Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio, ‘Rotariani in vacanza’ e gli scempi più scandalosi. Serata col presidente, l’editorialista, il massone, il monsignore


‘Rotariani in vacanza’. Non ha avuto molta eco, eppure era un evento di interesse informativo e di denuncia. Se il passaggio di consegne al Rotary alassino tra l’ing. Filippo Bonfiglietti, loanese e l’ingauno Agostino Sommariva (piccola curiosità, non è più tra i soci proprietari dell’Isola Gallinara ma è rimasto il fratello) si è tenuto nei locali del ristorante Babette;  i ‘Rotariani al mare’ si sono ritrovati ospiti di Giovanni Puricelli. Non è la prima volta peraltro che l’imprenditore mette a disposizione la villa con piscina. Come non sfugge che la famiglia, non da oggi, abbia una particolare vocazione esoterica – massonica. Da padre in figlio.

Villa Puricelli ha ospitato la serata del Rotary. Il presidente Gonfiglietti consegna un piatto artistico al giornalista – editorialista Alessandro Cassinis. Sullo sfonfo il parroco monsignor Angelo De Canis

Nulla di oscuro, né trame o affarismo. Il neo presidente Rotary, Filippo Bonfiglietti, ingegnere originario di Roma, loanese Doc d’adozione, da anni  è un’anima ‘cristallina’ sulla scena pubblica pur senza aver avuto ruoli nella pubblica amministrazione e una candidatura al consiglio comunale di Loano.  Un personaggio piuttosto schivo impegnato  nel mondo della cultura, dell’ambiente, della storia. Lo scorso anno ha partecipato al Salone del Libro di Torino. Ex manager dell’Ansaldo, esperto di comunicazione e di servizi alberghieri, scrittore per hobby. Al Salone ha presentato: Condizionati a Credere, Ormea e Le Dolomiti della Liguria.  Si è impegnato, con qualche delusione di troppo, a far conoscere e promuovere Ormea: dal patrimonio boschivo, ai piloni votivi in gran parte abbandonati (300), alle opere d’arte. Si è dedicato nell’analisi e nelle proposte risolutive, con competenza e lungimiranza, dell’annoso progetto di raddoppio dei binari tra Andora e Finale Ligure, documentando assurdità, sprechi, disagi, danni al turismo e all’agricoltura, agli stessi pendolari. Le opportunità di valorizzare le risorse della rete  ferroviaria esistente.

Torniamo alla serata “Rotariani in vacanza” a casa Puricelli con l’intervento dell’editorialista, già direttore, del Secolo XIX Alessandro Cassinis autore di lucide e coraggiose analisi della Liguria; basterebbe citare “Gli apprendisti stregoni che minacciano la Liguria“.

Nel comunicato stampa viene rimarcato che Cassinis  ha fatto un interessante intervento sul suo modo di vedere la Liguria e il raddoppio della ferrovia.

Il Rotary Club di Alassio sta cercando di organizzare un convegno allo scopo di accelerare un’opera strategica in attesa di soluzione da oltre mezzo secolo. Il giornalista si è soffermato su un’esperienza recente: “In queste settimane ho viaggiato con una piccola barca a vela lungo le coste liguri per un racconto a puntate per il mio giornale, Il Secolo XIX. La lentezza del viaggio mi ha consentito di osservare con calma e da vicino alcuni fra i paesaggi più belli del mondo e alcuni fra gli scempi più scandalosi della storia. Fra questi scempi c’è il proliferare di porticcioli falliti o mai finiti, scheletri e fantasmi figli di una politica che troppo tardi ha messo un freno alla cementificazione della costa. Quello dei porti turistici è uno dei tanti esempi di quello che mi sembra il peccato originale e insanabile della nostra regione: la sindrome del faraone. Sembra che in Liguria si possano concepire soltanto progetti giganteschi e costosissimi, sovradimensionati rispetto ai reali fabbisogni, che non partono o restano incompiuti. Cito fra tutti il Terzo valico e il raddoppio ferroviario del Ponente. Opere necessarie, indispensabili per rompere l’isolamento della regione, ma destinate a una gestazione lunghissima e così complesse e costose da non rispondere più alle reali esigenze del territorio. La Genova-Ventimiglia è una linea scandalosamente lenta e inadeguata. Alla frontiera i viaggiatori vivono loro malgrado una sorta di maledizione di Cenerentola: il rischio di perdere coincidenze e passare parte della notte in stazione è purtroppo una costante. Il treno non è mai competitivo con l’automobile. Bisogna fare qualcosa. Ma cosa? Il progetto che il ministero delle Infrastrutture ha inserito nel contratto di programma con Rete ferroviaria italiana prevede una lunga variante a monte in galleria che costerebbe 1,5 miliardi. L’idea è di fare un collegamento veloce e ad alta capacità da abbinare a un analogo progetto dei francesi…. Nel frattempo, però, molte cose stanno cambiando. I traffici del porto di Genova, che potrebbero essere convogliati via ferrovia verso la Francia e la Spagna o viceversa, sono di nuovo in calo (maggio ha segnato un -7,1% nel dato generale, riducendo la crescita dei primi cinque mesi del 2016, rispetto all’analogo periodo del 2015, a un modestissimo +0,3%). Crescono invece i passeggeri di traghetti e crociere (+29% a maggio, +4,8% nei primi 5 mesi). L’unico dato che continua ad aumentare è quello del turismo: sempre nei primi cinque mesi Genova ha avuto il 7% di arrivi in più e Savona il 5%. Il 45% di questi turisti viene dall’estero e i primi per nazionalità sono i francesi. Mi domando se non dobbiamo ripensare il progetto di raddoppio e di modernizzazione della linea ferroviaria nel Ponente ligure non più tanto come corridoio per le merci (i francesi hanno posticipato il loro progetto a dopo il 2050), ma come collegamento turistico transfrontaliero. Un percorso meno complesso, sfruttando anche la linea esistente, costerebbe meno e sarebbe realizzabile in tempi più brevi. Sono certo che un’opera concepita con il buon senso e non con la sindrome del faraone aiuterebbe l’economia ligure a ripartire”.

Oltre ai soci del club di Alassio, erano presenti a Villa Puricelli numerosi soci di club Rotary del distretto 2032.

DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI

Leggi… Dal blog Alassio Futura: Ieri sera (20 LUGLIO 2013), presso la struttura della ditta OPS, Organizzazione pubblicitaria stradale del gruppo Puricelli, a bordo piscina, ospiti del Rotariano di Alassio Giovanni Puricelli (vedi….),  serata dedicata dal Rotary di Alassio ai ‘Rotariani in vacanza’. Con interessante conferenza del Direttore di Telenord Genova, il giornalista dott. Paolo Lingua, già redattore di Secolo XIX e della Stampa, sulla figura e le opere di Gerolamo Gaslini, imprenditore filantropo, creatore e finanziatore dell’Istituto Pediatrico Giannina Gaslini di Genova, noto in tutto il mondo per la cura dei bambini.

PS – Noticina storica a proposito di Paolo Lingua. Una frase estrapolata dalle puntate sulla storia del ‘Ciclone Teardo’: “… Un altro “spaccato” di Paolo Lingua, forse di spessore meno esaltante, emerge dalla pagina 216 del libro “L’Italia della vergogna – capitolo “Su il cappuccio!”. Contiene un elenco di affiliati alla loggia massonica R.L. Camea- O. di Santa Margherita Ligure e al Comitato Logge della Camea d’Italia, dove oltre a Lingua, compaiono i giornalisti liguri Filiberto Dani e Raimondo Lagostena (vedi…..). Dopo una breve “tappa” al Decimono, settore Regione, Lagostena è diventato tra i più affermati imprenditori televisivi liguri con il Gruppo Profit ….compresi alcuni inviati speciali che avevano seguito alcune fasi salienti dell’inchiesta sul clan che operava nei fine anni ’70 e primi anni ’80. Leggi la 23° puntata….

Paolo Lingua era stato tra i testi citati dalle parti civili, Alberto Teardo e Leo Capello, nel processo (1981) contro Il Secolo XIX, il suo direttore responsabile dell’epoca, Tommaso Giglio ed il redattore di giudiziaria Luciano Corrado che il 14 novembre 1981 (poco meno di due anni prima della retata & manette) rivelò in solitudine l’esistenza dei primi atti dell’indagine nei confronti dell’allora potente presidente della Regione. Teardo e C., che, tra le altre cose, ricusò  (nel processo per  l’iscrizione alla P2)  il pretore Marco Devoto, oltre a querelare il prefetto di Savona per la revoca della patente a seguito della condanna. Per anni il big socialista savonese, vicino a Craxi, poteva contare su certa  stampa amica in Liguria e non solo. Oltre a giornalisti ‘camerieri’, fedeli o fedelissimi. Non solo a Savona, a Genova e….Per non dimenticare !

 

 


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