Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano, dai ladri si salvi chi può?
I pannelli solari del presidente dell’Anpi


A leggere le cronache locali dell’accoppiata Il Secolo XIX – La Stampa le scorrerie ladresche imperversano a destra e a manca, con il primato a Savona città. Eppure i dati rivelano che nel complesso la micro e macro criminalità nel savonese non sono da allarme sociale. Crollo delle rapine, crollo degli omicidi, rari scippi. Certo non dovrebbe passare sotto silenzio un singolare furto subito dal presidente dell’Anpi di Loano, sotto le finestre di case. Ignoti hanno smontato dalla soletta del garage cinque pannelli solari e li hanno accuratamente nascosti tra i roveti di un attiguo terreno.Ladri senza fortuna si dirà, perchè il dr. Lorenzo Cambiaso, ex dirigente d’azienda, persona assai conosciuta e che ricopre con impegno la carica di presidente della locale sezione Anpi, deve essersi reso conto dell’accaduto nelle ore immediatamente successive. E comunque prima che i malfattori potessero organizzare il ‘trasloco’ da via Pollupice- via Mazzocchi in un luogo più sicuro. L’impianto è stato sistemato da qualche anno, non è insomma nuovissimo, eppure ha fatto gola.  Pannelli che da nuovi sono costati 450 euro l’uno e che usati e reinstallati forse potevano fruttare un migliaio di euro. Il furto maldestro è stato denunciato alla locale stazione dei carabinieri sotto il comando del maresciallo Luigi Carta, un veterano della città e della conoscenza dei ‘suoi polli’, si dice in gergo. Come dire, se non sono forestieri, il potenziali malviventi dediti ai furti si conoscono, ma bisogna avere l’occasione di coglierli sul fatto o incastrarli con indagini ad hoc. Hanno fato un sopralluogo per rendersi conto dello scenario. Tra l’altro, non è chiaro se hanno agito col favore delle tenebre o alla luce del giorno.

La zona (l’alveo del Nimbalto che misteriosamente da anni è percorso da una strada  sterrata di cui si ignora la proprietà, i permessi della Provincia a realizzarla, le disposizioni del Piano di Bacino, il ruolo del Comune ed i permessi eventualmente concessi e che pare ben disposto ad un futuro insediamento edilizio dei soliti bravi costruttori senza dipendenti) è da alcuni mesi metà di incontro di cittadini extracomunitari non più giovincelli. Difficile credere che sia il ritiro per le preghiere, piuttosto chi preferisce farsi i fatti propri alla fin fine si lascia scappare la tesi dello spaccio. Poco lontano c’è una locale – discoteca frequentato da giovanissimi e l’intrattenimento inizia dopo le 23 quando la zona di Borgo castello, se non in piena estate, è solitamente deserta.

Il controllo del territorio dovrebbe essere favorito da una presenza capillare di impianti di videosorveglianza, ma a Loano se ne parla da una quindicina di anni e ci sono stati ritardi, in altri casi l’impianto di sorvegliante risultava mal funzionante, persino rivolto contro i muri. I consiglieri di opposizione di LoaNoi in un’assemblea avevano reso noto che non esisteva una statistica in merito ai risultati ottenuti dalle videocamere funzionanti sul territorio.

Il tema controllo e legalità alle prese con qualche tallone d’Achille. Un lettore ci scrive: “Zona traffico limitato, varco meccanico nuovo rotto da un anno, nessuno lo ripara, dicono non hanno i soldi e non avrebbero sottoscritto un contratto di manutenzione (nemmeno garantito?), entra chiunque, auto moto e bici, nessun vigile urbano vecchio o appena assunto controlla a piedi la zona, nessun loanese che quotidianamente viola la zona viene sanzionato, hanno aggiunto un secondo cartello indicante il divieto di accesso, ma ovviamente senza controlli il loanese tipico, l’amico dell’amico, il furbo, il io sono più furbo se ne frega immensamente…Soldi pubblici (varco) buttati nel cesso, legalità cercasi, grazie Palazzo Doria”.

Come sarebbe bello scrivere, come ripete alla noia in tv, Matteo Salvini, gran capo e combattente della Lega Nord, che “dovremmo copiare dalla Svizzera” e vivere in un paese dove la gente si arma, ma la legalità è Vangelo praticato e fatto rispettare.

INTERROGAZIONE GESTIONE SPIAGGE LIBERE: UNA VERGOGNA !

Interrogazione dei consiglieri di minoranza della lista civica Loanoi, questa volta riguardo la gestione delle spiagge libere loanesi. Nella zona di ponente (ex Presentazione, ex Sacro Cuore) è presente una situazione vergognosa: a livello igienico-sanitario sono presenti rifiuti organici, bottiglie rotte, spazzatura varia e le docce pubbliche sono a dir poco fatiscenti; a livello strutturale sono presenti marciapiedi rotti, muri pericolanti e scale inadeguate da un punto di vista della sicurezza. L’intento e quello di capire come sia possibile, in una cittadina turistica, presentarsi all’inizio della stagione turistica con un biglietto da visita del genere, ed individuarne le responsabilità.

INTERROGAZIONE URGENTE DI LOANOI SUI CONTRIBUTI ALLE PERSONE DISAGIATE – Interrogazione urgente su come vengono gestiti i contributi economici alle persone disagiate a Loano: http://www.loanoi.it/2017/06/07/contributi-economici/.

A fronte di una situazione reale, dove una famiglia disagiata ha rischiato l’interruzione della fornitura dell’acqua da parte di Acquedotto San Lazzaro, ci siamo sentiti in dovere di chiedere conto della totale assenza del Comune di Loano nella vicenda. Riteniamo il diritto all’acqua un diritto fondamentale che deve essere salvaguardato sia da chi amministra che da chi gestisce, a prescindere da qualsiasi privatizzazione. Perfino da quella loanese.

VIA BULASCE UN MURETTO TROPPO BASSO E SENZA GUARD RAIL, SE SI FINISCE NEL TORRENTE CHI NE RISPONDE ?

Un muretto di pochi centimetri protegge via Bulasce dall’alveo del Nimbalto, d’improvviso si interrompe il guard rail senza alcuna logica e soprattutto assenza di protezione e sicurezza per chi percorre la strada a Borgo Castello

Un cittadino loanese, Giobatta De Francesco, figlio del benemerito ‘Cencin’ ai tempi della favolosa festa del Crostolo a Borgo Castello (ora si tiene sul lungomare), non ha certo parte dei contestatori a prescindere. Ha sempre collaborato per la comunità, dal Cai agli Amici del Carmo, alle tradizioni loanesi che sono rimaste. Ha ripetutamente segnalato ciò che è probrobabile sia sfuggito a tanti cittadini che percorrono via Bulasce attraverso la quale si raggiunge il nuovo camposanto della Berbena, la zona artiginale, la frazione Verzi, la montagna del Carmo. Il primo tratto, fino all’incro cio di via Piste è stretto, pericoloso per i pedoni, soprattutto di sera, quando due auto si incrociano devono rallentare, quando transita un camion bisogna magari far retromarcia. E nella zona a monte oipera uno dei campeggi rimasti più frequentati della città, con turisti italiani e stranieri che percorrono a piedi il tratto di 800 metri per raggiungere l’Aurelia e la qui il centro città, la spiaggia, il lungomare. Per la serie di costruisce, aumenta il numero di abitanti, le strade sono quelle del tempo dei carri trainati dai cavalli. Questa è via Bulasce.

Giobatta De Francesco ha fatto presente una situazione a dir poco grave. C’è un tratto di strada, come si vede dalla foto, che è protetto, a ponente, da un muretto di pochi centimetri di altezza. Finire nel sottostante alveo con una volo di 5. 6 metri non ci vuole molto. Basta uno scontro, una foratura, una distrazione. “A palazzo Doria – dice De Francesco – chiedono  la collaborazione dei cittadini, io ho già segnalato il pericolo più volte. Sono passati mesi, mesi, più di un anno. Non è cambiato nulla. Non vorrei essere nei panni di qualche malcapitato che finisce giù…”. Che dire, neppure nei panni di chi, in Comune, ha ricevuto la segnalazione del ‘pericolo’, dell’insidia, e non è intervenuto.

 

 


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