Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Mappe di avvicinamento strategico alla Valle Bormida…


Ritornando da Brescia o da Torino, dopo aver scritto e aggiornato più volte la paginetta di appunti, passando per Firenze e diretti a Mondovì, dopo aver memorizzato le variazioni locali, cercato spazi tra le righe per infilarci dentro altre impressioni, vorrei provare l’utilità degli appunti, aprire il testo e utilizzarlo come un lievito madre, farlo dilatare e lievitare, stendere una mappa ben dettagliata del tragitto.Con le distanze, le altitudini delle colline e le profondità dei ruscelli, l’ampiezza dei boschi e il tracciato dei sentieri ….

Il libro aperto su due pagine sconosciute lo trovo sul tavolo appena è giorno le righe sono rigide come fili ghiacciati / scolpite da un minuscolo cesello / la pagina è conclusa non vuole interferenze il testo è finito ogni pagina è piena di scrittura il testo resiste come se improvvisamente non si riuscisse più a inserire una sola parola nel testo diventato compatto e flessibile, rigido e scaglioso, blindato nella sua composizione stagna d’acciaio inossidabile duro e fragile come una cote bagnata nella mano del falciatore.

L’elaborato letterario spurio, scritto in disordine sulla pagina, privo di intrecci.

La falce tagliente rade la pagina nel fresco del mattino, raccolte lungo i margini le erbe sfalciate come messe in fila e le stoppie verdi profumano intensamente nel prato dietro le spalle dei falciatori che a gambe larghe procedono avanti verso le righe intatte, le parole fiorite, il testo cresciuto come un prato di prima estate.

Passare dal tutto tondo della vita in movimento con i suoi imprevisti alla stesura piatta sui fogli chiari della mappa, indugiare nei luoghi delle scritture, intervenire per le varie stesure e correzioni, conoscere i centri nevralgici del libro che viene letto, cogliere le piccole rose dei venti nei labirinti di provincia, sfogliare le pagine stampate, impaginate, rilegate e collocate negli scaffali delle biblioteche pubbliche.

A priori non c’è nessun confine concettuale per la scrittura sperimentale sulla mappa segnare le note dei colori, indicare i sapori, specificare gli odori e i rumori del vento, le direzioni e le distanze, i tempi morti e le altitudini, le longitudini e le latitudini, quando sorge il sole e tramonta la luna…

Attingere a quello strato di humus che si è formato nei pensieri durante gli anni.

Bruno Chiarlone Debenedetti e Carle Rizzo


Avatar

B. Chiarlone

Torna in alto