Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ormea e la defunta filiera del legno
Ora il sindaco passa all’attacco


Non entro nel merito di quanto scritto nell’articolo “Ormea, se la montagna sposa l’omertà…”, che lamenta “un perdurante silenzio della società civile” rispetto ad una lettera inviata nel luglio del 2015 dai tre consiglieri di minoranza del comune di Ormea a Regioni, Province, Camere di Commercio, Comuni, ecc, sempre in proposito di quel progetto che era stato definito “filiera del legno”, sul quale ho già espresso le mie considerazioni, in relazione ad un articolo pubblicato sul numero precedente di “Trucioli”, e sul quale ribadisco di essere disponibile, dati e documenti alla mano, a qualsiasi tipo di confronto, che i proponenti non hanno mai accettato.

Non c’è stato alcun “vento dell’omertà”, come si scrive nell’articolo; sull’argomento hanno scritto i giornali, da quelli locali a “La Stampa”, l’Amministrazione Comunale ha organizzato un’assemblea pubblica, nella quale nessuno è intervenuto a sostenere la bontà o la fattibilità del progetto, ha promosso un incontro con tutti gli enti che erano stati coinvolti e agli stessi ha documentato, per scritto, la situazione.

Qualcuno può credere che, se un progetto di tale portata fosse stato minimamente attuabile o credibile, nessuno fra Regioni, Province, Camere di Commercio, Comuni e altri enti, avrebbe mosso un dito o detto qualcosa?

Purtroppo nulla di quel progetto era attuabile e credibile: non lo era la gara, nella procedura e nel merito della proposta, come non lo erano le migliaia di euro che sarebbero dovuti andare ai comuni. Neppure l’indagine sulle proprietà boschive comunali fatta dall’Università, su cui si sarebbe dovuta basare la ripartizione delle quote fra i comuni, era utilizzabile: in risposta a una mia precisa richiesta il Prof. Zanini ha scritto che nessuno poteva firmare e sottoscrivere l’elenco dei boschi di proprietà comunale, quello di cui “Trucioli” ha pubblicato il quadro sintetico e che è costato molte, ma molte, decine di migliaia di euro di denaro pubblico.

Non c’è da stupirsi quindi che nessuno abbia risposto alla lettera dei tre consiglieri che l’articolo definisce “drammatica”, ma in realtà è semplicemente un insieme di falsità e di bugie.

Resta un “Protocollo di Intesa” che esprime la volontà comune ad una serie di enti di lavorare insieme per valorizzare e utilizzare il patrimonio boschivo locale, cosa che continua ad essere uno degli obiettivi su cui sta lavorando l’Amministrazione Comunale di Ormea.

Non era e non è mia intenzione proseguire alcuna polemica sull’argomento, ma se si vuole “informare con l’arma della corretta informazione basata sulla documentazione (carta canta…)” su quella che si può giustamente definire “una pagina buia della storia di questa terra”, come si scrive nell’articolo, c’è la disponibilità totale dell’Amministrazione comunale a fornire tutti i dati e la documentazione necessaria.

Non sono peraltro interessato a replicare ad ulteriori articoli del tenore di quelli citati, dove si fanno affermazioni diffamatorie che poi, per evitare eventuali querele, vengono concluse con dei punti interrogativi, dove le opinioni non solo non vengono distinte dai fatti ma sono spacciate come dati di fatto e si riportano dei virgolettati senza alcuna attribuzione delle frasi, come nella conclusione dell’ultimo articolo; tutto il contrario della “corretta informazione”a cui si fa riferimento.

Giorgio Ferraris

Sindaco di Ormea



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