Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Garexpo: sabato 19 Agosto 2017 a Garessio
E l’isolamento dell’Alta Valle Arroscia


A Garessio, in via Cavour 220, si tiene la quarta edizione di Garexpo, momento di incontro, critica, confronto e divulgazione delle iniziative del Comitato Treno Alpi Liguri.Tra i temi affrontati da oltre un decennio si ricorda l’importanza del mantenimento e della valorizzazione delle infrastrutture esistenti, la realizzazione della linea ferroviaria di valico tra Albenga e Garessio, la creazione di reti tranviarie costiere e a servizio della Piana di Albenga, il lento completamento del raddoppio della Genova-Ventimiglia e il riassetto dei valichi tra Alpi Marittime e Appennino Ligure. Leggi anche l’intervento – commento dell’ing. Roberto Borri con proposte interessanti per l’Alta Valle Arroscia.

Stefano Sibilla, ingegnere

L’occasione di discussione offerta da Garexpo 2017 va ormai ben oltre la proposta centrale del Comitato TAL, che rimane la bretella ferroviaria Garessio – Villanova d’Albenga, storica via di valico troppo spesso dimenticata, e che potrebbe invece giovare al raddoppio ferroviario della tratta Andora – Finalmarina.

In quasi tutti i tavoli si valutano le opportunità offerte dai valichi per lo più in tema di logistica, trascurando così il ruolo che questi hanno per la mobilità sostenibile di viaggiatori, obiettivo altrettanto fondamentale e imprescindibile se ci si prefigge lo sviluppo sostenibile e armonioso del territorio, rendendo attrattive e vivibili anche le zone appenniniche più interne.

Nell’ottica dei “corridoi“, quando si parla di sistema portuale ligure del Mediterraneo si intende un complesso portuale che va da Savona a Livorno e che inevitabilmente necessita di un sistema retroportuale che, in verità, è tuttora in corso di definizione e, tra le varie ipotesi, coinvolge importanti scali quali Mondovi’, Alessandria, Rivalta Scrivia e la stessa Livorno.

Il Comitato TAL focalizza la sua attenzione sul ponente ligure individuando la necessità di un vero trasferimento gomma – ferro, dove il valico di Ventimiglia, soprattutto per le merci, gioca un ruolo fondamentale. Considerando la limitata capacità della ferrovia di Tenda (la cui vocazione turistica ha invece un forte potenziale) si è individuato, oltre al potenziamento dell’asse Savona-San Giuseppe di Cairo verso Torino e Alessandria, il valico Albenga – Garessio (con la sua già esistente prosecuzione per Ceva), come opportunità di sviluppo del territorio valligiano delle Alpi Liguri e riqualificazione dei collegamenti Savona – Cuneo, dei quali si avverte in entrambi i territori necessità e urgenza.

Il valico di Garessio non sarà “concorrente” del valico di San Giuseppe, bensì un suo alleato, assieme alla Cuneo – Ventimiglia, per abbreviare i percorsi Francia – Italia e chiudere una “maglia” della rete RFI, rendendola più concorrenziale rispetto alla gomma e attrattiva per nuovi operatori ferroviari.

L’ingegner Federico Mazzetta esperto di tematiche ferroviarie e della mobilità urbana

La realizzazione del valico ingauno non può essere ascritta a grande opera in sé, ma parte integrante e “catalizzatore” del completamento del raddoppio ligure, di cui permette un migliore rientro dell’investimento, come già si legge in Trucioli numero 117 di marzo (vedi…..), dove l’ing. Federico Mazzetta propone una descrizione per fasi di come l’opera viene vista dal Comitato.

Sulle ulteriori opportunità associate a tale valico ferroviario, il Comitato TAL ha esposto, in occasione del V e VII convegno nazionale sistema TRAM, a Roma, una delle possibili soluzioni complementari del raddoppio ligure, ovvero una tranvia costiera affiancata da pista ciclabile, che valorizzino il sedime dell’attuale linea costiera da Andora a Finale Ligure, trovando in Albenga centro principale e bretella per la nuova stazione RFI.

La presentazione, illustrata quest’anno al Ministero dei Trasporti da Angelo Marinoni, che è vicepresidente di AFP, ha anche evidenziato come il tram-treno, utilizzabile anche per il trasporto merci, permette di minimizzare l’occupazione di suolo e ridurre la congestione della fascia litoranea, riqualificandola.

Angelo Marinoni (tecnico trasportista e vicepresidente di Afp – Associazione Ferrovie Piemontesi)


In sede di Garexpo verranno esposti due diorami e alcuni lucidi che riassumono un lungo e complesso lavoro progettuale, sia dal punto infrastrutturale e urbanistico che di valutazione economico-finanziaria.

Il tema centrale del valico è quindi arricchito dall’esposizione della progettazione a corollario, così che i partecipanti e i visitatori potranno valutare un progetto complessivo di un sistema di mobilità: un’occasione che, restando sempre attuale, si prefigura imperdibile in virtù del raddoppio della linea costiera.

Si tratta quindi, di un momento di riflessione, di proposta, di argomentazioni tecniche discusse in tono divulgativo, orientata alla massima valorizzazione della “res publica”.

L’ing. Federico Mazzetta, con l’esperienza di pianificatore della rete ferroviaria regionale del Gottardo, ci ricorda la strategicità dei valichi alpini anche in Italia.

Gli eventi alluvionali dello scorso autunno a Garessio riportano l’attenzione su come, anche in caso di emergenza, sia utile disporre di una più capillare maglia di collegamenti rispetto agli attuali, che troppo spesso nelle valli si trasformano in pericolosi “vicoli ciechi”, in zone in cui la soccorribilità è già di per sé ardua.

In questo caso si fa riferimento in particolare alle valli Tanaro e Neva; paesi come Erli, Cisano e Zuccarello potrebbero ritrovarsi, con l’attivazione del valico ferroviario, un’offerta di trasporti collettivi decisamente migliore, sia verso il Piemonte che verso il litorale.

L’evento vuol essere trasversale su tutti i temi riguardanti la mobilità: non solo treno, ma anche tram, trasporto su fune e su gomma, infrastrutture e pianificazione, in campi che possono offrire anche lavoro ai privati, in un momento in cui pubblica amministrazione e partecipate rispondono quotidianamente alle “spending review”, con una politica che si ripercuote contro i piccoli centri, disincentivando il ripopolamento (e quindi lo stesso recupero territoriale) delle valli, rinunciando a quel turismo “locale” di cui da tempo si dovrebbe aver compreso il valore; anche su questi temi confidiamo di poter incontrare la giusta sensibilità.

Il Comitato Treno Alpi Liguri nacque su iniziativa dell’ing. Stefano Sibilla, che da Torino, poi dall’estero e oggi da Milano ha sempre mantenuto alto il rapporto affettivo per la valle delle sue origini, chiedendo da molti anni un vero confronto fra le opzioni (auto)stradali e ferroviarie, a partire dal tema del “Colle di San Bernardo”.

Senza confronto, ecco l’oblio: l’opzione ferroviaria non solo è stata lungamente ignorata, ma si è assistito al declino e alla sospensione del servizio sulla linea Ceva – Ormea, la cui sostenibilità e valorizzazione a lungo termine, quindi sia come valico che asse portante del TPL e di filiere industriali (ad esempio quella del legno), rimane un punto fermo del comitato. E’ doveroso temere che il mero uso turistico, oggi visto come salvezza della linea, possa essere sostenibile solo a breve termine, con spesa corrente di danaro regionale, e renda l’industriosa Val Tanaro, secoli fa fortemente legata all’ambito ingauno, una “riserva indiana/piemontese” dal punto di vista ferroviario, dove le merci viaggerebbero unicamente su gomma.

Le iniziative che sono all’ordine del giorno sabato 19 spazieranno quindi su vari aspetti della mobilità sostenibile: si promuoveranno anche gli “Orari bus lunghe distanze” di cui Trucioli N.127 (vedi….) in maggio aveva annunciato la pubblicazione: un prodotto volto a raccogliere tutti i collegamenti nazionali di Flixbus e altri operatori, che dalla provincia di Savona raggiungono quotidianamente varie località di altre regioni italiane, dal Piemonte alla Campania e fino al mar Adriatico; su tratte che col treno non è (più) possibile percorrere, purtroppo, e dove quindi la via dei bus “su gomma” è benvenuta, come alternativa alla motorizzazione individuale.

Fra i trasporti a via guidata, anche quelli a fune figurano fra gli interessi professionali degli organizzatori, com’è naturale in un Paese ricco di colline e montagne, dove i dislivelli da affrontare sono tanti e l’infrastruttura stessa può diventare biglietto da visita turistico: che si tratti di ferrovia aerea (funivia), o della classica ferrovia terrestre.

Ci vediamo a Garessio!

RIVALORIZZARE LA LINEA FERROVIARIA DA TROPPO TEMPO SOTTOVALUTATA

ED ELIMINARE L’ISOLAMENTO DELL’ALTA VALLA ARROSCIA

Roberto Borri autore dell’articolo è ingegnere e medico

Lodevole iniziativa da parte degli illustri Colleghi, per rivalorizzare una linea ferroviaria da troppo tempo sottoutilizzata e, purtroppo, sottovalutata. L’utilizzo in via esclusiva per l’effettuazione di treni turistici delle linee sospese ha il solo scopo di fermare l’inevitabile degrado ad opera del tempo e degli agenti esogeni (ivi comprese alcune persone dalle intenzioni non proprio benevole), ma, nell’alta Val Tanaro, si può andare ben oltre, tanto con il servizio viaggiatori regolare, quanto con il servizio merci, stante la pletora di attività industriali ubicate a ridosso della ferrovia o nelle immediate vicinanze.

Il tram – treno proposto dal Dr. Marinoni, invece, consente una raccolta ed una distribuzione capillare dei viaggiatori e delle merci, a patto, naturalmente, che in almeno uno dei capilinea esista una rete tramviaria da solcare; circa l’impiego di questa per le merci, in Austria, è cosa assodata già da decenni, tanto che, a Vienna, la notte sui binari della Città si possono anche vedere dei carri merci: l’unico inconveniente consiste nell’ovvia necessità di imbarcare e sbarcare nelle ore notturne.

Non esiste concorrenza né tra una modalità di trasporto ed un’altra, né tra vie diverse della stessa modalità, poiché un uso intelligente dei vari mezzi a seconda dei bisogni del viaggiatore o del mittente o del destinatario delle merci porta necessariamente all’impiego del mezzo più opportuno o della via più opportuna, per la stessa ragione per la quale nessuna mente sana per recarsi da Imperia a Torino passerebbe per Genova, Alessandria ed Asti oppure addirittura per Voghera e Milano, come, magari, vorrebbero proporre gli incauti scrittori del programma di bigliettazione FS, i quali ragionano con criteri sfacciatamente aziendali e senza quel nitore istituzionale che li dovrebbe contraddistinguere, come, peraltro, succedeva in epoche, purtroppo, lontane.

Nel caso in cui, per collegare la Val Tanaro alla Riviera Ligure, si optasse per la descritta soluzione Garessio – Albenga, passando per la Val Neva, il ramo di Ormea potrebbe vedere un prolungamento verso il Ponte di Nava, Cosio d’Arroscia, Mendatica e Montegrosso Pian Latte in condizioni planoaltimetriche quanto mai favorevoli e di sicuro successo per eliminare dall’isolamento questi borghi i cui abitanti debbono sobbarcarsi la guida della propria autovettura od estenuanti viaggi in autobus, necessariamente, lenti e scomodi.

Auspichiamo il miglior successo per questi encomiabili progetti.

Roberto Borri



Avatar

Trucioli

Torna in alto