Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Al funerale le note di Bandiera rossa
‘Sono nato socialista e morirò socialista’
Loano,l’omaggio della banda al suo fondatore


Un evento senza precedenti nella storia di Loano. La solenne messa funebre officiata da tre sacerdoti con il celebrante che nell’omelia annuncia gli onori al defunto con le note di ‘ Bandiera rossa ‘ della banda musicale, dopo la benedizione del feretro sulla piazza simbolo della città: davanti al Duomo e al Municipio. “Sono nato socialista e morirò socialista, ma di quelli come Pertini”. Così scriveva Franco Gallo (Le coq) all’amico Gilberto Costanza a fine ottobre 2012. Gallo, ex infermiere del S.Corona, era un personaggio eccentrico e poliedrico, poeta dialettale e memoria storica . “Uomo di grande umanità e schiettezza –  ha ricordato il sindaco Luigi Pignocca di F.I -, le sue tirate d’orecchie all’amministrazione comunale erano critiche costruttive”. Gallo ‘osannato ‘ da morto, ignorato da vivo, da più ? Lui che, pur non iscritto al Met up, era il primo verace ‘grillino’ della Città dei Doria. E per i padri cappuccini era ‘Fra Gallo’. Leggi a fondo pagina anche il testo integrale dell’omelia di don Claudio Chiozzi.

Franco Gallo che negli anni ’90, agli esordi della rinascita del complesso bandistico, con Franco Cenere sindaco per due legislature, non riusciva ad ottenere dal Comune quell’aiuto di cui c’era bisogno. Si affidava alla buona volontà e al senso di sacrificio dei musicanti soci, a partire da Angelo Pesce, oggi ex veterano della banda, 85 primavere e per 50 anni  esemplare collaboratore ‘armato’ di clarino. Un altro ex della terza età e della prima ora: Antonio Nicosia, 83 anni, pure lui al clarino.  Gallo ricordava agli amici che il Grand Hotel Garden Lido durante la stagione estiva organizzava concerti all’aperto per gli ospiti e sostenere l’attività della banda musicale. Gallo presidente, dal 1991 al 2011,  rammaricato che il Comune, allora, si limitasse a contribuire in un paio di occasioni (concerti) e con somme modeste.

Gallo socio fondatore del Complesso Bandistico Parrocchiale  Santa Maria Immacolata e presidente emerito, un cittadino che non si nascondeva, un libro aperto, onesto e sincero : “Non sono come quei compagni radical chic già comunisti e socialisti che a Loano hanno cambiato bandiera o tacciano con la pancia piena”. La sua coscienza critica non faceva sconti, a nessuno. Semmai un nostalgico, isolato dal potere. Anche da quell’opposizione meritevole, a suo dire,  di una medaglia allo sfascismo.  (Leggi le dichiarazioni di Gallo su trucioli.it a firma di Gilberto Costanza….).  (Leggi l’eccezionale documento storico e fotografico sulla banda di Loano…..).

A suo modo permaloso, spesso a ragion veduta, come quando su trucioli.it ricordava (siamo nel 2012 ndr): “…Io scrivo abitualmente sulle pagine Loano, Caput Mundi e su Cose e diti de altri Tempi. Ma mi sono accorto che la pagina Caput Mundi, quatti quatti, ne hanno fatto una pagina politica, infatti alla famosa pizzata da loro organizzata, alla quale avevano partecipato anche alcuni componenti della lista civica, il sottoscritto non ha partecipato, essendo impegnato nelle sue attività Apolitiche (diciamo per sua fortuna). Sai benissimo che sono nato socialista e morirò socialista, ma di quelli come Pertini…Perciò non sono un membro di Caput Mundi…Diciamo che corro indipendente…Poi riguardo al nuovo Teatro civico sono uno di quelli favorevoli e non condivido affatto le tesi di Gervasi e Dalmonte, per il semplice motivo che Associazioni come la nostra, Attimo Danza, La Fenice, I Senza Rempo, lo Yepp, la Cooperativa ISO, sono in attesa da decenni di una sede appropriata, per le loro attività e contribuirebbero alla sua gestione, lascio a te le conclusioni. Poi sai benissimo che non mi piace sparare sulle amministrazioni in carica, per il loro colore o per fini politici, ma solo se commettono errori che poi ricadono sulla collettività. Credo di averti espresso chiaramente il mio pensiero. Francesco.

L’ultima benedizione del feretro di don Claudio Chiozzi con i famigliari: il figlio Gianni, il nipote, la vedova

O ancora, sempre su trucioli.it. decriveva storie e vicende gloriose, come quella di Luigi Cirenei , maestro della banda dei carabinieri Reali di Roma, diventato concittadino loanese e che diede il nome all’omonima banda, per via del matrimonio. Cirenei, abruzzese d’origine, sposò una Lavagna (linea diretta di parentela col notaio Matteo Lavagna). L’illustre maestro della Banda dei Carabinieri venne ad abitare a Loano e diresse il corpo bandistico. Un motivo in più, per la città, di investire nella sua banda musicale ospitata nella sede della Parrocchia Santa Maria Immacolata, da cui ha preso il nome; anima e presidente, Francesco Gallo.

Non è forse colpa del social network e dell’informazione on line e cartacea se la figura di Francesco Gallo appare positiva, ma terribilmente ‘omissiva e fuorviante’. L’omissione non è tanto il contenuto del messaggio informativo, quanto nella carenza della completezza informativa. Un vecchio maestro del giornalismo ripeteva: scriva chi conosce il tema, taccia chi crede di sapere e  rende un pessimo servizio alla verità. Tutti hanno diritto di dire la loro, sarà il lettore il giudice finale. Certamente la ‘mancanza di memoria’ e ‘smemorati’ , ripeteva Gallo quando gli si dava atto della sua formidabile conoscenza di fatti e antefatti, fanno danni alla pari dei mentori.

La perdita di Franco Gallo, come accade ogni volta che una città resta orfana di un ‘figlio valoroso’, ha avuto una degna commemorazione nella chiesa parrocchiale. Non solo per l’eccezionale presenza della banda musicale che è pur sempre composta da persone che hanno un lavoro e che oggi vede nella giovane promessa del maestro Davide Nari un degno successore. Sono una ventina, si ritrovano per le prove nella sede ospitata nei locali della parrocchia  S.M. Immacolata, già convento dei Cappuccini. Uno dei pochi polmoni di verde e spazi liberi di cui Loano dispone in centro città.  La Santa Messa concelebrata dal vice parroco don Claudio Chiozzi, da padre Mariano e padre Gianni. La prof. Paola Arecco suonava l’organo e cantava accompagnando il rito; i cori un tempo erano una caratteristica delle chiese e delle principali funzioni religiose. Ed oggi è più facile trovarle nei piccoli paesi delle nostre valli, dove oltre al coro è presente l’organista. In chiesa, per la cerimonia funebre, c’erano labari e gagliardetti delle Cappe Turchine e delle Cappe Bianche, della Croce Rossa, degli Amici del Carmo.

Don Claudio che con impeccabile pathos, ha introdotto la Messa premettendo “caro Francesco non ti ho conosciuto di persona, spero di non farti torto se la mia predica non sarà in dialetto e non mugugnerai più di tanto”. E annuncia: “Ed infine, dopo il rito religioso e fuori dalla chiesa, sentirete suonare Bandiera rossa. È un po’ strano, ma per non fare un affronto al defunto Francesco, che è stato cristiano e ha ricevuto l’unzione degli infermi prima di morire, dico questo: la bandiera per Francesco è Gesù che sempre trionfa e trionferà e che ora, come Buon Pastore, l’accoglie nella casa del Padre. È San Giovanni che dalla cupola di questa chiesa ha la bandiera per indicarci Gesù, l’Agnello di Dio”.

Franco che sul social era solito tenere una rubrica in cui commemorava il santo del giorno. Don Claudio ha detto “ della vita di Francesco tre cose mi hanno colpito in Francesco da come me lo hanno raccontato, per non dire solamente: è morto un uomo che ha fatto tanto…” .Non a caso era stato infermiere anche per vocazione. E negli ammalati vedeva Cristo.  Franco che esaltava la bellezza della musica con la B maiuscola. Franco innamorato del dialetto, delle poesie dialettali che scrupolosamente traduceva in italiano. Franco persona aperta e disponibile, dalla sagre  all’educazione musicale dei giovani.

Si avvicina al feretro un amico di vecchia data Nicolò Rabaglia della Croce Rossa di Loano

Il presidente Gallo nel convento dei frati di via Gazzi aveva la sua seconda casa, l’ufficio. E’ qui che ha trascorso tante giornate di operosità. E’ qui che almeno un paio di volte ha incontrato il cronista per raccontare, testimoniare. Si rammaricava che tutti gli spartiti musicali venivano prodotti all’estero, si rammaricava quanto fosse difficile rendere compartecipi le famiglie per avvicinare i giovani alla musica. “Bisogna riconoscere che i pochi che seguono questa strada sono di grande talento. Eppure suonare uno strumento, al di là di ciò che rappresenta la banda, è motivo di crescita, di opportunità, di lavoro. Qui non fabbrichiamo divi, però è meglio suonare uno strumento che  bighellonare nelle discoteche”.

E’ toccato ad un amico di famiglia, il dr. Pierluigi Cepollina, leggere in dialetto, una delle poesie più care e significative scritte da Gallo per la festa. eccellenza di Loano, il due di luglio. “Per i nostri vecchi una giornata da non dimenticare…la festa della gente di mare, pescatori, marinai che hanno sempre fatto a gara  per arrivare in tempo, per portare la cassa… Allora la processione si faceva  di pomeriggio…era tradizione  di gonfiare la mongolfiera di carta da mandare in cielo una specialità dell’idraulico Luchessa…adesso i tempi sono cambiati (in peggio a nostra avviso ndr) non si ferma più la Città, per i cittadini Loanesi i lavoro sono cambiati, adesso sono bagnini o impiegati in molteplici attività….Adesso di sera esce la processione sotto la cassa c’è ne và di tutti i ceti ma non è cambiato il suo magico incanto sempre al ritmo delle note della banda, i portatori sembra la facciano ballare….tanta gente aspetta la preghiera del marinaio e del capo cassa…Issa. Brassa…o Cara Celeste del Mare della tua gente di Loano non ti dimenticare “ (Leggi il testo a fondo pagina).

Franco lascia un vuoto nella famiglia: la vedova  Vittoria, il figlio Gianni, il nipote Federico e la moglie Tina; assente perchè si trova da anni in Germania per lavoro il figlio Stefano.

Franco che negli ultimi anni aveva traslocato, per sfratto, nell’antico Borgo Castello e con il suo ‘trolley’ usciva a fare spesa,  Franco che nel giorno dell’addio dalla sua amata (e servita) Loano ha visto la partecipazione del capogruppo dell’opposizione dr. Paolo Gervasi, commercialista. Perfettamente assente l’amministrazione comunale. Presenti l’ex assessore Gimmy Piccini, gli ex consiglieri di maggioranza geom. Luigi Trevia, Pasquale Ebe, Renzo Vaccarezza,  la rag. Luisella Rosso, candidata comunale per la Dc nel 1972; l’ex presidente della Fondazione Leone Grossi, Stefano Ferrari.

All’amico Francesco, con il quale mi ero confrontato con franchezza nel periodo che ha preceduto le ultime elezioni comunali -, con la scontata e condivisa Caporetto delle due liste di opposizione (divisi si perde sempre) – vorrei augurare ciò che il mitico Gian Nicolò Bertone, ex dipendente Piaggio di Finale e cittadino di Calice Ligure, già musicante e anima della Rumpe e Streppa, ha pronunciato ad alta voce accarezzando il feretro: “Non dimenticate troppo in fretta un grande uomo,  lo è stato al  Santa Corona come a Loano. Ha fatto molto per la sua città, per la comunità, per i più deboli, i sofferenti. Aveva tanti amici che lo stimavano. Franco si batteva anche per salvare le nostre tradizioni”.

Luciano Corrado

Antonio Nicosia in chiesa tra i decani della banda musicale di Loano

Gian Nicolò Bertone tra gli ammiratori di Franco Gallo: non dimentichiamolo, è stato un grande uomo

 

L’OMELIA DI DON CLAUDIO CHIOZZI

Carissimi loanesi e carissimi amici, sia lodato Gesù Cristo. Non posso, carissimo Francesco, fare la predica in dialetto. Spero di non farti mugugnare com’eri solito. Noi cristiani, celebrando la S. Messa ai funerali annunciamo la vita, la vita eterna, l’infinito di Dio, il Paradiso, noi annunciamo la comunione dei santi. Vedevo su FB che Francesco aveva una rubrica sui santi di ogni giorno, ora l’hanno accolto e in testa c’è S. Giovanni, Santa Cecilia e la Madonna Immacolata. Nella morte noi annunciamo la fede nella Risurrezione di Cristo. Cristo è risorto e ci precede là dove sono i nostri fratelli defunti, risorti con Cristo. Ma se noi annunciamo qs vita, è per un Presente che ci abita. Io/tu/tu che piangi/tu che non credi… tutti abbiamo un destino e qs destino è Cristo. Ma la fede non è solo una definizione da catechismo. La fede in Gesù è starci di fronte a tutto, di fronte alla realtà con sguardo nuovo, ai ns fatti quotidiani. È starci di fronte alla malattia e alla morte con uno sguardo nuovo, la fede è l’inizio di un fatto nuovo nel mondo e nella storia. Nulla allora è banale o insignificante nel cammino della vita e del mondo. Sintetizzo dalla vita di Francesco 3 cose che mi hanno colpito in Francesco da come me lo hanno raccontato, per non dire solamente: è morto un uomo che ha fatto tanto… . Carità, bellezza, disponibilità. La carità, non tanto di soldi ma soprattutto nel lavoro con gli ammalati. Sì, era infermiere. Ma di quelli che lo fanno per vocazione. Vedeva nell’altro veramente Cristo. Ma qs non è scontato, né una cosa obbligata, anzi… Aveva compreso la parola di Gesù: quello che avrete fatto al più piccolo l’avrete fatto a me. Qs è un insegnamento incarnato. La seconda parola è bellezza. È la bellezza della musica, di cui Francesco era conquistato ed innamorato, qs Bellezza con la B maiuscola ora Francesco la vede. La bellezza anche delle sue foto di Loano, la bellezza del dialetto e delle poesie, attento a che tutti lo capissero con traduzione a fronte. La Bellezza è Gesù! 3° parola: disponibilità: e qui ci sta proprio tutto Francesco, dalla banda, alle sagre a cose forse ignote, che sa solo lui, ai tanti incontri per educare i giovani alla musica… la parola disponibilità si può anche tradurre con servizio come un’esigenza del cuore: è da Gesù ha imparato il servizio, tanto che era dai frati sempre, …fra Gallo! Ed infine, dopo il rito religioso e fuori dalla chiesa, sentirete suonare bandiera rossa. È un po’ strano, ma per non fare un affronto al defunto Francesco, che è stato cristiano e ha ricevuto l’unzione degli infermi prima di morire, dico questo: la bandiera per Francesco è Gesù che sempre trionfa e trionferà e che ora, come Buon Pastore, l’accoglie nella casa del Padre. È San Giovanni che dalla cupola di qs chiesa ha la bandiera per indicarci Gesù, l’Agnello di Dio. Sì, beati! E sarà gioia eterna, gioia vera in paradiso. Carissimo Gallo, bona! Amen.

 


L.Corrado

L.Corrado

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