimanere tranquilla nelle proprie abitazioni.
A Noli, fortunatamente il morto non c’è stato… il crollo neppure, ma guarda caso la casa dovrà essere abbattuta comunque: sembra quasi in miniatura, il contrario del principio che ha guidato la sentenza dell’Aquila.
BBB – Oppure dal fatto che il Comune ha rilasciato la licenza a costruire pur in mancanza di necessaria documentazione tecnica prevista per legge in fase istruttoria, come accertato da perizie sia civili che penali? Eludendo, sottovalutando di fatto, le raccomandazioni di prudenza formulate a suo tempo dal Geologo Roberto Garbarino.
Nel transitare ai bordi del degrado ormai decennale di Via Belvedere, queste sono sempre le assillanti domande/constatazioni che mi pongo assieme ad altri che, come me se le pongono.
Vedremo… anche e sempre in attesa del “premio di volumetria in sopraelevazione a mausoleo” che pare venga concesso dai nostri “eletti ” ad una nuova srl, la LEVY, all’uopo costituita, con soci anche personaggi e Ditte già coinvolte nell”affair”, sottraendo alla comunità le contropartite oltre che i parcheggi pubblici previsti…altro che rispetto dei parametri precedenti!!! sentenziati in un Consiglio Comunale dall’Assesore Piero Penner.
Vedremo … se si tratta di < o prendere o lasciare >, un altro progetto/ricatto ai nostri “eletti” simile a quello formulato per iscritto nel 2007 (s.e.o.)ai quali viene da chiedere: “lasciateci almeno le mutande”.
Carlo Gambetta