Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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L’assessore Santi: ‘Io Attila?
Semmai guerriero pro verde pubblico’


Una petizione a favore dei pini di corso Tardy e Benech dei gruppi consiliari 5 Stelle, Rete a Sinistra, Noi per Savona – Verdi. Ma Piero Santi respinge l’appellativo di Attila a proposito dell’opera ‘taglia pini’. “Mai parlato di cento piante, al massimo 52 che abbiamo periziato con un nostro agronomo. E poi diciamola tutta, abbiamo ereditato non solo un disastro finanziario, il verde pubblico era ormai ridotto ad uno stato pietoso”.

Piero Santi con il vescovo Vittorio Lupi

Piero Santi – il politico savonese che da più anni viene premiato dagli elettori per amministrare ora il Comune, poi la Provincia e ritorno in Comune, questa volta con un assessorato di peso visto anche il risultato elettorale e le competenze, direbbe lui – non ha gradito ed è nel suo pieno diritto l’articolo di trucioli.it che lo chiamava in causa a proposito della sorte dei pini di corso Tardy e Benech. “Potete farmi tutte le critiche che ritenete giuste, ma sbertucciandomi come il nuovo Attila proprio non lo accetto, non lo merito, non risponde a verità. Noi ci siamo affidati ad un agronomo,  altrettanto farà il WWF e ci confronteremo senza pregiudizi. Dico solo che se chi di dovere fosse intervenuto dieci anni fa oggi non ci troveremmo in queste condizioni. Se n’è parlato tante volte in commissione consiliare, i risultati li abbiamo davanti agli occhi. Non ci divertiamo a tagliare piante, semmai a ‘piantumarle’, se ne leviamo quattro e parlo anche di altre zone, cerchiamo di metterne a dimora almeno cinque. A proposito, nulla da obiettare quando mi definite un fedelissimo di Claudio Scajola, per me è un onore

In effetti dopo le dichiarazioni di Santi di venerdì 16 dicembre (l’articolo che lo riguardava è in rete da giovedì 15) e che ora riportiamo, un comunicato del WWF Savona riporta che “dopo l’incontro con Santi si è concordato di dare impulso ad una riflessione attiva per approfondire alternative, affinché si possa coniugare positivamente la sicurezza dei cittadina con la salvaguardia del patrimonio arboreo della città”.

Santi sostiene “lungi da me l’idea di eliminare il verde pubblico, gli alberi, per far posto alle auto. Semmai intervenire per rendere più scorrevole lo scorrimento della carreggiata destra che è in una situazione difficile dalla rotonda fino al Palazzetto.  Ci troviamo di fronte  all’asfalto sollevato anche di cinque centimetri, si viaggia e si cammina su una montagna russa. In queste condizione la polizia municipale  consiglia di chiudere l’area di parcheggio. Occorre coniugare la sicurezza dei cittadini e la salvaguardia del prezioso patrimonio arboreo della città”. Basterebbe leggere cosa rappresentano gli alberi, anche le diverse specie, per il processo di fotosintesi clorofillina che assorbe anitride carbonica e produce ossigeno. La cappa delle polveri sottili (automezzi e motomezzi, riscaldamento) ha effetti devastanti in particolare sulla salute dei cittadini, a cominciare dai piccoli, agli anziani. Lo smog uccide e fa danni più di una guerra.  Se ne accorgono anche i comunisti cinesi, meglio tardi che mai. Occorce anche tener conto  delle segnalazioni sempre più frequenti legate ad incidenti stradali, cadute di motociclisti per colpa delle radici invasive, e tra le ripercussioni anche le richieste di risarcimento danni al Comune.

Ancora Santi: Io Attilia ? In cinque mesi, dal 4 luglio, ho avviato un’azione quasi capillare di piantumazione. Andate a confrontare le fotografie di ieri e di oggi  dello stato dei cipressi nel Camposanto.  Tutti i ceppi mozzati, li abbiamo rimossi. Così come si è fatto in corso Italia, in Piazza del Popolo. Ovunque si può salvare un pianta rimane e viene sostituita  direi in modo razionale, intelligente, ad esempio ricorrendo  ai pitosfori. Si siamo trovati anche a rimuovere decine di gabbie di ferro.  Criticatemi, pungolatemi, non mi si dica che il mio predecessore, Jorg Costantino, assessore all’Ambiente, di Rete a Sinistra, abbia lasciato un modello da imitare, andatelo a chiedere, dico a caso, agli abitanti della zona che gravitano attorno alla scalinata di via Paolo Assereto dove il verde era un letamaio e per una settimana abbiamo impegnato due squadre di giardinieri per una decorosa sistemazione a verde, i cittadini mi ringraziano…“.

Jorg Costantino per 10 anni amministratore comunale e assessore all’Ambiente

Jorg Costantino le ha attraversate tutte le fasi in Comune. Dal 1994 ha ricoperto, per Rifondazione comunista, il ruolo di consigliere di minoranza, di maggioranza e poi ha seduto, per i due mandati con il sindaco Berruti. Un bilancio ? Costantino ha dichiarato a La Stampa: “Non sta a me farlo, ma ai cittadini. Io ce l’ho messa tutta, a partire dalla raccolta differenziata e per operare nel settore della protezione civile. Ho imparato molto, a volte il compito è stato difficile, ma sempre molto bello. Un onore”. Se lo dice lui. Gli elettori sono stati ingrati. Altri direbbero per fortuna, non farà più danni.  Di sicuro è tornato dietro la scrivania di responsabile del Centro per l’Impiego, a Legino, pare con una certa soddisfazione e una convinzione: «Non si può scambiare la politica per un ufficio di collocamento. Ho fatto l’assessore per dieci anni (solo? ndr): era giusto che lasciassi il posto ad altri». Un’opera buona e meritoria, bisogna dargliene atto.

 


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