Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona: quel precipizio di nome Ata Spa
In attesa di sapere chi non cadrà nel burrone


Per fortuna che Montaldo c’è. Sei contratti flop, tutti in passivo i cantieri acquisiti nel Dianese, con perdite per 400 mila euro. Si fa una gran parlare dello scampato crack dell’Ata Spa, quando era in mano alla politica. In realtà perchè scandalizzarsi. La rassegna stampa dell’ultimo mezzo secolo di questa provincia narra tante storie di carrozzoni costati un tempo miliardi, oggi milioni ai cittadini contribuenti. Gli evasori se ne infischiano. Se ne parla per qualche mese, poi tutto nel dimenticatoio, anche chi, chiamato a risanare, è riuscito nell’ingrato compito. Solo negli ultimi anni è la storia del presidente avvocato Paolo Marson, del compianto cav. Marco Lengueglia e di Franco Maria Zunino, recente il caso di RTL Trasporti di Imperia, con il presidente Gianfranco Benzo da poco sostituito dopo una salutare cura al bilancio. Forse non sarebbe male parlare degli uni e degli altri, altrimenti passa quella teoria di “sono tutti uguali”. E abbiamo visto nel corso del tempo di cosa sono stati capaci i ‘rossi’, i verdi, professionisti della politica tanto invisi a Berlusconi presidente, ma tanto integrati nel centro destra, a caccia di poltrone e prebende.

L’avvocato Marson ha salvato dal baratro

Paolo Marson, a 45 anni, professione avvocato, era stato chiamato alla guida dell’Acts dopo la bufera che ha scosso la gestione del trasporto pubblico savonese e che ha visto il presidente Luca Delbene accusato di illecito amministrativo € per essersi auto-incrementato l’indennità. I soci di maggioranza dell’azienda consortile dei trasporti, ossia Provincia e Comune di Savona, hanno accordato fiducia all’avvocato Marson per il rilancio di un’azienda che sta attraversando un periodo delicatissimo, con un deficit che supera il milione e mezzo di euro. La nomina non è ancora ufficiale ma è uscita per certa dal vertice di ieri mattina a Palazzo Nervi, durante il quale il sindaco Berutti e il presidente della Provincia Bertolotto hanno voluto sciogliere le riserve sul papabile che garantisse una svolta concreta rispetto all’operato del presidente uscente. Marson, già consulente legale di società pubbliche come il Consorzio savonese per la depurazione delle acque e e Autorità Portuale, dovrà quindi risollevare le sorti dell’Acts ripianando i debiti e rilanciando l’assetto societario secondo un modello di sviluppo più marcatamente manageriale. Marson assumerà la presidenza di Acts Spa, mentre alla guida di Acts linea rimarrà ancora per qualche settimana Luca Delbene. Tra la nomina degli altri componenti del consiglio di amministrazione, che saranno scelti preferibilmente fra candidati “tecnici”, figura il nome di Luca Becce, già direttore del centro commerciale Il Gabbiano e responsabile di personale e relazioni sindacali del gruppo Orsero.

Articolo del 07/12/06 scritto da Felice Lammardo

La Stampa, dando notizia della morte di Marco Lengueglia, esordiva ricordando che ” aveva rilevato la presidenza della Sar sull’orlo della bancarotta e l’aveva lasciata con un bilancio attivo al momento della fusione con la savonese Acts. Dal 1999 SAR usufruisce dello stesso contributo economico, mai adeguato né con ISTAT né a fronte degli aumenti del costo del personale e, soprattutto dei carburanti. Ciononostante in questi 7 anni di nostra gestione, SAR si è risanata e non ha mai licenziato nessuno, privilegiando invece l’aumento e la diversificazione delle attività ove impiegare il personale originariamente in esubero e chiudendo gli ultimi bilanci in pareggio, cioè senza chiedere alcunché alle già esangui casse dei soci, sia Comuni che Provincia, quest’ultima martoriata dalle perdite di ACTS.”

Caldarroste per i poveri di Savona

 

 

ATA, MONTALDO: “SOCIETÀ SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO, MASSIMO IMPEGNO PER SALVARLA”

COMUNICATO STAMPA – “Ereditata una situazione grave, con dati poco chiari. Già avviato il percorso per il cambio di rotta”

“ATA sull’orlo del precipizio, ma è già stato avviato il percorso per il cambio di rotta”. Così Silvano Montaldo, Assessore con delega alle Società Partecipate del Comune di Savona, commenta la situazione della società partecipata ATA Spa. “ATA ha trasmesso le risultanze contabili dell’anno 2016, che chiude con una pesantissima perdita di € 2.185.856, mitigata da € 278.809 di imposte anticipate, quindi con un risultato civilistico negativo di € 1.907.047”.

I numeri relativi alla società risultano alquanto negativi. “Dall’analisi dei dati risulta che la perdita è composta da € 1.075.000 di deficit gestionale e la differenza per svalutazioni di immobilizzazioni oramai senza valore”. Una situazione ancor più difficile rispetto a quanto preventivato inizialmente: “Eravamo consapevoli fin da subito della necessità di approfondire i numeri che ci erano stati forniti inizialmente: lo stato di salute era apparso grave già da quando erano stati presi in esame i dati infrannuali, dai quali si intuiva che la situazione doveva essere necessariamente approfondita, per capire i veri numeri di ATA: mentre le situazioni infrannuali rappresentavano una situazione finanziaria all’apparenza consolidata, i risultati economici lasciavano un alone di dubbio. Per questo motivo abbiamo ritenuto di procedere con ulteriori e autonomi approfondimenti”, dichiara ancora l’Assessore.

“Dall’esame del bilancio dell’anno 2015 e dalle relazioni periodiche 2016 era di tutta evidenza che nonostante giungessero notizie rassicuranti, la realtà era differente: sebbene la società presentasse un piccolo utile annuale – piccolo, ma sempre utile – tutti gli anni il suo indebitamento cresceva, sia a causa degli investimenti che delle perdite capitalizzate. Un segnale che avrebbe allarmato anche gli studenti del primo corso di ragioneria, ma evidentemente è stato ignorato dalle precedenti gestioni. Da un esame puntuale, nonostante le richieste di contenimento della spesa fossero già state annunciate – anche a seguito della riduzione del canone corrisposto dal Comune di Savona e delle conseguenti modifiche del POD – i costi parevano fuori controllo, a cominciare dall’incremento delle spese per il personale, incremento accolto positivamente se riguardasse i livelli occupazionali e un miglioramento del servizio offerto alla Città, però così non è stato. Con l’aggiunta dell’area del Dianese i cantieri sono aumentati, ma i dipendenti e gli addetti su Savona sono rimasti in quantità invariata, anzi oggi diminuiti per mancate sostituzioni”, prosegue Montaldo.

Anno 2015 € 8.844.007 al 31.12.2016 € 10.079.048

“Dall’insediamento del nuovo CdA, abbiamo lavorato senza sosta, in stretto contatto con i consulenti incaricati, al fine di fare chiarezza sui numeri, sulla redditività delle commesse e sui costi che gravano su ATA; la trasparenza sui numeri non deve mirare solo alle verifiche sul passato, ma è strettamente necessaria per avere a disposizione tutti quegli elementi fondamentali per poter effettuare un adeguato piano di salvataggio; dall’esame delle cifre passa la strategia per la prosecuzione dell’attività o per la sua inesorabile sorte”, afferma. “Nulla di nuovo in merito alla situazione finanziaria, quella che è già stata diffusa non cambia: ATA, a fronte di debiti per € 19.023.384 (debiti vari 17.229.506, oltre al TFR 1.793.878) ha uno squilibrio finanziario di € 5.570.000 (€ 4.8 milioni verso fornitori e € 770.000 verso il Comune di Savona) per il quale, applicando l’articolo 67 della Legge Fallimentare (piano di riequilibrio finanziario), dovrebbe uscire dalla secca”.

“La relazione degli Amministratori e quella del Collegio Sindacale hanno evidenziato le cause della crisi e il modus operandi, che purtroppo hanno portato questa società al limite del baratro; una gestione priva di programmazione finanziaria e con superficialità progettuale ed economica. La situazione di ATA, che la Giunta Caprioglio ha ereditato, non è delle più semplici e impone scelte drastiche, ma occorre evidenziare cause e responsabilità, che sono principalmente ascrivibili a: a) situazione storica di una modesta patrimonializzazione; b) deliberazioni dei Comuni soci che hanno comportato investimenti non remunerativi con conseguenti oneri, quali ad esempio ‘Sacro Cuore’ e ‘discarica Passeggi’; c) deliberazioni dei Comuni soci che hanno comportato la modifica dei sistemi di raccolta dei rifiuti, con conseguenti investimenti a fronte dei quali non è stato pianificato una forma di finanziamento compatibile con la durata dell’investimento; d) investimenti senza corrispondente incremento della redditività, quali, ad esempio le strutture dei parcheggi (sopraelevazione, telepass, etc); e) recenti investimenti per l’avvio dei nuovi cantieri in Provincia di Imperia e di Savona, senza che sia stato ottenuto un finanziamento a medio termine, correlato alla durata dei contratti; f) investimenti storici, sproporzionati all’azienda, quali la sede e l’officina; g) mancato investimento sui mezzi operativi, con conseguente aggravio di spesa per il loro noleggio; h) contratti passivi di non immediata risoluzione; i) mancata pianificazione economica nell’acquisizione di nuovi cantieri, quindi, in buona parte in perdita; j) mancanza di una corretta organizzazione della struttura e dell’impianto contabile, in particolare per quanto riguarda il controllo di gestione”, puntualizza Montaldo.

“Il piano di risanamento e il conseguente piano industriale che viene presentato è decisamente impegnativo e occorrerà determinazione e capacità in quanto passa attraverso molteplici azioni, sia in termini di ristrutturazione finanziaria, industriale e sul personale. Nelle prossime ore verrà consegnato ai membri della Commissione sia il bilancio dell’esercizio che la relazione del Cda e del Collegio Sindacale, ove sono rappresentate in maniera puntuale le informazioni utili per ogni ulteriore approfondimento che si vorrà affrontare. In questo contesto mi pare opportuno dare una risposta alle tante richieste di chiarezza rivolte sull’operato di ATA e per le quali abbiamo sempre chiesto di pazientare; non si voleva nascondere nulla, non si voleva proteggere nessuno, ma si voleva solo ottenere dati e documenti certi affinché la città di Savona potesse fare la sua valutazione con scienza e coscienza e basandola su certezze, non su fantasie o sul ‘sentito dire’. ATA si può salvare, ma occorre un cambio di rotta a 360 gradi, in tutti i sensi: il percorso è già iniziato”, conclude Silvano Montaldo, Assessore alle Società Partecipate del Comune di Savona.

SAVONA, IN AUTUNNO ARRIVA LA CARTA D’IDENTITÀ ELETTRONICA

COMUNICATO STAMPA – L’Assessore Marozzi: “Passo in avanti importante per assicurare il processo di digitalizzazione dell’ente”. A partire dal prossimo autunno, il Comune di Savona sarà operativo per l’emissione della Carta d’Identità Elettronica. A darne l’annuncio sono Barbara Marozzi, Assessore ai Servizi Informatici e Telematici e Pietro Santi, Assessore ai Servizi Demografici del Comune di Savona: “Dal mese di settembre sarà possibile richiedere il documento elettronico presso l’ente comunale: sarà necessario rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, prenotando appuntamento”, dichiarano gli Assessori.

“La CIE – Carta d’Identità Elettronica non verrà rilasciata immediatamente, in quanto prodotta dalla Zecca dello Stato, ma sarà recapitata all’indirizzo indicato al Comune di Savona entro sei giorni lavorativi dalla richiesta, poiché inviata direttamente dal Poligrafico dello Stato”, affermano ancora. “Per chi avesse necessità di ottenere in tempi brevi la Carta d’Identità, si consiglia di richiedere ancora il documento cartaceo entro l’estate: a partire dall’autunno verrà emessa solo la Carta d’Identità Elettronica il cui rilascio non avverrà in tempo reale”, precisa l’Assessore Santi.

“Questo è un passo in avanti importante per assicurare il processo digitale come previsto dal piano dell’Agenda Digitale nazionale, reso possibile grazie al lavoro di sinergia e collaborazione tra i Servizi Informatici e gli altri uffici comunali, al fine di offrire un servizio in più, all’avanguardia, a tutti i savonesi”, conclude Barbara Marozzi, Assessoreai Servizi Informatici e Telematici del Comune di Savona.


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