Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra L. La ‘vendetta’ del Maremola trasformato in selva e il vano appello al sindaco. Le spese beffa del bilancio comunale


L’Alluvione del 24 Novembre 2016. La priorità assoluta della messa in sicurezza del fiume Maremola. L’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili per questo fine.

Il 24 Novembre 2016 verrà ricordato nella storia di Pietra Ligure, come. ….” Il giorno dell’alluvione…! La nostra città ha davvero rischiato che si ripetesse quanto accaduto tra il 26 ed il 27 Settembre 1933, quando il Maremola, dopo esser straripato dai suoi argini, la allagò completamente, provocando anche vittime, oltre che danni e rovina immensi all’economia cittadina, tanto che ci vollero anni perché essa potesse risollevarsi.

Il 24 Novembre scorso si sono inondate varie zone della città, ma siamo andati vicini all’inondazione di 83 anni prima; ciò, nonostante che, nel dopoguerra, il quartiere dell’Ajetta, più vicino al fiume, sia stato ricostruito con un criterio “antinondazione ” , ottenuto modificando con una salita (per chi proviene da nord), nel tratto iniziale di via Francesco Crispi, la quota originaria del terreno, prima allo stesso livello del fiume; infatti, al culmine dell’intensità della pioggia, l’acqua aveva già raggiunto oltre la metà della salita stessa e sarebbe bastato che essa continuasse con la stessa violenza per un’ora…, per mezz’ora…, che tutto il paese sarebbe stato invaso dall’acqua: come nel 1933.

Tuttavia, oggi, a differenza di 83 anni fa, le previsioni meteorologiche consentono di sapere con anticipo e con puntialità, quale sarà l’evoluzione del tempo, i suoi sviluppi, le sue insidie, i suoi pericoli.

E le premesse e le “aspettative” perché si verificasse quanto é, poi, successo effettivamente, c’erano tutte: da una settimana prima, era previsto che alla metà della settimana successiva ci sarebbe stata una forte perturbazione che avrebbe flagellato la Liguria; pochi giorni prima, era stato, addirittura emanato l’ Allerta rosso per la nostra zona.

Ma a Pietra Ligure ci siamo limitati ad “aspettare” gli eventi, non assumendo nessun provvedimento di carattere urgente o straordinario per mettere il fiume Maremola in sicurezza.

Ciò, nonostante esso, sotto la vista e la preoccupazione di tutti, fosse in condizioni “deprecabili ” per la pressocché TOTALE copertura del suo alveo da una fittissima, inestricabile vegetazione, fatta di alberelli, cespugli, rami secchi, sterpi, tronchi, bastoni, canne, massi, pietre, tavole, immondizia, ecc. In condizioni come quelle suddescritte, l’alveo del fiume avrebbe dovuto essere pulito senza esitazione.

Esso si trovava nelle condizioni medesime da troppo tempo ed, a differenza di quanto fino ad un recente passato veniva fatto, non era stato più oggetto della manutenzione ordinaria annuale.

Il sindaco Valeriani ed De Vincenzi, predecessore e consigliere regionale Pd

L’attuale Amministrazione del Sindaco Valeriani, all’inizio del suo mandato, non è andata oltre le solite buone intenzioni, fatte di bei progetti proclamati, tanto grandi ed ambiziosi, quanto regolarmente “non realizzati”, che, dopo 2 anni dal suo insediamento, non si sono tradotte in niente: non un minimo intervento di pulizia del Maremola é stato fatto: ed i risultati si sono visti il 24 Novembre 2016! Interi quartieri, strade, piazze orti, giardini, invasi dall’acqua; negozi, attività professionali ed artigianali, case private, garages, cantine, magazzini, automobili o moto: tutto è stato invaso dall’acqua e distrutto o danneggiato.

ESPOSTO DENUNCIA DI UN CITTADINO – E dire che per tempo, l’8 Novembre 2016, dal sig. Gianbattista Rosa, a nome di un gruppo di cittadini abitanti in quartieri a rischio allagamento, era stata rivolta al Sindaco, direttamente e personalmente, la richiesta di un intervento dell’Amministrazione affinché fosse rimossa sia la vegetazione esistente che tutto il materiale depositato sull’alveo, ostacolo al deflusso delle acque del fiume.

Poiché il Sindaco rispondeva negativamente, adducendo la mancanza dei soldi necessarii per tale intervento (circa €35.000…), sempre lo stesso sig. Giambattista Rosa, che si era assunto la lodevole iniziativa di sensibilizzare l’Amministrazione (apparentemente indifferente), inviava una nota al Procuratore della Repubblica di Savona, nonché per conoscenza al Prefetto di Savona, al Presidente della Regione Liguria, Toti, ed allo stesso Sindaco Dario Valeriani, nella quale “formalizzava” le preoccupazioni sue e della cittadinanza in merito alle condizioni di abbandono ed incuria nelle quali si trovava l’alveo del Maremola, paventando le conseguenze di un tale stato di fatto, in caso di pioggie estreme.

Il SECOLO XIX, il 13 Novembre 2016, quindi 11 giorni prima del nubifragio, pubblicava un articolo-denuncia a firma di Silvia Andreetto, nel quale erano riportate le medesime preoccupazioni dei cittadini, rimarcando la seria probabilità dell’esondazione del fiume; infatti, G.B. Rosa dichiarava testualmente al giornale: “ Se quest’autunno dovesse arrivare una delle ormai frequenti bombe d’acqua, c’é il rischio che il torrente Maremola possa esondare. Il letto dista meno di 20 cm dal ciglio del muretto che lo divide da via Nazario Sauro ….. ancora: “ Il torrente oltre ad essere invaso da una folta vegetazione, é delimitato da muretti insufficienti a contenere la quantità d’acqua che si accumulerebbe se dovesse piovere in maniera sostenuta per più giorni. Gli argini dovrebbero essere alti almeno 60/70 cm. Per non parlare della sporcizia, gettata da persone incivili, nel greto del torrente e che vi giace, ormai, da mesi “.

L’INERZIA DELLE ISTITUZIONI – Tuttavia, nonostante visite personali al Sindaco nel suo ufficio in Municipio, lettere scritte a lui, al Prefetto, al Presidente della Regione, raccomandate alla Procura della Repubblica, articoli a 4 colonne del SECOLO XIX, affinché l’Amministrazione prendesse coscienza del problema e se ne facesse parte attiva; nonostante fosse stato proclamato l’allarme dell’Allerta rosso che annunciava una probabile bomba d’acqua; nonostante fosse stata diffusa la cartina (che alleghiamo) dove si evidenziava l’epicentro dell’Allerta proprio sul nostro territorio e, quindi, del pericolo imminente che incombeva proprio sulla nostra Città, NULLA, neanche qualcosa, negli ultimi momenti in cui era possibile intervenire, È STATO FATTO!

Si potrà dire che l’intensità della pioggia era tale che ciò avrebbe reso vano ogni altro sforzo, a causa della massa d’acqua prodotta, ma questo noi non potremo mai sapere se è vero, perché l’Amministrazione di Pietra Ligure non può dire DI AVER FATTO TUTTO QUELLO CHE POTEVA FARE PER EVITARE LA CATASTROFE: NON PUÒ DIRLO PERCHÉ NONOSTANTE LE SEGNALAZIONI, LE SOLLECITAZIONI, GLI INVITI, LE PREGHIERE, NON L’HA FATTO! È rimasta sorda, ma, forse, peggio, è rimasta indifferente di fronte a questo problema di cui essa, per prima, senza dover avere alcuno stimolo da parte di nessuno, avrebbe dovuto istituzionalmente farsi carico ed affrontare, perché riguardava la sicurezza della città e la protezione civile dei cittadini.

NEPPURE UNA RIGA PER LO STATO DI DEGRADO DEL MAREMOLA – D’altronde, che quella dei fiumi non fosse materia che interessa più di tanto l’Amministrazione Valeriani è comprovato, in modo inequivocabile, dal fatto che durante il Consiglio Comunale del 28 Novembre u.s., la maggioranza ha voluto approvare, con i suoi soli voti, il “DOCUMENTO DI POLITICA AMBIENTALE” nel quale, dopo avere enunciato tante belle intenzioni “di principio”, non vi è dedicata non solo una sola frase, ma nemmeno una sola parola, dicasi UNA SOLA, sui fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua: sulla necessità della loro cura, della loro manutenzione, della loro “messa in sicurezza”, del rischio di carattere “idrogeologico”.

Non c’é NULLA!

E non è nemmeno accettabile la veramente incredibile dichiarazione del Sindaco, che sconcerta per il fatto che sia stata detta non per scherzo ma convintamente dal Capo dell’istituzione “Comune”, secondo il quale il fatto “… che le canne non siano state tagliate è, perfino, un bene, perché ciò avrebbe consentito lo “scivolío” rapido dell’acqua sulle canne stesse, piegate dalla forza della corrente!”

Questa frase è inaccettabile perché non solo le canne, ma tutto quanto era in mezzo al fiume (vegetazione, massi, detriti, tronchi, sterpaglia, rifiuti…) avrebbe dovuto esser rimosso e portato via prima che la massa d’acqua del fiume stesso lo incontrasse e ne fosse ostacolata nel suo percorso impetuoso.

ARGINI TROPPO BASSI DEL TORRENTE – Con un vero non senso ci é parso sia stato trattato il problema degli argini troppo bassi, rispetto alla quota dell’alveo o della terra accumulata contro di essi. É stato detto in Consiglio Comunale che, ai fini dell’inondazione, il fatto dell’altezza degli argini non sarebbe determinante e che, comunque, l’innalzamento dell’altezza degli argini medesimi non sarebbe consentito! Tuttavia, noi abbiamo in nostro possesso un filmato che smentisce quest’assurda affermazione perché mostra ed evidenzia in modo inequivocabile l’acqua del Maremola, allo stesso livello del colmo dell’argine, che straripa dallo stesso e si riversa in via Nazario Sauro; per cui, l’esigenza di un intervento di innalzamento degli argini del fiume, a partire dai punti più bassi lungo le vie Sauro e Crispi o di quelli di maggior impatto e pericolo, come la convergenza tra i due rii Maremola e Scaincio, appare una vera necessità, tale che possa scongiurare un nuovo tracimamento in caso del riproporsi di una situazione d’emergenza estrema, del tipo di quelle che, ormai, con i cambiamenti climatici in corso, non si verificano più con cadenza cinquantennale, ma molto più frequentemente.

Non é accettabile, del pari, la scusa che non si siano trovati i “fondi” per far fronte alla spesa preventivata di circa € 35.000, necessaria per la pulizia dell’alveo del Maremola, attendendo un contributo integrativo regionale che non è arrivato! Ciò, in quanto quando vuole l’Amministrazione Comunale i soldi li trova, anche e soprattutto per spese voluttuarie e per manifestazioni varie che, seppur importanti per un paese turistico, diventano “subordinate” di fronte alle superiori esigenze della tutela del territorio dal pericolo delle alluvioni.

A questo proposito, non possono non notarsi i ben €18.500 di contributo, “TROVATI” per l’illuminazione natalizia.

Infatti, mentre si farfugliava la scusa del: “Non ci sono soldi per pulire il fiume“, nel corso dell’articolo del SECOLO XIX del 13 Novembre citato, il Sindaco Valeriani dichiarava: “Inoltre abbiamo dovuto attendere il cofinanziamento regionale di €.14.800, a cui si aggiungono gli €. 21.200 di fondi comunali, per poter effettuare il taglio della vegetazione….” Quindi, da questa dichiarazione “ufficiale” si deduce che, stanti i “già trovati” €.21.200 di fondi comunali, l‘intervento di pulizia dell’alveo del fiume non s’è fatto perché mancavano (ben) €.14.800 che il Comune NON AVEVA, NON TROVAVA e che si aspettava ARRIVASSERO DALLA REGIONE! Peccato che solo 2 giorni dopo l’articolo menzionato e 9 giorni prima dell’alluvione, il 15 Novembre 2016, la GIUNTA COMUNALE, al completo, “TROVAVA” e deliberava di assegnare, a titolo di “contributo”, all’associazione “Facciamo centro la somma summenzionata di ben €.18.500 (superiore alla somma di €.14.800, introvabile, che mancava per il fiume) per l’allestimento dell’illuminazione natalizia! “.

Questo vuol dire che QUANDO VUOLE, PER “CHI” VUOLE, PER “COSA” VUOLE, IL SINDACO VALERIANI I SOLDI LI TROVA! PER METTERE IN SICUREZZA IL FIUME, NO!

Aspettiamo, inoltre, per avere un quadro più completo della situazione “finanziamenti e soldi che non si trovano” di avere il riscontro alla nostra istanza di avere i resoconti delle manifestazioni: Dolcissima Pietra, il concerto di Fiorella Mannoja, dell’Infiorata”.

Ciò che, inoltre, stride e contrasta con l’accampata scusa di non esser riusciti a trovare la somma necessaria per pulire il letto del fiume, è rappresentato dal fatto che nello stesso Consiglio Comunale del 28 Novembre u.s., veniva sottoposto all’approvazione il programma delle opere pubbliche del triennio 2016, 2017, 2018, nel quale emerge che per il “residuo” tempo dell’anno in corso, cioè il mese di Dicembre, é stata programmata la ristrutturazione di piazza Vittorio Emanuele ll per un importo di ben €.215.000 e, pure, una prima tranche del rifacimento del pavimento delle scuole medie, per un importo di €.150.000.

Per il primo intervento, cioè il rifacimento di piazza Vittorio Emanuele ll, da parte di questa opposizione consiliare, pur rilevandosi che bene vengono incoraggiate le opere pubbliche che riqualificano il volto della nostra città, si esprime una piú che fondata perplessità sul fatto che, tra le piazze del centro storico, sia stata data “priorità” a piazza Vittorio Emanuele ll, che non presenta nessun tipo di problematica, né “funzionale” (non ci sono buche, fossi, dossi, pavimentazione divelta, ecc.), né “estetica” (la piazza è già “gradevole” così com’é oggi), rispetto a via della Libertá ed alla piazza Vecchia, prive di sottoservizi adeguati (fognature, acque bianche meteoriche, tubazioni dell’acquedotto da rifare), con problemi “funzionali” come la pavimentazione sconnessa e i raccordi con le altre strade, nonché con problemi “estetici”, vista l’evidenza manifesta della necessità di un restauro. Detto questo, appare veramente incongruo se non assurdo, trovare ben €.215.000, per un’opera come questa “non urgente” e, tutto sommato, “non necessaria”, e non riuscire a trovare la somma necessaria per mettere in sicurezza il Maremola!

Stesso discorso per quel che riguarda la ripavimentazione delle scuole medie: l’avevamo salutata ed approvata con favore se, come segnalato dalla consigliera Mattea, fosse risultato che, dagli stessi pavimenti, si disperdeva AMIANTO nell’ambiente scolastico e, quindi, la priorità della salute dei ragazzi prevaleva su ogni altra cosa. Tuttavia, dopo che il Sindaco, in modo categorico, ha escluso “apertis verbis” in Consiglio, alcuna dispersione di amianto e che “Non c’è amianto“, ci chiediamo perché, se il pericolo dell’amianto non sussiste, debbano essere spesi SUBITO (Dicembre 2016) €. 150.000 e, successivamente, nel 2017 e nel 2018, altri €.300.000!! Solo per motivi …”estetici”?

Non sarebbe più saggio “dirottare”, da subito, oggi, Dicembre 2016, la complessiva somma di €.365.000, per “mettere in sicurezza” il fiume, ripulendolo profondamente da tutto ciò che l’inondazione vi ha depositato e facendo un primo intervento strutturale di innalzamento dell’altezza degli argini??? É poi, inaccettabile ed incommentabile (perché si commenta da sola!) la dichiarazione dell’Assessore ai lavori pubblici secondo la quale la decisione di ristrutturare piazza Vittorio Emanuele ll rientra nella pienezza delle “scelte discrezionali” dell’Amministrazione Comunale…! Bé, questo si sapeva già! Ma corrisponde alla stessa cosa, come dire: “Siccome siamo noi che comandiamo, FACCIAMO QUELLO CHE VOGLIAMO..! “, cosa inaccettabile perché le cose che si fanno devono essere fatte a ragion veduta: specialmente in una situazione come questa, nella quale le risorse economiche sono poche ed è emersa la necessità della messa in sicurezza del fiume rispetto a scenari futuri di nuove inondazioni. Tutta questa pervicacia nell’insistenza di ristrutturare piazza Vittorio Emanuele fa insorgere il sospetto che, più che a fondate ragioni di opportunità, questa sia una scelta dettata da ragioni “elettoralistiche”, per compiacere o per accattivarsi il consenso di lobby di quartiere.

Lascia anche esterrefatti, ciò che ha dichiarato il Sindaco in apertura del Consiglio Comunale del 28 Novembre u.s., quando ha detto che: “…comunque, nell’alveo del fiume NON ERA PERMESSO ENTRARE per fare lavori…“.

Ciò, riteniamo, sia plausibile in una “situazione normale “; ma la situazione precedente l’alluvione del 24 Novembre u.s., che aveva visto l’emissione di previsioni meteo che preannunciavano piogge calamitose, “Allerta rosso” proclamato, raccomandate a Procura, Prefettura, Regione, Sindaco, richieste, inviti, sollecitazioni, preghiere di cittadini, era da considerarsi una “SITUAZIONE NORMALE “? Non era, invece, quella che si prospettava da tutti i segnali possibili, una “SITUAZIONE ECCEZIONALE “?

IL SINDACO DOVEVA EMETTERE UN’ORDINANZA URGENTE PER RIPULIRE IL MAREMOLA – Non doveva il Sindaco usare i poteri che la legge gli conferisce come “Ufficiale di Governo” ed emanare un’ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE per scongiurare il pericolo incombente? O, almeno, “CERCARE DI EVITARLO “? Noi riteniamo di sì: nell’imminenza della catastrofe, avrebbe dovuto, con una sua ordinanza, entrare nell’alveo del Maremola e ripulirlo, per quanto potesse, di tutto quello che ostruiva, ostacolava, impediva, rallentava il deflusso della corrente. Avrebbe, così facendo, dimostrato di cercare di fare tutto quanto era in suo potere per evitare lo straripamento del fiume.

POTEVA! Bastava che avesse avuto un pò di forza, di coraggio, di determinazione nelle proprie azioni: di consapevolezza dei suoi compiti.

POTEVA! MA NON L’HA FATTO! Per mancanza totale di tutti i requisiti più sopra elencati!

Un Sindaco deve dimostrare di essere il Capo, il responsabile di una Comunità, specialmente in momenti gravi come quello che ha colpito Pietra Ligure il 24 Novembre 2016. I cittadini che gli hanno dato il voto, mettendogli in mano il destino della città, lo hanno eletto soprattutto per questo: per essere tutelati e difesi, non solo per vederlo seguire le Processioni o per funzioni di rappresentanza!

Tutto ciò premesso, si chiede che il Consiglio Comunale approvi la presente Mozione, della quale, di seguito, si specifica il dispositivo:

Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure, visto quanto accaduto il 24 Novembre 2016, quando, in seguito a un violento nubifragio, il fiume Maremola è esondato, molte zone della città sono state inondate e molte attività economiche e private, nonché molte proprietà sono state rovinate o danneggiate; considerato che ciò che è successo é da attribuirsi, oltre che alla “bomba d’acqua” scaricatasi sul nostro territorio, anche alle condizioni dell’alveo del fiume Maremola, ricoperto da una fittissima vegetazione e ad una quota dell’alveo stesso, per il depositarsi continuo di detriti e sedimenti, molto superiore al suo livello “naturale”, oltreché dall’inadeguatezza degli argini rispetto al contenimento di masse d’acqua, come quelle che si producono in condizioni di precipitazioni meteoriche “estreme”; reputato che le condizioni di pericolosità “strutturali” che hanno contribuito a determinare l’esondazione e gli allagamenti del 24 Novembre u.s., persistono tuttora; ritenuto che, quindi, debba intervenirsi tempestivamente per risolvere o, almeno, alleviare o diminuire lo stato di pericolo per la città, che resta, perciò, latente, causato dalle criticità palesatesi nella sicurezza del fiume,

Per tutti questi motivi sovraesposti, impegna l’Amministrazione Comunale a :

1) Provvedere immediatamente alla pulizia dell’alveo da tutta la vegetazione residua, dai detriti, dai massi, dai rifiuti e da tutto ciò che é stato trasportato dalla forza della corrente e vi si è depositato.

2) Provvedere ad un’opera di congruo abbassamento della quota raggiunta dall’alveo stesso, riportandolo al suo livello “naturale”; riutilizzo del materiale di risulta “idoneo” per il ripascimento delle spiagge del litorale pietrese.

3) Provvedere all’urgente innalzamento dell’altezza degli argini del fiume, a partire dai punti ove tali criticità risultano più evidenti, affinché gli argini stessi riacquistino la capacità di contenimento di masse d’acqua consistenti, in seguito a fenomeni meteorologici “estremi”.

4) Verifica ed accertamento delle condizioni di staticità e sicurezza delle strutture portanti del ponte vecchio, nonché, in particolare, delle sue ringhiere in metallo e dei parapetti, colpiti violentemente dall’impeto della corrente e da ammassi di legname e sterpaglie, proprio nei momenti di maggior forza, durante la furia degli eventi.

5) Stralcio dell’esecuzione dei progetti di ristrutturazione di piazza Vittorio Emanuele ll e del rifacimento della pavimentazione delle scuole medie, previsti per questo Dicembre 2016, e devoluzione della somma complessiva di €.365.000, originariamente prevista per queste stesse opere, non prioritarie, per la messa in sicurezza del fiume Maremola: opera prioritaria “urgente”.

6) Abbuono delle imposte comunali: I.M.U., TASI, TOSAP, Imposta sulla pubblicità, ecc. per gli esercizi commerciali, artigianali, professionali rovinati o danneggiati dall’alluvione del 24 Novembre 2016.

Pietra Ligure, 8 Dicembre 2016

Mario Carrara

Consigliere Capogruppo Lista Civica dei Pietresi



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